Il Sogno è il nuovo spettacolo del premio Oscar® Roberto Benigni che andrà in diretta mercoledì 19 marzo in prima serata su Rai 1 alle ore 21.30.

A dieci anni di distanza dal successo di I dieci comandamenti, l’eclettico artista toscano, noto per la sua capacità di unire comicità, poesia e profondità, torna con questo spettacolo inedito ricco di emozioni e spunti di riflessioni.
Il Sogno. Il grande spettacolo di un eterno sognatore tra cinema e televisione
Così ha dichiarato il sempre entusiasta Roberto Benigni riguardo quest’ultimo lavoro Il Sogno:
Stupore, sorpresa, verità, bellezza: ci metterò tutta la mia gioia e il mio sentimento. Nel corso dello spettacolo si parlerà di noi, dell’Europa, del mondo, della nostra vita. Si parlerà delle nostre aspirazioni e soprattutto dei nostri sogni. E io sono un grande sognatore. E siccome, come dice il Poeta, i grandi sognatori non sognano mai da soli, sogneremo tutti insieme”.
Roberto Benigni, si sa, è uno dei più amati e popolari attori, registi e sceneggiatori italiani, noto e apprezzato in tutto il mondo. Dopo aver lavorato, all’inizio della propria straordinaria carriera, con alcuni dei più grandi maestri del cinema italiano, è finito poi per collaborare con alcuni dei più grandi esponenti del cinema internazionale, senza dimenticare, sia nei panni di regista che in quelli di attore, alcune delle pietre miliari del cinema italiano degli ultimi quarant’anni che lui stesso spesso ha ideato e messo su grande schermo con grande qualità, toccando anche elevatissime vette drammatiche e poetiche, andando ben oltre il personaggio di macchietta toscana a cui all’inizio sembrava destinato.

Ha ottenuto i primi successi nel teatro d’avanguardia con il monologo Cioni Mario di Gaspare fu Giulia, scritto insieme a Giuseppe Bertolucci. Nel 1978 partecipa allo spettacolo televisivo di Renzo Arbore L’altra domenica, nella parte di un esilarante critico cinematografico. Esordisce sul grande schermo con uno dei suoi spettacoli teatrali, Berlinguer ti voglio bene (1977), diretto da Giuseppe Bertolucci. Protagonista di Chiedo asilo (1979) di Marco Ferreri e de Il minestrone (1981) di Sergio Citti, ha partecipato a La luna (1979) di Bernardo Bertolucci e Il pap’occhio (1980) di Renzo Arbore.
L’esordio alla regia è avvenuto con Tu mi turbi (1983), mentre l’anno successivo ha diretto insieme a Massimo Troisi il film cult Non ci resta che piangere (1984), dando inizio a una serie di film premiati da un grande successo di pubblico: fra questi, Il piccolo diavolo (1988), insieme a Walter Matthau, primo dei suoi film scritto con Vincenzo Cerami, valso all’attore toscano il David come Miglior attore protagonista. Nel 1990 recita, insieme a Paolo Villaggio ne La voce della luna, film-testamento di Federico Fellini.
Dal 1987 ha lavorato sempre insieme a Nicoletta Braschi, grande amore di Roberto Benigni ben oltre la vita artistica, e protagonista femminile di tutti i suoi film con la quale ha poi fondato, nel 1991, la società “Melampo Cinematografica” che ha prodotto, da quel momento, tutti i loro titoli: fra questi, La vita è bella (1997), da lui scritto e diretto, Gran premio della giuria al Festival di Cannes e vincitore di tre premi Oscar® al Miglior film straniero, al Migliore attore maschile (unico italiano ad aver vinto in questa categoria), e alla Miglior colonna sonora, assegnato a Nicola Piovani.

