Il film con protagonisti Viggo Mortensen e Mahershala Ali sta riscuotendo grande successo soprattutto poiché si ispira a un’amicizia realmente accaduta; ma è davvero così?
Green Book, nelle sale italiane dal 31 gennaio scorso, ha già incassato più di un milione di euro e trionfato a Golden Globe e PGA Awards in attesa della cerimonia degli Oscar. La pellicola si ispira alla storia vera di un buttafuori, Tony Lip (Viggo Mortensen), che dopo aver perso il lavoro sarà ingaggiato come autista dal musicista di colore Don Shirley (Mahershala Ali); si creerà una splendida amicizia tra due personalità opposte. Analizziamo ora i dettagli riguardanti la realtà che potrebbero non corrispondere al film.
Dopo l’uscita di Green Book negli USA, i familiari di Don Shirley si schierano contro il film diretto da Peter Farelly (Scemo & più scemo), giudicandolo una sinfonia di menzogne. I motivi principali di tale affermazione risiedono proprio in alcuni temi scottanti della vicenda narrata sul grande schermo: l’esclusione dalla famiglia e il contrasto con la comunità afroamericana. Per quanto riguarda il rapporto con Tony, Maurice Shirley, fratello del musicista, ha poi dichiarato in un’intervista: “Avete chiesto che tipo di rapporto Don avesse con Tony? Beh, lo ha licenziato. La stessa cosa che fece anche con tutti gli altri autisti nel corso degli anni”. Infine, a mio avviso la nota più dolente risulta che i parenti del protagonista di colore sono venuti a conoscenza della pellicola solo dopo aver visto un post condiviso su Instagram da Mahershala Ali; l’attore si è poi subito scusato con gli interessati, che, ad ogni modo, non avevano dato l’autorizzazione per girare la pellicola agli sceneggiatori.
Nick Vallelonga, che ha scritto Green Book insieme al regista, è il figlio maggiore di Tony “Lip” Vallelonga. Difficile raccontare la vicenda da una prospettiva diversa rispetto a quella dell’autista italoamericano che tante volte gli avrà raccontato dei viaggi con il suo amico. Nonostante ciò, le fonti sarebbero imparziali poiché costituite dalle testimonianze di entrambi i protagonisti del racconto: deciso a girare un film sull’amicizia di Tony e Don, negli ultimi anni della loro vita, Nick registra più audio e video possibili con suo padre e con il noto pianista, conosciuto come amico di famiglia. “È una bellissima storia che mi ha raccontato mio padre. Per fortuna io l’ho registrato. Ho incontrato Dottor Shirley quando avevo cinque anni. Era un uomo meticoloso, ben vestito, parlava bene, era molto colto. Era molto legato a mio padre e alla mia famiglia. Ed era così carino anche con me e mio fratello. Ci portava regali. Ricordo che mi ha regalato dei pattini quando ero piccolo. Era un essere umano davvero speciale, una persona molto speciale”.
Riguardo i retroscena della vera storia d’amicizia abbiamo riscontrato, quindi, posizioni contrastanti. Ciò non è riuscito a scalfire l’apprezzamento della pellicola da parte del pubblico, ma sarebbe piacevole un chiarimento da parte degli addetti ai lavori.