Il nuovo film di Ron Howard, Eden sarà disponibile nelle sale italiane a partire dal 10 aprile. Presentato già all’81esima biennale di Venezia, vanta un cast d’eccezione tra cui un Jude Law come non l’avete mai visto, Vanessa Kirby, Ana de Armas e Sydney Sweeney. Tratto da una storia realmente accaduta negli anni ’30, vede al centro le epopee di sopravvivenza di alcuni coloni europei, emigrati in un luogo incontaminato dove la natura domina l’uomo e non viceversa. Una storia avvincente e antropologicamente reale e cruda, con una parentesi di riflessione arguta e originale.

Eden: Benvenuti in Paradiso
Il dottor Friedrich Ritter (Jude Law) e sua moglie Dora Strauch (Vanessa Kirby) sono due europei idealisti che fuggono dalla Germania nel 1929, rinnegando i valori borghesi che ritengono stiano distruggendo la vera natura dell’umanità, per trasferirsi sull’isola disabitata di Floreana, nell’arcipelago delle Galápagos.

Tuttavia la loro cercata solitudine dura ben poco. A loro si uniscono dapprima Margaret (Sydney Sweeney) e Heinz Wittmer (Daniel Brühl) coloni seri e capaci.

E successivamente la baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn (Ana De Armas) seguita dai suoi due amanti, un servitore ecuadoriano e un piano per aprire un hotel di lusso sull’isola.

Il maltempo, la fauna selvatica e la totale mancanza di comfort e civilizzazione rendono la loro convivenza molto problematica, ma la più grande sfida sarà quella di coesistere con vicini disperati e pronti a tutto pur di affermare se stessi.

Eden, alla ricerca della vera natura umana
Eden, il nuovo film di Ron Howard è uno spaccato reale sui valori primordiali della specie umana. Uno studio, che porta avanti il Dottor Ritter, interpretato magistralmente da Jude Law. Un’uomo che scappa dai valori borghesi e dalla nuova società capitalista, per andare alla ricerca della vera spiritualità e del vero istinto animale che man mano l’uomo ha perso con il benessere integrato dalle rivoluzioni industriali fino agli spumeggianti anni ’40.

In Eden, interpreto un uomo che sfida le convenzioni della sua epoca, affrontando le difficoltà in un ambiente dove ogni gesto è una scommessa contro il tempo. -Jude Law
Una storia realmente accaduta, cui il regista di Il codice da Vinci, Il Grinch e Happy days, si ispira. Catapultando lo spettatore in un thriller quasi perfetto, in bilico tra la poetica darwiniana e una tragedia shakesperiana. Una sfida alla sopravvivenza che si trasforma in una lotta di supremazia tra gli indigeni europei che hanno occupato l’isola. Ancora una volta emerge, come l’uomo sia subdolo e egoista di fronte ad altri compagni che pur condividono la loro strada. Cosi come il Dottor Ritter, quando la pace e il completo isolamento dal mondo, vengono interrotti dall’arrivo di nuovi stranieri sull’isola, in cerca di riparo.

Una serie di eventi, di personaggi ambigui cosi sfacciatamente reali come la baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn (interpretata da Ana De Armas), e ispirata fin dall’inizio alla spumeggiante e narcisistica figura del Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Un personaggio ambizioso e senza scrupoli, che ha chiaro fin dall’inizio il suo obiettivo, costruire sull’isola di Floreana un lussuoso hotel, nel paradiso incontaminato, un resort chiamato Hacienda Paradiso.
Per me, interpretare Eloise significa dare voce a una donna che, nonostante le avversità, cerca di ritrovare la propria dignità in mezzo al caos e al dolore. -Ana De Armas

