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La musica nel cinema: le migliori colonne sonore anni ’80

Un viaggio, suddiviso per decenni, tra colonne sonore talvolta dimenticate ed altre indimenticabili. Il nostro viaggio temporale prosegue attraverso gli anni ’80.

Gli anni ’80 sono colorati, sono esagerati, sono pop. E i film? I film degli anni ’80…esiste una comfort zone più calda di quella? Quando li guardi oggi è un po’ come ritornare a casa e sentirsi bambini, senza problemi né responsabilità. Erano soprattutto quelli americani dell’era Reagan, quelli in cui contava vincere, fare successo, picchiare di più, ballare meglio. Quelli in cui tutto sembrava possibile, perfino acchiappare i fantasmi.
Alcuni dei film più famosi di quel periodo però sarebbero stati ben poca cosa se non fossero stati coadiuvati da una colonna sonora di quelle che rimangono impresse nella memoria per sempre.
Cosa sarebbero Flashdance o Dirty dancing senza le loro colonne sonore? Come avrebbe potuto vincere Rocky senza Eye of the tiger o come avrebbe potuto volare Atreyu sul Fortunadrago senza la colonna sonora di Giorgio Moroder?
Ma prima di fare un giro sulla Delorean in direzione del decennio più scintillante di sempre, inquadriamo meglio il contesto storico-cinematografico.

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Negli anni ’80, nel cinema americano, c’era voglia di evasione: tornano l’eroe forte e vincente (compresi i supereroi come Superman), la secca divisione tra buoni e cattivi, le psicologie semplificate. Tornano di moda il potere, i soldati buoni, ma anche le famiglie felici. Vengono aboliti i finali drammatici, si sviluppano tantissimo gli effetti speciali e le scenografie, il montaggio si fa più veloce e adrenalinico. A questa nuova fase corrispose anche una nuova generazione di attori ed attrici, riconoscibili più per la bellezza e la prestanza fisica che per la bravura (anche se alcuni di loro, invecchiando, hanno saputo offrire poi prove notevoli). Tra i vari: Tom CruiseDemi Moore, Harrison Ford, Bruce Willis, Kevin Costner, Richard Gere, Julia Roberts, Kim Basinger, Kathleen Turner.

In Italia invece agli albori del nuovo decennio si avvertono i primi sintomi di una fisiologica crisi che esploderà nella seconda metà degli anni ’80 e che si protrarrà, con alti e bassi, fino all’inizio degli anni ’90. Per dare un’idea delle proporzioni di questa crisi industriale, basti pensare che nel 1985 vengono prodotti soltanto 80 film (il minimo dal dopoguerra). Gli ottanta sono però il decennio della buona comicità, della grande comicità con nomi come Verdone, Troisi e Benigni.

Devo dire che fare delle scelte per questa rubrica diventa sempre più difficile. Allora il criterio è stato, non tanto la qualità in sé della colonna sonora, ma quanto sia anni ’80, quanto rispecchi il decennio e quanto sia evocativa di quegli anni.

Naturalmente restano fuori dalla lista, titoli di livello assoluto, ognuno con una colonna sonora indimenticabile: The Blues Brothers (1980), I predatori dell’arca perduta – Indiana Jones (1981), Blade Runner (1982), Ufficiale e gentiluomo (1982), La signora in rosso (1984), C’era una volta in America (1984), Footloose (1984), 9 settimane ½ (1986), Highlander – L’ultimo immortale (1986), Nuovo Cinema Paradiso (1988) e tanti altri.

Il tempo delle mele (1980)

Il passaggio della tredicenne Vic dall’infanzia all’adolescenza, visto attraverso i rapporti con i coetanei e la famiglia.
Il commento musicale al film fu composto da Vladimir Cosma. La canzone principale, Reality, cantata da Richard Sanderson, viene suonata durante l’iconica scena in cui Mathieu mette le cuffie del walkman a Vic (un’esordiente Sophie Marceau) nel bel mezzo di un ballo scatenato per poter ballare con lei un “lento”.

Saranno famosi (1980)

Alan Parker dirige un film che avrà un inaspettato e travolgente successo planetario, un film che parla di gioventù, scuola, talento e determinazione. La colonna sonora, composta dal veterano Michael Gore, si guadagna due nomination agli Oscar come miglior canzone e una statuetta con il tema principale del film, Fame, interpretato dalla bravissima Irene Cara. Almeno di pari importanza la serie che venne ricavata 2 anni dopo.

Rocky III (1982)

La colonna sonora di tutta la saga di Rocky (in realtà iniziata a fine anni ’70) ha un fascino particolare, grazie anche alle musiche originali di Bill Conti. In rappresentanza di tutta quella bella musica, scelgo la soundtrack del terzo episodio e nello specifico Eye of the tiger dei Survivor. L’intro più adrenalinico in assoluto, la schitarrata che farebbe buttare nella mischia di una rissa anche il più smilzo dei nerd, la canzone più “ignorante” della storia del cinema.

Flashdance (1983)

Della colonna sonora del celebre film musicale si occupò Giorgio Moroder, che compose il brano portante Flashdance…What a feeling. Un successo senza tempo che, oltre a conquistare i primi posti delle classifiche mondiali, guadagnò anche un Golden Globe ma soprattutto…l’immortalità.

La storia infinita (1984)

Le musiche per La storia infinita furono composte da Klaus Doldinger dei Passport in collaborazione con Giorgio Moroder. Quest’ultimo scrisse insieme a Keith Forsey la celeberrima The neverending story, interpretata da Limahi, ex leader dei Kajagoogoo.

Ritorno al futuro (1985)

Alan Silvestri ha curato le musiche del cult anni ’80 per antonomasia (coadiuvato da Huey Lewis), tra cui spiccano tracce indimenticabili come The power of love sempre di Huey Lewis ma anche Johnny B. Goode di Chuck Berry, eseguita dal protagonista Marty McFly sul palco di un liceo anni ’50.

Top gun (1986)

In quegli anni ogni ragazzo voleva essere come Tom Cruise in sella alla sua moto ed ogni ragazza sognava un ragazzo così. Passata alla storia come una delle più belle colonne sonore di tutti i tempi, ha raggiunto le vette delle classifiche per brani come Take my breath away e Heaven in your eyes. In pochi ricordano, per fortuna, la versione italiana: Toglimi il respiro, cantata da Cristiano Malgioglio…ebbene sì.

Dirty dancing (1987)

Cult sulla storia d’amore tra la borghese Baby e il proletario-ballerino Johnny, che con le coreografie infrangono le barriere delle classi sociali e scoprono un forte sentimento. Come Baby, la colonna sonora di Dirty dancing non poteva restare in un angolo, considerando che ha fatto e continua a far ballare con classici come (I’ve had) The time of my life, Be my baby e Hungry eyes, e che include anche l’interpretazione canora di Patrick Swayze in She’s like the wind.

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