Oggi la rubrica ci offre un grande capolavoro targato Studio Ghibli. Il castello errante di Howl, infatti, viene associato a La città incantata in fatto di successo e bellezza del lavoro.
Nella nostra classifica dei film di Hayao Miyazaki, Il castello Errante di Howl figurava al primo posto. Proprio per questo motivo oggi sono particolarmente felice di scriverti riguardo al capolavoro indiscusso dello Studio Ghibli.
Partiamo dalla nostra dolcissima protagonista: Sophie è una ragazza che già da molto giovane dirige un negozio di cappelli cuciti a mano, un’attività ereditata dal suo caro papà e che lei ha molto a cuore. Un giorno Sophie viene importunata da due guardie, ma a salvarla da quel momento imbarazzante è un misterioso e bellissimo ragazzo che la riporta nel suo negozio. Lì ella avrà un incontro molto più spiacevole del precedente, la Strega delle Lande, infatti, fa irruzione e le lancia una maledizione: la invecchia di parecchi anni e non le dà il potere di parola per poter raccontare il maleficio subito.
Ma perché tale crudeltà? La strega era innamorata di un uomo e voracemente desiderava avere il suo cuore. Dirai, cosa c’entra Sophie in tutto questo? Ebbene, l’uomo in questione è quello che l’aveva salvata poco prima: trattasi proprio del bellissimo Howl.
Chi è Howl?
Ne Il castello Errante di Howl, la personalità di questo intrigante ragazzo viene fuori poco a poco, lo conosceremo completamente solo alla fine ed in questo Hayao Miyazaki è maestro indiscusso. All’inizio del cartone lo spettatore percepisce che Howl è un mostro divoratore dei cuori altrui per restare in vita, ma a vederlo, poi, tanto terribile non sembra. Anzi, per nulla.
Il regista ci fa scoprire in un secondo momento anche la sua identità, lo farà quando Sophie, scappata di casa a causa della maledizione, si rifugerà proprio nel castello e lì apprenderà che l’uomo che l’aveva salvata corrispondeva ad Howl.
Il castello è quanto di più bizzarro e geniale che lo Studio Ghibli abbia potuto creare a livello di ambientazione e scenografia. All’esterno tutto sembra fuorché un castello, risulta come un agglomerato di pezzi di case, palazzi, camini, mentre all’interno è anche peggio! Camere fatiscenti e sporche, ma per qualche strano motivo accoglienti. La cosa più bella è che, in base al colore in cui si gira la porta, esso porta in un luogo diverso.
Sophie viene subito accolta da un Markl, un tenero bambino e da Calcifer, un demone a cui Howl ha legato la sua anima. Infatti i due sono uniti da un incantesimo: se muore uno, morirà anche l’altro.
Il colori de Il castello errante di Howl
I diversi colori che corrispondono ai luoghi del castello rappresentano diverse fasi che l’uomo affronta nella vita. Nella prima parte, infatti, ci troviamo in varie città normali, metafora della vita che scorre tranquilla per i nostri protagonisti, soprattutto dopo l’arrivo di Sophie nel castello, che segna il passaggio da luogo a casa. Ella si prenderà cura della sua nuova abitazione e di chi ci abita, al punto che Markl si affezionerà particolarmente a lei.
Ad un certo punto veniamo a conoscenza del colore nero, accessibile solo ad Howl ed è un luogo di guerra. Infatti la ragione per cui Howl è misterioso e silenzioso si spiega nella sua preoccupazione per l’imminente battaglia nella quale viene chiamato a combattere, cosa a cui non riuscirà ad opporsi. Tale lato oscuro ci riporta ai problemi della vita che siamo chiamati ad affrontare inevitabilmente.
E poi c’è l’amore, l’idillio per eccellenza, che corrisponde al paesaggio più bello che puoi immaginare. Howl creerà questo spazio solo dopo aver conosciuto Sophie, per la quale proverà un fortissimo sentimento, mostrandole anche la casa in cui abitava da piccolo.
