L’evoluzione tecnologica ha sempre avuto un impatto significativo nel mondo del cinema, portando con sé innovazioni straordinarie ma anche nuove sfide. L’ultima controversia che ha scosso il settore riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale per la voce di Sylvester Stallone in Francia.
Una voce immortale?
![Intelligenza artificiale: la sfida ai doppiatori, il caso stallone scuote il cinema Intelligenza artificiale: la sfida ai doppiatori, il caso stallone scuote il cinema](https://cinema.icrewplay.com/wp-content/uploads/2025/02/Alain-Dorval.jpg)
Alain Dorval è stato per anni la voce ufficiale di Stallone nel doppiaggio francese, legando indissolubilmente il proprio timbro a quello della star hollywoodiana. La sua scomparsa nel febbraio 2024 ha aperto un dibattito sulla possibilità di mantenere viva la sua interpretazione attraverso l’intelligenza artificiale. La startup ElevenLabs aveva in programma di ricreare digitalmente la voce del doppiatore per il film Armor, destinato alla distribuzione su Amazon France. Tuttavia, Aurore Bergé, figlia di Dorval e attuale ministro francese, ha smentito di aver concesso l’autorizzazione definitiva al progetto, spiegando che si trattava soltanto di una fase di test.
Il punto di rottura nel mondo del doppiaggio
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La questione ha acceso il dibattito tra i professionisti del settore. Jimmy Shuman, delegato generale del Sindacato Francese degli Attori, ha ricordato come Dorval fosse fermamente contrario all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel doppiaggio, considerandolo una minaccia diretta alla professione. Secondo Shuman, la vicenda non è un caso isolato ma rappresenta il sintomo di un problema più ampio: il rischio che la voce degli attori venga trasformata in un prodotto digitale, sottraendo agli interpreti il controllo sulla propria immagine sonora.
Il caso italiano e la tutela dei doppiatori
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In Italia, il pericolo di una sostituzione digitale della voce degli attori è stato affrontato con maggiore fermezza. L’Associazione Nazionale Attori Doppiatori (ANAD), guidata da Daniele Giuliani, ha imposto una clausola contrattuale che impedisce l’uso delle voci al di fuori del contesto originale per cui sono state registrate. Se una casa di produzione desidera riprodurre digitalmente una voce con l’IA, deve stipulare un contratto specifico con il doppiatore, garantendo così un controllo più rigido sull’utilizzo della propria interpretazione.
Il futuro del doppiaggio tra etica e tecnologia
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L’intelligenza artificiale sta ridefinendo i confini tra innovazione e diritti degli artisti. La possibilità di replicare le voci umane solleva interrogativi profondi: un’interpretazione appartiene ancora all’attore che l’ha resa unica, o diventa proprietà di chi la possiede digitalmente? Il caso di Alain Dorval è solo l’inizio di un cambiamento che potrebbe riscrivere il futuro del doppiaggio cinematografico, lasciando aperta la questione su quanto l’industria sia disposta a sacrificare l’identità artistica in nome della tecnologia.