Quando scrivo di un attore – e di solito di un attore che stimo – cerco di documentarmi su di lui, di cogliere alcuni aspetti della sua personalità che sullo schermo non appaiano. Joaquin Phoenix non è loquace, è raro che si lasci andare e parli a ruota libera. Alle interviste poi è proprio allergico. Riservato sulla sua vita sentimentale, attualmente frequenta la collega Rooney Mara, dopo il lungo fidanzamento con Liv Tyler e i flirt con altre parter più o meno celebri.
“Al suo livello più alto, per me recitare è un processo in cui la consapevolezza si annulla.” Joaquin Phoenix
Gli Esordi
Joaquin Rafael Bottom nasce a Río Piedras, una circoscrizione di San Juan (in Porto Rico), il 28 ottobre del 1974 da genitori statunitensi. Il padre John Lee Bottom, nativo di Fontana (in California), è di religione cattolica mentre la madre, Arlyn Sharon Dunetz, è nata nel Bronx (New York) da una famiglia ebraica di origini russe ed ungheresi. I due sono hippies, si uniscono anche ad una setta religiosa con i figli al seguito, ma delusi la lasciano per stabilirsi in Florida, dove cambiano il cognome in Phoenix, simbolo della rinascita.
Dopo essersi allontanato per seguire il padre in Messico nel 1986, in seguito alla separazione dei genitori, Joaquin arriva a Hollywood, convinto dal successo del fratello maggiore River Phoenix a tentare di sfondare come attore. Dopo i piccoli ruoli avuti in show televisivi come Sette Spose per Sette Fratelli (1982), nel 1989 Ron Howard lo scrittura per il film Parenti amici e tanti guai, mentre nello stesso anno il fratello viene scelto da Steven Spielberg e George Lucas per impersonare il giovane Indiana Jones nel terzo film della saga, Indiana Jones e l’Ultima Crociata.
Il Dramma, la fuga e il ritorno a Hollywood
Nel 1993, mentre si gode la serata di Halloween al Viper Room, locale di proprietà di Johnny Depp, insieme con alcuni membri del gruppo Red Hot Chili Peppers, il fratello e la sua fidanzata, l’attrice Samantha Mathis, River Phoenix si sente male. Esce dal locale a prendere un po’ d’aria, ma cade a terra in preda alle convulsioni e perde i sensi. È proprio Joaquin a chiamare il 911, in una telefonata registrata che filtra ai media e viene ritrasmessa dalle principali emittenti televisive. Tutto inutile: River Phoenix non rinviene più e viene dichiarato morto alle ore 1:51 di quella notte, vittima di un overdose di eroina e cocaina, anche se sul suo corpo non vi è traccia di iniezioni.
Il clamore intorno alla morte dell’ enfant prodige della Hollywood dei primi anni ’90 provoca nel giovane Joaquin un profondo disgusto per il mondo del Cinema e per i mezzi di comunicazione, che spiano con insistenza il suo dolore, fin nella camera ardente. Sceglie di allontanarsi da Los Angeles, per tornarvi solo nel 1995, anno in cui viene selezionato dal regista Gus Van Sant per partecipare al film Da morire, accanto a Nicole Kidman e Matt Dillon: da quel momento, la sua carriera decolla. Gira anche con Oliver Stone U Turn – Inversione di marcia (1997).
Il Successo
La grande occasione giunge nel 1999: Ridley Scott lo vuole per Il Gladiatore, nella parte del folle e perfido imperatore Commodo. Con questo film Joaquin Phoenix conquista la prima nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista, ma è costretto a cedere le armi al superbo Benicio Del Toro che vince per la sua prova in Traffic di Steven Soderbergh. Dopo aver collaborato con M. Night Shyamalan, tra il 2002 ed il 2004, nei thriller Signs e The Village ed essersi cimentato come doppiatore in Koda Fratello Orso (che vince l’oscar come miglior film d’animazione), partecipa ai drammatici Squadra 49 di Jay Russell e Hotel Rwanda di Terry George.
