Fin dove potrebbe spingersi la determinazione di una ragazzina di 13 anni pur di dimostrare che l’amore vero esiste, e che i sogni possono realizzarsi se ci si crede veramente? Sulla Luna, anzi, su Lunaria.
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria è il nuovo film d’avventura musicale animato da computer cinese-americano diretto da Glen Keane e co-diretto da John Kahrs da una sceneggiatura di Audrey Wells. Il film è prodotto da Pearl Studio e animato da Sony Pictures Imageworks.
Il film è stato proiettato per la prima volta al Montclair Film Festival il 17 ottobre 2020 e debutterà su Netflix e in alcune sale cinematografiche il 23 ottobre.
È il terzo lungometraggio animato direttamente prodotto da Netflix, dopo l’incredibile Klaus e il vivace La famiglia Willoughby, ma la firma del grande Glen Keane, regista, character designer e animatore noto per Rapunzel, Tarzan, Aladdin e soprattutto per La sirenetta (Ariel è infatti proprio opera sua), è già una garanzia.
La sinossi
Una brillante ragazzina, spinta dalla determinazione e dalla passione per la scienza, costruisce una navicella spaziale per andare sulla Luna e dimostrare l’esistenza della leggendaria Dea che vi abita. Una volta atterrata, rimane coinvolta in una ricerca inaspettata e scopre un luogo bizzarro popolato da creature fantastiche. Diretto dal leggendario animatore Glen Keane e prodotto da Gennie Rim e Peilin Chou, Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria è un’emozionante avventura musicale che racconta la capacità di andare avanti, l’accettazione di novità inattese e il potere dell’immaginazione.
La storia
La prima parte della storia è affidata quasi esclusivamente alla musica e alla gestualità dei personaggi; i dialoghi sono ridotti al minimo, ma nonostante ciò è nettamente palpabile l’amore che lega questa famiglia.
Anche un fenomeno impegnativo come quello delle fasi lunari diviene un gioco, così un cane che morde la luna è un modo fantasioso per spiegare un fenomeno altrimenti così complesso agli occhi di un bambino; persino le lacrime vengono descritte come polvere di stelle.
Fei Fei è una bambina molto amata da due genitori che si rispettano e si vogliono molto bene; nulla sembra poter turbare questo idillio, ma la malattia alle volte non lascia scampo, così, quando la madre di Fei Fei muore, l’incantesimo si rompe, ma restano i ricordi, uno in particolare.
È la leggenda cinese che sua madre le raccontava della Dea Luna, immortale destinata all’attesa infinita del suo amore mortale Houyi e questa storia è il simbolo che le serve per convincere suo padre che l’eterno amore esiste.
Fei Fei non ha mai elaborato il lutto della perdita di sua madre: quando suo padre manifesta il desiderio di riaccasarsi, per giunta portandole in casa il vivace fratellastro Chin, l’adolescenza cerca conforto nell’infanzia e in quelle storie che la madre le raccontava. Così si costruisce un razzo per raggiungere il nostro satellite e cercare prove da portare al suo papà. Da qui in poi, solo meraviglia e tanta simpatia.
È come se il film fosse letteralmente diviso in due parti: l’una orientaleggiante, l’altra spaziale; l’una ricca di tradizione, di cibo, in un clima familiare e goliardico, l’altro avveniristico, un’esplosione di colori, e luci condito da musica pop, dove la luna viene immaginata come una sorta di stadio delirante degno di un concerto degli U2.
Un quartetto alquanto improbabile formato da Fei Fei, il suo futuro fratellastro Chin, marmocchio molesto e fastidioso, almeno all’inizio, una rana e un coniglio, in perfetta tenuta spaziale con tanto di casco-bolla in testa, approdano sulla Luna, con l’unico obiettivo di provare l’esistenza della Dea. Una Dea alquanto stravagante e appariscente nel suo vestito rosso, in apparenza forte e sicura di sé, che nasconde però un grande vuoto e una profonda solitudine che esplode con irruenza nelle parole delle sue canzoni.
Un tempo la Dea era buona, ma quando perse il suo amore, tutte le luci di lunaria si sono spente e la sua anima è cambiata.
