Licorice Pizza

Licorice Pizza: l’amore negli anni ’70

Paul Thomas Anderson ci riporta nella San Fernando Valley degli anni '70 dove un ragazzo, attore prodigio in tv, conosce una ragazza più grande e se ne innamora: i due cercano il loro posto nel mondo insieme

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Licorice Pizza

Regia: Paul Thomas Anderson; soggetto e sceneggiatura: Paul Thomas Anderson; fotografia: Paul Thomas Anderson e Michael Bauman; scenografia: Florencia Martin; costumi; Mark Bridges; trucco: Lori McCoy-Bell; musiche: Johnny Greenwood; effetti speciali: Ella P. Popov; montaggio: Andy Jurgensen; interpreti: Alana Haim (Alana Kane), Cooper Hoffman (Gary Valentine), Sean Penn (Jack Holden), Tom Waits (Rex Blau),  Bradley Cooper (Jon Peters), Benny Safdie (Joel Wachs), Maya Rudolph (Gale), Skyler Gisondo (Lance), Mary Elizabeth Ellis (Anita), John Michael Higgins (Jerry Frick), Joseph Cross (Matthew), John C. Reilly (Fred Gwynne), Emma Dumont (Brenda); produzione: Paul Thomas Anderson, Sara Murphy, Adam Somner per BRON Studios, Ghoulardi Film Company, MGM; origine: USA – 2021; durata: 133′.

Trama

California, San Fernando Valley, anni 70. Al liceo l’intraprendente baby attore 15enne Gary Valentine (Cooper Hoffman) s’invaghisce della 25enne Alana (Alana Haim), aiuto-fotografo per l’annuario degli studenti. Lui è ironico, insistente e logorroico, un Woody Allen in erba. Lei è scettica, acuta e curiosa, finirà per accettare il suo invito a cena e tra i due nasce un sodalizio destinato a durare.

L’amicizia si consolida negli affari, quando Gary decide di aprire un’azienda di materassi ad acqua, facendosi aiutare da Alana. Tra i clienti c’è un certo Jon Peters, interpretato da un Bradley Cooper istrionico ed esilarante nella sua fissa della conquista (pur frequentando Barbra Streisand…). Con lui, a bordo di un camion guidato da Alana

 

Un film atipico per Paul Thomas Anderson, su una storia d’amore nella San Fernando Valley degli anni ’70. Il regista mostra il consueto talento, con l’uso di inquadrature esaltate dalla fotografia, curata da lui stesso, alternante con piani sequenza. Se nella prima parte sorprende, nella seconda si perde un po’nella solita galleria di personaggi animati da eccessi vitalistici, interpretati da grandi attori – Sean Penn, Tom Waits e Bradley Cooper –  e sconfinando nel ritratto nostalgico, pur portato con ironia (un po’ come il Tarantino di C’era una volta a Hollywood). Notevole l’esordio di Alana Haim, ottima la prova di Cooper Hoffman.

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