Nel 2005 è la volta di Walk the Line – Quando l’amore brucia l’anima: Johnny Cash, il “man in black” del country rock americano è un personaggio in cui si cala completamente: canta molto bene nel film, da solo o in duetto con Reese Witherspoon, che recita nella parte della moglie di Cash June Carter. Vince il Golden Globe come miglior attore in un musical, a braccetto con la sua partner, ma ancora una volta mentre per lei al Golden Globe segue l’Oscar, l’alloro più importante sfugge a Phoenix, battuto da un magistrale Philip Seymour Hoffman, interprete dello scrittore Truman Capote nella pellicola omonima.
Nel 2009 spiazza tutti: ospite al David Letterman Show per promuovere il film Two Lovers si presenta con una barba lunghissima e gli occhiali da sole, rispondendo alle domande del presentatore con mugugni e svogliati monosillabi. Come spiegherà l’anno successivo il suo comportamento altro non è che una parte, recitata di proposito per il falso documentario del cognato e futuro premio Oscar Casey Affleck, Joaquin Phoenix – Io sono qui! presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
Nel 2012 firma un’ altra performance indimenticabile in The Master di Paul Thomas Anderson, in cui interpreta il veterano malato Freddie Quell, irretito dalla setta del predicatore Lancaster Dodd (Philip Seymour Hoffman), un personaggio quest’ultimo ispirato al creatore di Scientology, Lafayette Ron Hubbard; per questo ruolo vince la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile al Festival di Venezia e ancora una volta è nominato al Golden Globe a al premio Oscar.
Ultime interpretazioni
Negli ultimi anni colleziona ruoli memorabili: innamorato di un’intelligenza artificiale con la voce di Scarlett Johansson nel disturbante e romantico Lei (Her-2013) di Spike Jonze, per il quale è ancora nominato al Golden Globe e professore che perde la testa per Emma Stone nel tragico Irrational Man (2015) di Woody Allen. Viene premiato al Festival di Cannes nel 2017, per la sua interpretazione in A Beautiful Day – You Were Never Really Here di Lynne Ramsay. Nel 2018 appare in ben tre film: Don’t Worry di Gus Van Sant, Maria Maddalena di Garth Davis (qui nel ruolo di un tormentato Gesù di Nazareth) e I fratelli Sisters di Jacques Audiard.
Lo abbiamo visto recentemente in Joker di Todd Philips, film DC Comics sulla genesi della nemesi di Batman, nel quale ci ha stupito ancora una volta: la malattia mentale, la discesa agli inferi di un incompreso sono stati resi con una maestria premiata col Golden Globe come migliore attore in un film drammatico e l‘Oscar come miglior attore protagonista. Lo rivedremo presto, a partire dal 19 novembre 2021, nei panni dell’intervistatore radiofonico Johnny in C’mon C’mon, diretto da Mike Mills, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2021.
In attesa di rivederlo vestire i panni del Joker nel seguito del primo film, ritorna al cinema horror con il disturbante e tragicomico Beau ha paura di Ari Aster (Midsommar – il villaggio dei dannati) e viene scelto nuovamente da Ridley Scott per il ruolo di Napoleone Bonaparte nel biopic Napoleon che uscirà il prossimo 23 novembre.
Il Gladiatore di Ridley Scott
Joaquin Phoenix nel ruolo del malvagio imperatore Commodo.
Walk the Line – Quando l’Amore brucia l’anima di James Mangold
Joaquin Phoenix è Johnny Cash, Reese Witherspoon è June Carter.
The Master di Paul Thomas Anderson
Joaquin Phoenix è Freddie Quell, veterano affetto da una malattia nervosa.
Lei (Her) di Spike Jonze
Joaquin Phoenix è Theodore Twombly, innamorato di un’intelligenza articifiale.
Irrational Man di Woody Allen
Nel ruolo di Abe Lucas, professore di filosofia in crisi esistenziale.
The Joker di Todd Philips
Joaquin Phoenix è Arthur Fleck che diventa il Joker.