Catherine Spaak: la classe e il coraggio di una donna che non ha mai ceduto al maschilismo
Si è spenta a 77 anni, lo scorso 17 aprile, l’attrice e cantante belga Catherine Spaak, ormai malata da tempo in seguito all’emorragia cerebrale che l’aveva colpita due anni fa.
Le origini e i primi film
Nata da una famiglia dell’alta borghesia belga il 3 aprile 1945, la giovane Catherine poteva vantare uno zio primo ministro del Belgio e una zia partigiana. Figlia dello sceneggiatore Charles Spaak e dell’attrice Claudie Clèves. Talento precoce, aiutata da una bellezza delicata ed eterea e decisamente fuori del comune, esordisce al cinema non ancora quindicenne, recitando nel film Il buco di Jacques Becker.
Viene notata e nel 1960 ottiene il ruolo di protagonista in Dolci inganni, di Alberto Lattuada, nel quale è Francesca, un’adolescente che scopre la propria sessualità con un uomo molto più grande. Nel cinema di quegli anni viene ingabbiata in questo stereotipo di adolescente spregiudicata, completamente diverso dalla personalità della ragazza, in realtà decisa a non scendere a compromessi per fare carriera. Ne La voglia matta di Luciano Salce recita accanto ad un mostro sacro come Ugo Tognazzi e sul set conosce Fabrizio Capucci, che diventerà il suo primo marito.
Il successo cinematografico e musicale
Tra gli anni ’60 e ’70 Catherine Spaak viene spesso scelta per veri e propri classici del cinema italiano, da Il sorpasso (nel filmato in basso è la figlia del vitellone Vittorio Gassman) a La noia e L’Armata Brancaleone di Monicelli, mentre si fa notare anche come cantante, firmando un contratto con la casa discografica Ricordi che pubblica i suoi primi 45 giri, tra i quali L’esercito del surf che scala la hit parade. Dotata di una voce dolce ma priva dell’estensione vocale di altre grandi colleghe, la sua carriera prosegue e nel 1964 si aggiudica la Targa d’oro ai David di Donatello.
Nel 1972 interpreta lo sceneggiato La vedova allegra con Johnny Dorelli, che sarà il suo secondo marito: dalla loro unione, che fu anche un sodalizio artistico e musicale, nacque il figlio Gabriele.
A differenza di molte colleghe, con ocoraggio denunciò le molestie di cui, da donna giovane e bellissima, fu oggetto nel mondo del cinema, molto prima del #Metoo. Raccontò così al settimanale Gente come si era sentita sul set de L’Armata Brancaleone: “Venivo accolta sul set con battute volgarissime, anche dal regista Mario Monicelli. Ero terrorizzata. Un po’ di tempo dopo Vittorio Gassman mi chiese scusa…Già negli anni Settanta denunciai questo stato di cose e le mie affermazioni suscitarono clamore, ma le colleghe attrici dissero che era capitato solo a me. Mi arrivarono avances persino mentre ero sposata con Johnny Dorelli.”
La carriera televisiva
Negli anni ’80 Catherine Spaak diradò la sua presenza sul grande schermo per approdare alla conduzione televisiva di Forum, su Rete 4 per tre anni, e poi fu autrice e presentatrice per quindici edizioni di Harem su Raitre (puoi recuperarne gli episodi su RaiPlay a questo link), un talk-show innovativo nel quale erano protagoniste soprattutto ospiti femminili, come le colleghe Monica Bellucci e Ornella Muti.
Dopo che il programma le fu tolto (“Ci rimase molto male e la visse come un’ingiustizia” racconta Pippo Baudo, che la conosceva bene)continuò a intervenir come ospite in talk-show molto popolari come Porta a porta, senza mai rinunciare alla classe e all’eleganza che da sempre l’avevano contraddistinta in un mondo televisivo sempre più urlato ed estremo. Venne ingaggiata da La7 per condurre Il sogno dell’angelo, un programma improntato alla spiritualità. Nel 2007 accettò di partecipare a Ballando con le stelle e nel 2015 a L’isola dei famosi, dalla quale fortunatamente decise di ritirarsi quasi subito.
La malattia
Tornò a recitare nel 2019, presentando al Festival di Roma La vacanza del giovane regista Enrico Iannaccone. Nel 2020 un’emorragia cerebrale mise a dura prova la sua tempra, ma non la spezzò, fino alla morte. I funerali si sono svolti a Roma, in forma privata.