Guillermo del Toro compie oggi, 9 ottobre 2021, cinquantasette anni e noi di iCrewPlay Cinema vogliamo omaggiarlo ricordando i suoi capolavori in attesa della sua nuova serie Cabinet of Curiosities, serie creata ad hoc per Netflix che ad ogni episodio è incentrato su un racconto horror inedito, più il Pinocchio in una versione originale targata Guillermo del Toro.
Cosa si nasconde dietro ogni progetto di Guillermo del Toro?
Oltre a fare gli auguri ad un regista energico come Guillermo del Toro non dobbiamo farci sfuggire che i suoi film hanno sempre un filo conduttore. Si, ok non sto parlando che le sue pellicole siano legate tra loro però c’è un rituale che per il regista stesso è essenziale. Infatti, la sua particolarità è collegare il mondo del Fantasy con l’horror. Per descrivere meglio il suo pensiero, nell’intervista rilasciata a Fanpage Youmedia focalizza l’attenzione su altri aspetti che a noi potrebbero sfuggire:
Nei miei horror sono più spaventosi gli umani, non i fantasmi
Fatta questa premessa mi piace ricordare i suoi film più di successo senza stare lì ad annoiarti ma a scatenare un po’ di curiosità per andare a ripescarli e conoscere meglio il regista che oggi festeggia i suoi cinquantasette.
Il labirinto del fauno – El laberinto del fauno
Il film è la seconda delle due opere che ripercorrono i fatti accaduti tra la fine della guerra spagnola ed il 1944, il primo è l’acclamato La spina del diavolo. In un contesto aspro alla fine della guerra civile spagnola, una giovane fanciulla viene trasportata dalla sua mente in un mondo fatato dove un fauno le rivela il suo destino e che dovrà affrontare delle prove affinché si possa attuare. Va da sé che non saranno prove facilissime. Il contesto scenico ti fa capire una quasi ossessione del regista verso il mondo sotterraneo e gli in sé. La pellicola è, oltre che acclamata come una delle migliori opere del 2006, vincitrice di ben tre premi Oscar: miglior fotografia, miglior scenografia e miglior trucco nel 2007.
La forma dell’acqua – The Shape of Water
Negli anni Guilermo del Toro si prodiga in altre rappresentazioni cinematografiche attingendo alla famiglia Marvel portando sui grandi schermi alcuni personaggi come Blade II e Hellboy, oltre a rivisitare la tradizione giapponese con Pacific Rim. Ed in questo contesto fa breccia forse il suo miglior film per ciò che lui stesso dichiara parlando degli esseri umani nei suoi film.
Sempre affascinato dalle guerre, la locazione storica è in piena guerra fredda ed Elisa Esposito è una donna affetta da mutismo che lavora come addetta alle pulizie in un laboratorio governativo dove avvengono sperimentazioni a scopi militari. A sconvolgere la monotonia nella vita di Elisa è una creatura anfibia dall’aspetto umanoide che emana sensazioni positive alla ragazza e ad uno scienziato che si oppone alla sua vivisezione. L’avventura di questa creatura e Sally Hawkins (Elisa) sarà emozionante e trascinante tanto da far vincere la preziosa statuetta come miglior regista e miglior film a Guillermo del Toro che fa, come si dice in gergo calcistico, doppietta dato che ne è anche il produttore.