Tra una realtà quasi di finzione, avvolta in un paradiso terreste, scoprirai dinamiche e situazioni umane ai limiti del normale. Una lotta tra individui che si contengono un territorio inesplorato e teoricamente non abitabile. Un gioco in cui l’onore, l’umanità e la fratellanza svaniscono in una sorta di mache a eliminazione. Il più forte sopravvive, domina e rimane sull’isola. Sembra folle, e umanamente preistorico, eppure è quello che è successo realmente ad alcuni coloni europei negli anni ’30, in una caotica epoca storia dove la fine era vicina, e l’unica speranza per una famiglia tedesca era quella di trovare rifugio e speranza in un luogo dove l’uomo ancora non era arrivato.
Con mia moglie e i miei figli abbiamo iniziato a chiederci cosa avremmo fatto noi al posto di queste persone, se avremmo ceduto ai nostri istinti più oscuri. -Ron Howard
Eden: un survival fuori dalle righe e originale
Eden sorprende per l’adattamento originale ad una storia vera, con un lavoro ottimale alla fotografia e alla regia. Il ritmo narrativo è buono, scorrevole e mantiene attivamente quasi sempre la visione dello spettatore sullo schermo. Arrivando quasi a farlo immergere totalmente dentro il paradiso di Floriana, dentro le dinamiche di prevaricazione tra i protagonisti, e le questioni private e interpersonali delle varie coppie. Al centro, troviamo, esseri umani, ognuno con le proprio fragilità raccontate con maestria dalla magistrale interpretazione degli attori. Man mano che il film scorre, oltre alle avvincenti dinamiche conosciamo i personaggi, il loro passato e il loro presente, analizzando ogni desiderio e debolezza che li ha spinti fin lì.

Un ritratto survival originale e avvincente, dentro lo scenario paradiasico delle Galápagos. Una dimensione primordiale dove l’uomo torna a scoprire le proprie capacità di adattamento e sopravvivenza, in luogo non fatto per ospitare la specie umana.

Gli ospiti, si immergeranno in una realtà fuori dai privilegi e dai valori progressisti che la società capitalista aveva esportato in Europa. Un manifesto di ribellione contro la civilizzazione della massa, in un’unico piano per plasmare l’uomo della nuova realtà industrializzata. Un percorso, che secondo lo stesso protagonista interpretato da Jude Law, ha pian piano distrutto gli istinti primordiali dell’uomo, rendendolo schiavo di privilegi e benesseri non necessari.

Oltre alla retorica ancestrale sui cambiamenti sociali e instintivi dell’uomo, troviamo anche uno spaccato reale e attuale, rappresentato dalle due coppie. Da una parte la folle ambizione di Ritter (Jude Law) e sua moglie (Vanessa Kirby) nel salvare un umanità alla deriva, e dall’altra una semplice famiglia, quella dei Wittmer (Sidney Sweeney e Daniel Brühl) che insieme al figlio, cercano solo una nuova prospettiva di vita, lontano dalle follie colonialiste e violente delle politiche totalitarie.
La prima cosa è stata comprendere questi personaggi, anche quelli più egoistici ed egocentrici, che fanno cose sconvolgenti, orribili. Quelli più complessi, sotto pressione, alla fine rivelano chi sono. -Ron Howard


Due famiglie completamente opposte, dove l’amore ha un significato diverso, e anche la visione della vita. A fare da contrasto a queste nobili intenzioni, c’è il personaggio della Baronessa (Ana De Armas) impregnata dello spirito capitalista e dominatore, da cui gli stessi indigeni primordiali scappano.

Eden, un simulacro drammatico e utopico
Ron Howard, questa volta cambia le carte in tavola, e dimostra la camaleontica capacità nel portare in scena generi e tematiche diverse tra loro. Lo ha dimostrato in A Beautiful Mind con protagonista Russel Crowe, dove si occupa di raccontare il matematico John Nash e la tormentata storia d’amore con Alicia Harrison. Nel 1992 lo fa, invece con il romantico western Cuori Ribelli, con Nicole Kidman. di nuovo passa a bipic, come quello del pugile James J. Braddock in Cinderella Man con protagonista sempre Russel Crowe.
Il regista negli anni cambia generi, rappresentazioni, ma il suo stile registico unico e inimitabile rimane. In questo film spicca la voracità della natura selvaggia, che non lascia scampo alle utopiche intenzioni dominatrici dell’uomo. Esplorando i suoi limiti e desideri più oscuri, svelando man mano la vera natura di ogni personaggio.

Floreana, è spettatrice di cosa è capace l’uomo di fare. Ron Howard ce lo dimostra in tutte le sfaccettature e in uno scenario quasi atipico, dove tutto però diventa possibile. Eden, è un gioiellino originale e diverso, da ciò che ultimamente vediamo al cinema. Un thriller che si unisce al drammatico e al genere survival. Che spicca in una fotografia immersiva e originale, dove la semplicità fa da cornice ad una storia unica e avvincente. Fin dove si spinge la follia umana?