Il posto che vediamo, ma in generale tutta la scenografia dei diversi luoghi, è stata creata da Miyazaki dopo aver visto alcuni luoghi europei.
Magie e stregonerie
Ancora una volta troviamo streghe e maledizioni nelle opere di Miyazaki, in particolare ne Il castello errante di Howl c’è molto in comune con La città incantata in quanto incombe pesantemente la presenza di una strega che è in grado di cambiare le vite delle sue vittime, c’è una protagonista femmina (è questo probabilmente l’elemento più ricorrente) che contro la sua volontà si ritrova ad dover superare delle dure prove e ci sono poi i poteri magici di Howl con cui salverà la persona che ama, riuscendo ad avere un lieto fine.
La cosa però colpisce diritto al cuore in questo cartone, che non vediamo negli altri e nemmeno in quello sopra citato, è l’incontro tra il bene il male non come antagonisti perenni. Attraverso la figura della strega delle Lande, Hayao Miyazaki ci mostra che si può convivere con quello che ci fa più male, accadrà infatti che la strega si ritroverà nel castello e verrà accolta da Sophie in maniera molto affettiva, nonostante il torto subito. Perfino Calcifer che è un demone, appare come personaggio anzitutto divertente, ma capace poi di adattarsi al grande cuore della protagonista.
Il legame indissolubile tra Sophie e Howl
“Perché non devo andare? Ho finalmente trovato qualcuno che voglio proteggere, e sei tu, Sophie”
Con queste parole Howl dichiara il suo amore per Sophie, lei l’aveva fatto molto prima. Sophie ed Howl sono antipodi, mondi opposti, l’uno con poteri magici e narcisista nella sua vita normale, l’altra semplice e colma d’amore. L’incontro tra i due, tuttavia, decreterà la pace, Howl non avrebbe mai combattuto la guerra senza un reale motivo, accoglierà l’amore nella sua vita grazie alla delicatezza di Sophie che, di sua parte, imparerà il senso dell’essenziale, capirà che la sua vocazione è prendersi cura degli altri, soprattutto del suo amato.
I due, fondendo le loro vite, si salveranno a vicenda da un destino che non prometteva bene e che non sarebbe stato mai grande come quello che vediamo alla fine.
Quello che non sapevi su Il castello errante di Howl
- Sapevi che il film è stato ispirato da un libro? Miyazaki ha preso spunto dall’omonimo romanzo di Diana Wynne Jones, una scrittrice inglese che pubblicò l’opera nel 1986 che vinse anche il premio Phoenix nel 2006. Vi sono diverse differenze, ma le più sostanziali sono due: nel romanzo i poteri la strega non viene minimizzata come accadrà nella seconda parte del film dopo l’incantesimo di Suliman. Insomma, Miyazaki non ha voluto mostrarla con il poteri molto più tremendi che ha nel libro. Inoltre nel libro non viene fatto alcun riferimento alla guerra.
- La lavorazione de Il castello errante di Howl combacia con quella de La ricompensa del gatto, infatti ci furono diverse difficoltà per realizzarlo. Miyazaki non voleva curarsi della regia per dedicarsi ad altro. Che strano caso che i film lasciati all’angolo poi si rivelino dei capolavori, non credi?
- Il film infatti è stato presentato in concorso alla sessantunesima mostra del cinema di Venezia. Miyazaki l’anno successivo è stato insignito dal Festival di Venezia del Leone d’oro alla carriera.
- Hayao Miyazaki ebbe l’ispirazione per il film dopo aver visitato i mercatini di Natale di Strasburgo.
- Il film ebbe 250 milioni di incassi, aggiundicandosi il maggior successo dei film dello Studio Ghibli insieme a La città incantata.
Infine, non mi resta che consigliarti assolutamente quest’eccellenza nel mondo dell’animazione. Puoi vedere Il castello errante di Howl su Netflix o acquistarlo su Amazon ad un prezzo molto vantaggioso!