Grazie allo stesso film, Benigni ha ricevuto inoltre lo Screen Actors Guild Award come Miglior attore protagonista e il BAFTA, aggiudicandosi anche quattro David di Donatello e quattro Nastri d’Argento.
Fra i titoli prodotti da “Melampo Cinematografica” ci sono inoltre Johnny Stecchino (1991), premiato con il David Speciale; Il mostro (1994); Pinocchio (2002), che ha ottenuto due David di Donatello (Miglior scenografia e Migliori costumi, entrambi a Danilo Donati) e un Nastro d’argento per Migliore colonna sonora (assegnato a Nicola Piovani); La tigre e la neve (2005) che ha vinto il Nastro d’Argento per il Miglior soggetto (a Roberto Benigni e Vincenzo Cerami) e la Miglior fotografia (a Fabio Cianchetti).
Benigni ha inoltre lavorato con alcuni grandi autori statunitensi. Fra questi, Jim Jarmusch, che lo ha voluto in Daunbailò (1986), premiato con il Nastro d’Argento come Miglior attore protagonista, in Coffee and Cigarettes (1986-2003) e in Taxisti di notte (1992). È inoltre protagonista de Il figlio della Pantera rosa (1993) di Blake Edwards e ha recitato in To Rome with Love di Woody Allen. Nel 2008 ha ricevuto a Parigi il César d’Honneur, nel 2016 è stato premiato con il Globo d’Oro alla carriera, l’anno successivo con il Premio Speciale David di Donatello.

Nel 2019 si è aggiudicato il Nastro d’Argento come Miglior attore non protagonista per il ruolo di Geppetto in Pinocchio di Matteo Garrone, nel 2020 con il Prix Lumière alla carriera e nel 2021 ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera della 78ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Il Sogno. Una seconda vita da grande divulgatore
Benigni ha dimostrato poi straordinarie qualità di alta divulgazione attraverso il mezzo televisivo, interpretando e commentando la Divina Commedia di Dante Alighieri con il programma L’Ultimo del Paradiso (Rai 1, 2002), Il Quinto dell’Inferno (Rai 1, 2007), Tutto Dante (Rai 1, 2007-2008), successivamente i Principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana con il programma La più bella del mondo (Rai 1, 2012), I dieci comandamenti (Rai 1, 2014).
Nel dicembre 2022 Benigni è andato in onda con un programma da lui ideato, in cui ha letto e commentato il Cantico delle creature di San Francesco d’Assisi, Francesco – Il cantico (Paramount+). Ha inoltre preso parte alla terza serata del Festival di Sanremo 2020, dando una sua interpretazione di un passo biblico del “Cantico dei cantici”. Nel 2022 ha introdotto Papa Francesco e il racconto dei Vangeli, su Rai 1 in prima serata nella domenica di Pasqua. Ha partecipato successivamente alla prima serata del Festival di Sanremo 2023, omaggiando la Costituzione italiana in occasione del 75º anniversario della sua entrata in vigore, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

In occasione del “Dantedì 2021” Benigni ha recitato il XXV Canto del Paradiso, in diretta dal Salone dei Corazzieri al Quirinale e alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il 26 maggio 2024 ha concluso con un monologo la prima Giornata Mondiale dei Bambini alla presenza di Papa Francesco in Piazza San Pietro a Roma.
Ora, nel 2025, Roberto Benigni ha partecipato alla quarta serata della settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo.

Se a tutti questi riconoscimenti, cinematografici e televisivi, ci aggiungiamo dieci lauree Honoris Causa, un dottorato Honoris Causa in Belle Arti all’University Of Notre Dame nel 2024, oltre ad altri numerosi premi e riconoscimenti nell’ambito culturale, non fatichiamo a credere alla grandezza di questo fenomenale artista, autentico genio italiano che con Il Sogno torna a mostrarci un poco di quel mondo, solitamente celato negli abissi oscuri di Morfeo, e che il nostro Roberto ci svelerà a suo modo, tra profondità poetica e sagacia toscana, i due tratti distintivi del geniale attore e regista di Castiglion Fiorentino.