Morto ieri in Florida il famoso attore Burt Reynolds
Burton Leon Reynolds Jr. nasce in Michigan l’11 febbraio 1936, con sangue irlandese nelle vene, il padre è cherokee ed è a lui che Burt deve i tratti caratteristici del suo volto tra cui la pelle olivastra. Dopo essersi trasferito da bambino in Florida frequenta la Palm Beach High School dove gioca a football continuando anche all’università ma un incidente automobilistico lo costringe ad interrompere la carriera sportiva. Dopo aver vinto il Florida State Drama Award nel 1956 per la sua interpretazione nell’opera teatrale “Outward Bound” decide di tentare la carriera di attore diventando un volto noto al cinema dalla fine degli anni cinquanta in poi. Nel 1966 gira con Sergio Corbucci il western “Navajo Joe” successivamente definito da Reynolds il film più brutto della sua carriera da destinare solo a carcerati e a viaggiatori d’aereo perché non in grado di fuggire dalla visione della pellicola. La sua carriera si afferma con il ruolo di Lewis nel celeberrimo film del 1972 premiato con tre Oscar “Un tranquillo week end di paura” la storia di quattro amici bersagliati da un gruppo di violenti balordi durante una gita in canoa, ma lavora anche con Woody Allen in “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere” nel solito anno e rispolvera il suo antico amore per il football in “Quella sporca ultima meta” nel 1974. Ma è doveroso ricordare la sua partecipazione in “Boogie Nights. L’altra Hollywood” del 1997 nel ruolo del regista pornografico Jack Horner che gli varrà la candidatura agli Oscar l’anno successivo ma il vincitore però sarà Robin Williams in “Will Hunting: Genio Ribelle”. La prolifica e longeva carriera di Burt Reynolds arriva fino ai giorni nostri, con la commedia in uscita a dicembre di quest’anno “Defining Moments” e la sua partecipazione in “Once Upon a Time in Hollywood” di Quentin Tarantino in uscita l’anno prossimo.
Uno stunt-man Latin Lover
Burt Reynolds eseguiva personalmente le sue acrobazie ma farlo aveva portato, secondo una sua recente intervista, ad alcuni problemi legati al sesso, da lui descritti con queste parole:
“Ho fatto troppe acrobazie nella mia vita professionale e questo ha segnato anche la mia vita sessuale. E’ imbarazzante quando hai una donna tra le braccia, la lanci sul letto e ti accorgi che ti è uscito l’osso del ginocchio»
Per lungo tempo hanno circolato voci su una sua presunta sieropositività, derivata anche dal fatto di essere un noto Casanova, tanto che negli anni ottanta fu costretto a lavorare incessantemente perché, come da lui dichiarato nella sua autobiografia:
“Dicevano che avevo contratto il virus dell’HIV e che stessi morendo di AIDS. Non potevo fare molto per zittirli, solo pensare a un modo per combattere la speculazione. Dovevo continuare a lavorare, era l’unica possibilità che avevo per
metterli a tacere. E’ stato un periodo della mia vita davvero terribile.”
Uomo istrionico, simpatico e autoironico Burt Reynolds parlava così della sua carriera:
“L’ultima volta che ho fatto un film di successo Joan Collins era vergine.”
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