“La paura sai cos’è? Ti rannicchi mentre soffri… perdona il tuo passato, andrai avanti e avrai imparato. Il tuo cuore sa guarire”
“conosco la tristezza, un vuoto troppo grande non si colma mai ma c’è sempre un giusto tempo per farla volar via… l’amore è un dono”
Il messaggio
La storia, almeno in apparenza, è un’escalation al contrario di sentimenti: dalla felicità dell’infanzia, al triste incontro con la morte; dall’equilibrio ritrovato alla sala della tristezza smisurata dove Fei Fei raggiunge la Dea, una sorta di stato depressivo perenne, dal quale è difficile uscire, ed entrambe sono in preda al proprio dolore. Un messaggio però alla fine si impone prepotentemente su tutto
“ora e per sempre qui nel cuor sarai oltre spazio e tempo”
Sì, perché la vita continua e anche se un grande amore è per sempre, bisogna continuare a vivere, e questo è un messaggio d’amore e di speranza universale.
Altro messaggio da non sottovalutare, soprattutto se parliamo di un cartone animato e pertanto destinato ai più piccoli, è quello di non arrendersi mai e di inseguire le proprie passioni e i propri desideri fino in fondo, con tenacia e determinazione, senza lasciarsi sopraffare dalla malinconia, perché il successo, prima o poi, arriva e poco importa se per raggiungerlo bisogna arrivare fin sulla Luna.
“Credere che l’impossibile sia possibile”
La musica, i colori, l’animazione, l’ambientazione
La ciliegina sulla torta di Over the Moon è la colonna sonora, concordi anche i produttori, primo su tutti Peilin Chou che in proposito ha dichiarato:
“La musica è il fiore all’occhiello del nostro film: abbiamo incontrato diversi compositori. Eravamo indecisi tra due e Glen ha proposto di assumerli entrambi e farli collaborare: nessuno fa mai una cosa del genere, far scrivere insieme due artisti che non hanno mai lavorato insieme. Ma dice molto della natura del nostro film: penso che abbia avuto ragione.”
Per Chou il film è anche una “grande lettera d’amore per la Cina” e soprattutto un omaggio ad Audrey Wells, autrice della storia, prematuramente scomparsa a cui il film è dedicato, come si legge sul finale:
“Tutto viene dalla nostra autrice Audrey: è un racconto che parla di cosa succede quando perdiamo le persone a noi care. L’autrice voleva lasciare questa storia a sua figlia e al marito, era il suo lascito, una sorta di testamento.
Infine Glen Keane ci ha commosso disegnandoci dal vivo (in meno di un minuto!) proprio uno schizzo di Fei Fei: non vediamo l’ora di incontrarla e di vedere se ce la farà ad andare sulla Luna. Insieme al suo adorabile coniglio bianco.”
Nel film ascoltiamo otto splendide canzoni degne di un musical, (una delle quali, dal titolo Volo via, è magistralmente interpretata per noi da Elodie) con ispirazioni variegate, da Peter Pan a Il mago di Oz ma anche le ambientazione giocano senz’altro un ruolo fondamentale.
Per calarsi nelle atmosfere incantate del mito, Glen Keane ha viaggiato fino in Cina:
“Questo è uno dei grandi privilegi del mio mestiere. Sono volato in Africa per Tarzan e ho girato i castelli della Francia per La Bella e la Bestia. E così mi sono immerso in questa nuova realtà, un mondo in bilico tra tradizione e innovazione. Sono salito a bordo del famoso treno magnetico a 470 km all’ora che fluttuava da un luogo all’altro senza mai toccare terra e anche lì ho trovato delle ispirazioni per il progetto del razzo di Fei Fei.
Il cuore del racconto, però, resta il concetto puro dell’amore eterno che la bambina vuole far fiorire di nuovo nel padre alla vigilia delle sue seconde nozze. Sono le storie che mi piacciono, quelle in cui i personaggi realizzano l’impossibile”.
Anche l’immagine che viene data dello spazio è a dir poco stupefacente, degna di ciò che ogni bambino potrebbe immaginare…. giostre, caroselli, caramelle, dolcetti parlanti, una sorta di casa di marzapane del XXIIesimo secolo.
