La Testimone (Shahed) è la coraggiosa lotta contro l’oppressione femminile in Iran da parte di una donna sola in cerca di giustizia per la figlia adottiva uccisa dal marito. Dopo aver vinto il Premio degli Spettatori nella sezione Orizzonti Extra all’81esima edizione del Festival di Venezia, La testimone – Shahed di Nader Saeivar arriverà nelle sale italiane dal 31 ottobre e sarà distribuito da No Mad Entertainment.
Saeivar, non è nuovo a premi di un certo prestigio, essendo già stato vincitore del Festival di Cannes per aver scritto la sceneggiatura di Tre volti. Il film è stato scritto in collaborazione con Jafar Panahi, regista Orso d’Oro per Taxi Teheran nel 2015 e Leone d’Oro per Il cerchio, il quale ne ha curato anche il montaggio.
Un lungometraggio questo, che offre una profonda e importante riflessione sui temi sociali fondamentali che risuonano con grande attualità in questo film, invitandoci a considerare quanto sia cruciale lottare sempre contro le ingiustizie di qualsiasi tipo e forma esse siano.
La Testimone, Un film per parlare di una coraggiosa battaglia
La Testimone vede come protagonista l’esperta attrice iraniana Maryam Bobani, qui nel ruolo di una coraggiosa anziana che sfida apertamente il Governo denunciando la morte della figlia adottiva per mano del violento marito, incarnando, nella sua figura, la lotta delle donne iraniane per la loro libertà e dignità di esseri umani.
Un tema quello della precaria condizione femminile nell’ex-Persia, quanto mai importante e fondamentale da affrontare in questi decenni di forte regressione culturale, dopo il promettente periodo sotto il governo nazional-liberale e marxista che si riunì intorno alla figura carismatica dell’Ayatollah Ruhollah Khomeyni, che governò non solo il paese iraniano dal 1979 al 1989, ma che spinse in esso una fondamentale rivoluzione culturale che fece intravedere barlumi di sviluppo e miglioramento per la condizione della donna, in un paese solitamente e volutamente contrario a tali cambiamenti.
Da ormai decenni però, questo sogno sembra essere pressoché svanito nel nulla e questo film rispecchia bene le attuali condizioni della società iraniana, La testimone – Shahed mostra infatti il modo in cui oggi opera il governo iraniano, e come le persone debbano obbedire e sottostare senza battere ciglio verso queste politiche, anche a rischio di cancellare di fatto la propria dignità.
Così il regista Nader Saeivar ha descritto, in poche parole, lo scopo del film:
«Questa storia mostra che spesso, sotto un regime repressivo, coloro che si sforzano di mantenere dignità e umanità vengono cancellati e la verità deve essere distrutta».
Completano il cast a fianco di Maryam Bobani, Nader Naderpour, Hana Kamkar, Abbas Imani, Ghazal Shojaei e Fahrid Eshaghi.
La Testimone, la trama e la produzione del film
Ci troviamo in Iran, dove incontriamo Tarlan (Maryam Bobani), un’insegnante in pensione da sempre molto impegnata nella lotta contro l’oppressione e la discriminazione di genere. Dopo la scomparsa della figlia adottiva, Zara, insegnante di danza ribelle che non indossa volutamente il velo, Tarlan sospetta immediatamente del marito Solat, un importante uomo d’affari non nuovo a gesti di estrema violenza verso il prossimo e il genere femminile.
La polizia, però, fin dal principio si rifiuterà di indagare sul potente uomo d’affari e marito della donna, e Tarlan a quel punto dovrà decidere se cedere alle pressioni politiche e quindi voltarsi dall’altra parte, o per amore della figlia acquisita e più in generale per la libertà di un’intera categoria, esporsi apertamente mettendo a rischio la propria vita e quella dei propri cari, cercando così di farsi giustizia da sola e difendere, con grande coraggio, sia la propria dignità che quella di un’intera comunità femminile, da decenni in Iran relegata ad un ruolo a dir poco marginale.
La Testimone – Shahed è prodotto da Said Nur Akkus e Silvana Santamaria per ArtHood Films, insieme ad Arash T. Riahi e Sabine Grüber per Golden Girls Films, ed Emre Oskay e Timur Savci per Sky Films, e verrà proiettato martedì 1° ottobre al cinema Astra di Lucca nell’ambito degli Incontri del Cinema D’Essai organizzati dalla Fice.