L’unica è una pellicola romantica dal sapore agrodolce che emoziona, commuove e fa apprezzare il valore di ogni singolo giorno.
L’unica (Irreplaceable you), distribuito da Netflix e diretto da Stephanie Laing, è un delicato e godibile film romantico. Protagonisti Michiel Huisman (Hill House, Game Of Thrones, Adaline – l’eterna giovinezza) e Gugu Mbatha-Raw (La Bella e la Bestia, The Cloverfield Paradox, Black Mirror) giovani innamorati, pronti al grande passo, con un futuro radioso d’innanzi ed un buffo passato che li vede insieme fin da quando erano bambini.
Abbie e Sam non potrebbero essere più diversi, ma si amano, si completano e sono uno la forza dell’altra. Quando Abbie sospetta di essere incinta, si affrettano a fissare una data per le nozze, entrambi entusiasti di creare una nuova famiglia, ma il medico di Abbie le comunica che i sintomi che avvertiva anziché essere indice di una gravidanza, celano un grave tumore al quarto stadio. Incassato il duro colpo, Abbie si unisce ad un gruppo di sostegno che attraverso la metaforica attività del lavoro all’uncinetto, condivide dubbi e sensazioni relativi alla malattia. Nel gruppo incontra Myron (Christopher Walken) con cui stringe una speciale amicizia e da cui trae la spinta per non lasciare che il tempo che le resta da vivere con Sam vada sprecato.
Si convince di dover trovare la donna ideale per il suo Sam, in modo da poter morire serena e conscia che non rimarrà solo, data la sua indole spiccatamente introversa. Inizia dunque una serie di “colloqui” con diverse candidate, alcune delle quali si dileguano non appena Abbie spiega loro quale sia la ragione dell’incontro. Quando il sensibile e affranto Sam scopre il progetto di Abbie, ne rimane sconvolto e sebbene faccia un tentativo per assecondare la fidanzata, la loro storia prende una piega decisamente inattesa.
L’unica è un film piacevole, ma non è un capolavoro. Ci si rende conto rapidamente di non star guardando Le Pagine della Nostra Vita né The Eternal Sunshine of the Spotless Mind (mi rifiuto di utilizzare il tremendo titolo italiano del film), ma è un buon film, è godibile e si dimostra molto al di sopra di tante stucchevoli e banali storie d’amore di cui il catalogo Netflix è pieno. Consiglio di vederlo e di lasciarsi trasportare dalla storia, che anche se probabilmente scopiazzata qui e lì, è decisamente ben recitata e riesce ad emozionare.