Il 24 Marzo 2020 Albert Uderzo ci ha lasciato all’età di 92 anni per una crisi cardiaca nella sua residenza di Neuilly, in Francia. La sua famiglia l’ha annuncio all’agenzia AFP, sottolineando che la morte è dovuta all’infarto e non è collegata al coronavirus. Infatti, come riportato dal genero Bernard de Choisy, il fumettista era già gravemente malato da un paio di settimane. Per riportare la notizia per questa settimana interrompiamo il confronto Marvel vs DC nell’ambito della nostra rubrica Fuori dal fumetto. Cogliamo, invece, l’occasione per raccontare l’opera del creatore di Asterix, personaggio amato sui fumetti prima e poi anche sul grande schermo.
Il 25 aprile 1927 Alberto Aleandro Uderzo nacque a Fismes, da emigrati italiani in Francia. A 7 anni ottenne la cittadinanza francese e il suo nome avrebbe perso la “o” perché, come raccontava, i francesi avevano una cattiva idea degli italiani e ciò lo fece soffrire durante la sua infanzia. In quel periodo conobbe anche la sua vocazione, ma incontrò difficoltà prima di diventare disegnatore: alla nascita presentava dodici dita e dopo un mese di vita fu operato; inoltre, era daltonico, dovendosi servire per forza di coloristi per completare i suoi splendidi disegni. Amante di fumetti, a 13 anni iniziò a lavorare per la Société Parisienne d’Édition come letterista, ritoccatore di fotografie e occupandosi d’impaginazione.
Durante la seconda guerra mondiale Albert Uderzo crea il suo primo fumetto, Flamberge Gentilhomme Gascon, e poi Clopinard, un vecchio soldato con una sola gamba. Collaborando alla nuova rivista OK, diede vita a Belloy, a Prince Rollin, ma soprattutto ad Arys Buck, un guerriero invincibile in qualche modo precursore di Asterix. Dal 1950 lavora con France-Soir e France-Dimanche, dedicandosi all’illustrazione di curiosità ed episodi di cronaca. L’agente Yvan Chéron lo invitò a lavorare per la sua agenzia International Press e per la World Press dell’amico Georges Troisfontaines. Alla World Press incontrò autori come Victor Houbinon, Eddy Paape, Jean-Michel Charlier, e soprattutto René Goscinny.
La fiorente coppia formata da René Goscinny e Albert Uderzo
I due fumettisti strinsero una forte amicizia e in poco tempo crearono Jehan Pistolet, corsaire prodigieux, Luc Junior, Oumpah-Pah le peau-rouge (un indiano moderno con lavatrici e televisori sotto il teepee) e Sylvie. Dopo altri lavori, la svolta arrivò nel 1959, quando Radio Luxembourg propose di fondare un giornale per giovani, sfruttando la radio per la pubblicità. René Goscinny e Albert Uderzo si cimentarono con entusiasmo in questa nuova avventura e pubblicarono Astérix le Gaulois (Asterix il gallico) sul n.1 di Pilote. François Clauteaux, direttore del nuovo giornale, voleva portare ai lettori un po’ di folklore francese, al posto dei soliti gialli e western.
La nuova creazione di Albert Uderzo e René Goscinny conquistò subito il pubblico. Secondo alcuni, il successo di Asterix in Francia si ricollegò anche al patriottismo che ispirava i lettori: dieci anni dopo la seconda guerra mondiale, era facile vedere la battaglia dei Galli contro i Romani invasori come la ribellione francese contro gli oppressori nazisti. I due autori popolarono il villaggio in Armorica di personaggi in –ix, di cui Obelix risultava il preferito di Uderzo, in cui si identificava. Anche dopo la prematura scomparsa di Goscinny nel 1977, Albert continuò la serie fumettistica, curando anche i testi tramite la casa editrice Albert-Renè.
Dal 1967 Asterix arriva al cinema, prima con lungometraggi animati e poi con live action. Senza avvisare gli autori, Georges Dargaud con gli studi Belvision di Bruxelles porta sul grande schermo il primo fumetto di Astérix in versione animata. Il film riscuote grande successo e l’anno dopo uscì Asterix e Cleopatra, questa volta con la supervisione di Albert Uderzo e René Goscinny. Nel 1974 Dargaud, Goscinny e Uderzo fondarono lo Studio Idefix, per produrre i propri film animati, volendo imitare gli studi della Disney. Il progetto risultò troppo pretenzioso e lo studio chiuse dopo l’uscita del suo unico film, Le dodici fatiche di Asterix (1976).
Ad Asterix fu poi dedicato il primo satellite artificiale francese e un asteroide scoperto nel 1996; diventa protagonista di film live action e di un parco giochi a tema, Parc Astérix. Il personaggio di Albert Uderzo ha venduto oltre 300 milioni di copie con traduzioni in un centinaio di Paesi. Un successo che va oltre i confini del patriottismo francese e dell’iniziale lettura per ragazzi: l‘umorismo rappresenta sicuramente un elemento che rende il fumetto accessibile a tutti, con giochi di parole, acronimi (come il famosissimo S.P.Q.R., in italiano tradotto da Marcello Marchesi in “Sono Pazzi Questi Romani”, il tormentone di Obelix), rimandi alla società contemporanea e alla politica.
Infine, ti ricordiamo che il primo film, Asterix il gallico sarà trasmesso da Rai Gulp Domenica 29 marzo alle 20.30, in omaggio ad Albert Uderzo.