Tom Hardy per la terza volta a distanza di tre anni, torna a vestire i panni di Eddie Brock. Il carismatico giornalista che ospita dentro di lui il simbionte alieno Venom. Un rapporto di odio e amore, che con il tempo si è consolidato in un duo pazzesco, tra esilaranti avventure e scontri eccitanti. Tanto da diventare emblema e caricatura di un personaggio Marvel ai limiti del normale.
Scritto e diretto dalla regista Kelly Marcel, il capitolo finale sembra essere l’evento più atteso dell’anno tanto da surclassare il flop di Joker Folié a Deux. Venom The Last Dance è il film perfetto per Halloween, ricco di pura adrenalina e scene d’animazione inarrestabili. Per i fan sarà un vero e proprio viaggio, che però non porta mai ad una fine.
Venom The Last Dance: la trama
Nell’ultimo capitolo dell’ononima saga Venom, i due personaggi principali Eddy e il suo simbionte sono in fuga. Li ritroviamo in Messico, scenario iniziale di una fantomatica avventura alla ricerca della libertà. Ma oltre al governo americano, poiché ricercati per omicidio, hanno alle calcagna anche un curioso personaggio che cerca in tutti i modi di prendere qualcosa che possiede soltanto Venom. Fino a questo capitolo, non era stato mai svelato il padre o la creatura che ha forgiato i simbionti.
Nell’ultimo ballo, i due si troveranno di fronte Knull, “il signore oscuro”, che ha creato i mutaforma alieni. Esiliato e rinchiuso dagli stessi figli, cerca la chiave per uscire dal luogo oscuro dove lo hanno imprigionato. Il così detto “codex“, che è nella mani di Eddy e Venom.
Inoltre come se non bastasse anche una ricercata dottoressa impiegata in un segreto progetto dell’area 51, cerca il simbionte nero, e il suo custode. Mentre il cerchio si stringe attorno a loro, i due protagonisti sono costretti a prendere una decisione sconvolgente che farà calare il sipario sul loro “ultimo ballo”.
Venom 3: l’ultimo capitolo, la recensione
Si chiude un capitolo Marvel, l’anti-eroe più controverso della storia torna ad emozionarci con il terzo capitolo, che vede protagonista il superlativo Tom Hardy che ricalca un personaggio fuori dagli schemi, esorbitante ed estremamente ironico. Le caratteristiche che ritroviamo anche nell’ultimo film, che esce a ridosso di Halloween, e si conferma come l’evento più atteso dell’anno. Dopo il flop dell’aspettato Joker 2, l’America torna in pista con un’ultima carta, quella Marvel, quasi sempre vincente e inaspettata.
Infatti l’inizio, parte subito con il botto. Protagonista indiscusso anche se inquadrato per poche volte è Knull, padre dei simbionti, imprigionato dai suoi stessi figli e destinato a vivere in eterno nell’oscurità. L’unica via di uscita è il “Codex” che non viene mai fatto vedere durante il film, rimanendo anonimato e senza una forma riconoscibile. Questi due fattori vengono buttati in modo superficiale fin dall’inizio, nonostante la potenza scenica che poteva avere l’antagonista e lo stesso oggetto del desiderio, tanto ricercato e protetto per tutto il film. Ma lungi da voi pensare, che non sia proprio una scelta pensata dagli sceneggiatori, per una fine che poi fine non è.
Venom 3: l’ultimo ballo consumato nell’area 51
La scenografia si sposta, dai tipici scenari urbani dei primi due film, ci ritroviamo in Messico e poi nel deserto del Nevada. Con un curioso e divertente rimando alla base militare più segreta e occulta della storia americana, L’area 51.
