Un viaggio, suddiviso per decenni, tra colonne sonore talvolta dimenticate e altre indimenticabili. Il nostro viaggio temporale prosegue attraverso gli anni ’00
Gli anni 2000 negli USA segnano il ritorno alle politiche conservatrici che avevano caratterizzato gli anni ’80. Emblematica è l’elezione a presidente degli USA del repubblicano e guerrafondaio George Bush Jr. contro il democratico e ambientalista Al Gore. L’11 Settembre 2001 poi segna profondamente le coscienze degli Americani, mai attaccati sul proprio suolo, e ciò si ripercuote, naturalmente, anche sul cinema. La massa del pubblico cinematografico, di nuovo, chiede film spensierati, pieni di effetti, azione e finali edificanti. Le colonne sonore, parallelamente, assumono in linea di massima le medesime caratteristiche.
Le case di produzione indipendenti che erano proliferate nei ’90 vengono gradualmente assorbite dalle major. Anche alcuni degli autori degli anni ’90 si sono convertiti al cinema commerciale (Nolan, Spike Lee, Ang Lee, ecc.), mentre altri hanno continuato a realizzare film interessanti restando fedeli al proprio stile originario (tra cui i Coen e Van Sant). Non sono mancati film autoriali e/o impegnati, come Frida (Julie Taymor, 2002), 21 grammi (Alejandro González Iñárritu, 2003), Little Miss Sunshine (Jonathan Dayton, 2006), V for Vendetta (James McTeigue, 2006), Into the wild (Sean Penn , 2007), Juno (Jason Reitman, 2007), ma si tratta di eccezioni perché gli anni 2000 sono sotto il segno del blockbuster e di film e generi ad altissimo investimento e massima redditività.
Soffocato da un sistema produttivo e distributivo chiuso e monopolistico, il cinema italiano degli anni 2000 è (ed è ancora oggi) sempre in attesa dell’autentica rinascita. Anche se ci sono stati momenti in cui sembrava davvero che le cose si avviassero verso un effettivo cambiamento, il tanto atteso salto di qualità manca. Mancano forse la continuità, la progettualità, ma non mancano i grandi talenti degni di stare al passo con i maestri della cinematografia mondiale.
Un nome su tutti è quello di Paolo Sorrentino, ma non possiamo non citare Matteo Garrone, i sempreverdi Nanni Moretti e Gabriele Salvatores, Marco Bellocchio e Ferzan Ozpetek (che, pur non essendo italiano, lo è d’adozione).
Com’è ormai consuetudine, cerchiamo almeno di nominare alcuni titoli che purtroppo non rientrano nella nostra lista pur fregiandosi di colonne sonore di alto livello: Oh brother, where are thou? (2000), Il giardino delle vergini suicide (2000), Quasi famosi (2000), I Tenenbaum (2001), Il destino di un cavaliere (2001), School of rock (2003), Love actually (2003), Lost in translation (2003), Orgoglio e pregiudizio (2005), Marie Antoinette (2006), V per Vendetta (2006), Juno (2007)
Il gladiatore (2000)
È la prima colonna sonora che ti viene in mente se ti dico “epica”, ne sono sicuro.
Ennesimo successo, tanto smisurato quanto meritato, di Hans Zimmer, con brani che sono ormai nella memoria collettiva. Eppure pochi sanno che Now we are free, il brano portante della soundtrack, è in una lingua completamente inventata. Non c’è bisogno di dire altro…basta chiudere gli occhi ed ascoltare.
Il Signore degli anelli – La Compagnia dell’anello (2001)
Per una saga di successo come questa, serviva una colonna sonora che reggesse il confronto…e così è stato! Eseguita dalle orchestre London Philharmonic e New Zealand Symphony, è stata composta da Howard Shore, che è volato fino in Nuova Zelanda per immergersi completamente nell’universo di Tolkien adattato da Jackson. Un vero tesssssoro!
Il favoloso mondo di Amelie (2001)
Timide, dolci e scanzonate le melodie di Yann Tiersen che accompagnano la descrizione del mondo di Amelie Poulain.
Questa deliziosa colonna sonora (che si avvale anche di strumenti come toy piano e carillon) fa un uso della fisarmonica deliziosamente francese e il Valse d’Amelie, brano portante della colonna sonora, è pura poesia.
Moulin Rouge (2001)
Una storia d’amore ambientata nel celebre Moulin Rouge accompagnata da una selezione di brani famosissimi magnificamente riarrangiati, tra i quali spicca la bellissima Lady Marmalade.
Chicago (2002)
Quasi completamente ambientato in un carcere femminile degli anni ’20 con una soundtrack davvero eccezionale. Indimenticabile All that jazz interpretata da Catherine Zeta-Jones, Renée Zellweger e Taye Diggs. La mia preferita però è Cell block tango…
Kill Bill (2003)
Dei due capitoli di Kill Bill, è probabilmente il Volume 1 ad aver regalato brani più indimenticabili e perfetti per accompagnare i desideri di vendetta di Uma Thurman, come il mio preferito Bang Bang (my baby shot me down) di Nancy Sinatra.
Pirati dei Caraibi (2007)
Klaus Badelt e successivamente Hans Zimmer hanno rappresentato in musica il capitano Jack Sparrow e non potevano fare di meglio. Una colonna sonora moderna e piratesca insieme, energica quel tanto che basta per dare il suo importante contributo al successo di questi film.
Mamma Mia! (2008)
Una colonna sonora frizzante e travolgente quella di Mamma Mia!, composta interamente dalle più belle canzoni degli ABBA cantate dai membri del cast, tra cui spicca Meryl Streep.