Colori e luci si rincorrono, il giallo, il rosa, il verde acqua, l’arancio, il celeste, persino una partita di ping pong si trasforma in una sfida a colpi di rap, in una realtà senza confini, fatta solo di tinte pastello. È davvero incredibile, molto lontano, ad esempio, da quanto visto in solo qualche mese fa in un altro capolavoro di animazione come Frozen 2, ma altrettanto sorprendente ed entusiasmante.
Di contro c’è la Cina, con la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni millenarie; un mondo anche questo fantastico, vario e variegato a suo modo, che ha senz’altro stuzzicato la curiosità del regista:
“Questo film mi ha dato la possibilità di visitare un paese dove non ero mai stato: scoprire una cultura diversa. È bellissimo raccontare una storia dal punto di vista della scoperta: c’è un’energia diversa, un intero mondo da scoprire.
La città sull’acqua che abbiamo visitato è diventata quella di Fei Fei: le persone ci hanno aperto le porte di casa, ho cenato con delle famiglie, le persone sono calorose e accoglienti, non sapevo che la Cina fosse così. Ho capito che il fulcro della società è il cibo: tutto avviene attorno a una tavola piena di portate.”
Il regista e i personaggi
L’ambizione di Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria è tanta, quasi quanto quella di Fei Fei:
“La chiave è la sincerità: bisogna credere nel personaggio. Credere che l’impossibile sia possibile”
ha detto Glen Keane.
A dare voce a Fei Fei è Cathy Ang, che ha convinto immediatamente sia i produttori che Keane che ha dichiarato:
“Era la nostra protagonista, l’abbiamo capito subito…Cathy ha un sorriso meraviglioso, occhi molto intensi: ho cercato di trasformarli in quelli di Fei Fei”
L’attrice invece, ricordando il suo primo provino ha detto:
“Sono stata molto fortunata: avevo lavorato già con Gennie Rim e mi ha chiesto di provare a cantare le prime versioni delle canzoni. Ero così nervosa, mi tremava la voce, ma nonostante questo mi hanno scelta.
Amo Fei Fei: è un personaggio pieno di energia. E fa tutto questo per sua madre, per onorare la sua memoria. Anche Keane è innamorato di questo personaggio: Quello di queste ragazze è uno sguardo così pieno di speranza nel futuro: Ariel non ha dubbi che riuscirà a realizzare il suo sogno.
È così anche per Fei Fei: nessuno può impedirle di raggiungere il suo sogno. Sono entrato in profonda connessione con lei: sentivo di dover fare questo film. È importante avere modelli come questo, persone che ci dimostrano che possiamo farcela anche noi, che possiamo provare a realizzare i nostri sogni.
È questo che ci permette di costruire razzi che riescono ad andare sulla Luna.”
Una presenza costante sono gli animali, valide spalle di tutti coloro che in questa storia sono alla ricerca di qualcosa.
Dall’inizio alla fine dominano la scena, reali come il coniglio che Fei Fei porta sempre con se o la rana che Chin non abbandona mai, o immaginari come gli esseri che popolano Lunaria e Gobi una specie di riccio luminoso, simpatico e tenero, che aiuterà Fei Fei nella sua avventura lunare.
Glen Keane certamente gioca in casa, non c’è che dire, e nonostante Over the Moon si ambienti in Cina e sia l’altra faccia del gemellaggio culturale che ha tentato la Disney di recente col remake di Mulan, con la sua struttura musical, la sua impostazione puramente fiabesca e il proliferare di elementi teneri e vivaci, fa un po’ il verso alle produzioni disneyane degli anni Novanta.
Unica nota dolente è rappresentata da quella malinconia di fondo, che poco si adatta alle menti giovani e influenzabili dei più piccoli, e che potrebbe non commuovere ma colpire profondamente; anche il rapporto di fedeltà che si è venuto a creare fra Fei Fei e il coniglio, suo fedele compagno fin da piccola, viene tutto ad un tratto a spezzarsi, quando questo decide di restare sulla Luna… un dramma del distacco non indifferente a nostro parere.
Qualche piccola “sofferenza”, forse, si poteva evitare dunque.
Nel complesso lo spettatore viene travolto dai colori oltre che dalla musica, il che non è poco trattandosi di un’animazione. Disegni perfetti, curati nei minimi dettagli, rendono l’atmosfera davvero coinvolgente.