Che è protagonista di tutte le scene di combattimento e azione che i due devono affrontare contro in numerosi nemici. Tra incontri quasi inaspettati e vecchie amicizie che avete già conosciuto nei precedenti capitoli, la storia si anima di pathos e vividezza, che trasforma lo scenario in una pietosa e consolatoria via d’uscita. Un ballo che è giunto al termine e che non può continuare per sempre, ma si può animare di altre sfumature e storie come la sceneggiatura lascia intendere.
Uno sguizzo di scontri e tête-à-tête con antagonisti improbabili, quasi possibili per le forze fisiche da credere che l’antieroe non possa liberarsene in meno di pochi secondi. Ma comunque, questo genera poi una reazione a catena interessante, dove l’eccezione del simbionte nell’umano diventa un climax generatore di vari e imprevedibili accoppiamenti. Infatti il duello finale, non lascia tanti giri di parole o azioni interminabili, tutto ha il ritmo giusto per chiudere un sequel che purtroppo non può durare per sempre.
La sceneggiatura è chiara e concisa e non lascia mai momenti di noia. Animati anche dalle misere e colloquiali battute dei due che salvano in corner anche l’aspetto identificativo e iconico del film stesso. Alcune scene narrative e descrittive sono un clichè bello e buono, a film e opere già viste. Lo stesso Knull, sia per la descrizione che per la propria storia sembra essere molto vicino al cattivo degli Anelli del potere alias Sauron. Anche per come è ritratto e assimilato fisicamente.
Venom The last dance: massacrato dalla critica
Nonostante il prodotto sia buono, non pecca dal lato tecnico ma un pò su quello dell‘originalità, la critica lo ha massacrato già a poche ore dall’uscita nelle sale. Secondo Aidan Kelley del sito Collider
L’azione può anche essere eccezionale, ma Venom: The Last Dance continua la tendenza della serie a non riuscire a formare una relazione simbiotica con il personaggio del titolo e la sua narrativa.
Ancora più tragico è The Wrap: «Guardare Venom: The Last Dance è come guardare il genere supereroistico morire per due ore»
Ma nonostante le critiche più acute ci sono anche quelle positive, infatti l’Hollywood report dice
Essendo questo il capitolo conclusivo di una trilogia, tutto porta a una catarsi emotiva che senza dubbio soddisferà i fan dei film precedenti, con un dolce tocco di umorismo scadente per compensare la malinconia.
Sicuramente è un finale che lascia dell’amaro in bocca, quasi scontato ma comunque conciso e esaustivo. Per i fan, sarà un vero e proprio colpo al cuore tra mix di scene d’azione e finali emozionanti.
Venom The last dance: consola con un finale aperto
Il finale di Venom 3 chiude con una scena epocale consolando però gli spettatori e lasciando probabili interpretazioni. Tom Hardy consacra un personaggio difficile da dimenticare, che ci ha fatto sognare dalla prima interminabile avventura.
Non era sicuramente facile portare in scena il finale di una storia così tanto amata e cercata. Eppure hanno scelto il modo più facile ed efficace per chiudere un cerchio che altrimenti sarebbe stato interminabile. Tra scene cult che ricordano un pò le sfumature di Deadpool e Wolverine, con le colonne sonore pop che vivacizzano le inquadrature più ironiche e adrenaliniche fino all’omonima canzone finale dei Maroon 5, che fa dà cornice all’emozionante chiusura.
Probabilmente poteva esserci di peggio. Invece si è seguita la strada più classica, drammaticità a livelli controllati e tante emozioni. Ad aiutare la parte comica è l’interessante inserimento di una famigliola hippie in cerca di alieni, che curiosamente Eddy incontra sulla sua strada.
Un bel finale che non delude, ma consola i fan, pronto a vedere nuove avventure che si possono creare dall’idea dei simbionti. Perché tutti possiamo essere Venom. Il film perfetto per questo Halloween all’insegna di tante esperienze cinematografiche dall’horror fino al thriller. E per chi invece ama i supereroi tutto l’anno allora non può perdersi assolutamente il capitolo finale di Venom 3.