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Euphoria: il secondo episodio speciale

Euphoria colpisce ancora dritto al cuore con il secondo episodio speciale in attesa della seconda stagione. Stavolta tutto dedicato a Jules.

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F*ck Anyone Who’s Not A Sea Blob è il nome del secondo episodio speciale di Euphoria, ma potrebbe tranquillamente intitolarsi Jules, perché la rappresenta, la incarna e ne indaga profondamente le scelte, i pensieri, il passato e le fragilità.

La scena che apre l’episodio è di una potenza espressiva e narrativa davvero dirompente. Jules ripercorre la sua conoscenza con Rue e noi la vediamo scorrere sull’iride del suo bellissimo occhio di un azzurro intenso che, a poco a poco, si riempie di lacrime.

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Pur senza spoilerare il contenuto dell’episodio (che però credo sia stato già visto dai fan della serie) posso anticipare che Jules (Hunter Schafer) è in punizione, perché la sua bravata a New York le è costata la libertà durante la pausa invernale dalle lezioni, nonché la ferma decisione da parte di suo padre David (John Ales) di farle seguire un percorso terapeutico. Jules si apre come mai prima d’ora, ripercorre la corrispondenza con Nate (Jacob Elordi), il rapporto con Rue (Zendaya) e ed emerge un pericoloso parallelismo tra questo e quello tra Jules e sua madre. Tutte le fragilità, le insicurezze ed i pensieri negativi della ragazza prendono forma e riescono a colpire lo spettatore dritto al cuore.

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Facciamo una scoperta davvero importante sul passato di Jules e sua madre, che cambia tanti equilibri e dà più senso ad alcune dinamiche che si sono innescate nel rapporto tra Jules e Rue. Il finale è sorprendente e intenso, uno di quei finali ai quali Euphoria ci ha abituati.

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Non che ci fosse una competizione, ma questo secondo episodio si equivale al primo. Sono entrambi emotivamente, narrativamente e tecnicamente potenti. Le rispettive protagoniste sono due interpreti straordinarie e dal momento che Euphoria affronta temi drammaticamente seri ed attuali, è un bene che le giovani che danno il volto a simili turbamenti dell’io, siano tanto compenetrate nella parte da suscitare empatia, affetto, comprensione. Perché la serie sia didattica e spinga i ragazzi che si rivedono in Jules, Rue & co. ad aprirsi alla terapia, all’aiuto di un adulto, ad accettarsi per come sono e non a tentare di diventare ciò che gli altri vogliono, gli attori devono essere credibili. Hanno una precisa responsabilità.

 

 

Un otto e mezzo pieno al secondo dei due episodi speciali di Euphoria distribuiti in attesa della seconda stagione.

Questo episodio è Jules. In tutto e per tutto. La regia è eccezionale e ci si può soltanto inchinare dinnanzi all’eccelso uso della fotografia.

La trama funziona nonostante sullo schermo appaia praticamente solo Jules che sostiene un intricato e doloroso monologo (intervallato da flashback e domande della terapista) sui suoi profondi turbamenti e sulle scelte fatte finora.

Euphoria ha questo misterioso potere di incantare e rapire allo stesso tempo, fa riflettere e ci fa anche fare i conti con i nostri demoni, perché…tutto sommato, chi non ne ha?

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Massimo
Massimo
2 anni fa

fantastico,fatto veramente bene,in poche parole da quando mi hanno regalato Neflix mi sono visto tutta la serie in due giorni.Una serie che ti cattura e ti tira dentro in profondità entrando in una dimensione quasi inreale per uno come me che ha avuto la fortuna di nascere trovando tutto comodo ed apparecchiato.C’è da riflettere tanto,e che comunque il bene ed il male non fa distinzione da nessuna parte

Luana
Luana
in risposta a  Massimo
2 anni fa

Hai colto pienamente il potere narrativo e l’impatto emotivo che Euphoria riesce ad avere sugli spettatori. Forza che la rende una serie TV davvero unica e diversa da ogni altra! Grazie mille per il tuo commento

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