Charles Patrick Ryan O’Neal nasce a Los Angeles il 20 aprile 1941, figlio di Charles O’Neal, scrittore e sceneggiatore americano di origini anglo-irlandesi e dell’attrice Patricia Ruth (nome ‘arte di Patricia O’Callaghan). Dopo gli studi condotti alla Munich American High School, in Germania, torna negli Stati Uniti, dove svolge lavori saltuari come il bagnino – è sempre stato appassionato di nuoto e di pugilato – e si avvicina al cinema come stunt-man, dapprima in un telefilm tedesco e poi recitando in parti secondarie all’interno di altre produzioni televisive come Two Faces West (1961) accanto a Leonard Nimoy. Uomo di bella presenza, capelli biondi e fascino indiscutibile, debutta al cinema nel 1962 con il film il ranch della violenza, affiancando Charles Bronson.
I primi successi e Love Story
Nel 1962 sposa a soli 22 anni la collega Joanna Moore, dalla quale avrà due figli, Tatum e Griffin, in futuro entrambi attori. Il matrimonio naufraga nel 1967, quando O’Neal s’innamora di un’altra attrice, Leigh Taylor-Young, che sposa subito dopo il divorzio. Dal 1964 al 1969 ottiene il ruolo di Rodney Harrington nella celebre soap opera Peyton Place, dove recita al fianco di Mia Farrow.
La grande occasione giunge nel 1970, quando il bel Ryan viene scritturato dalla Paramount come protagonista nella commedia sentimentale Love Story di Arthur Hiller. Nel ruolo dell’atletico ragazzo privilegiato Oliver Barrett IV – una parte che sembra scritta su misura per lui – che sposa la proletaria Jennifer Cavalieri, rinunciando ai soldi di famiglia per poi perderla a causa di una leucemia, O’Neal dimostra un innegabile talento, che lo innalza a sex symbol di una generazione.
Il film, un romantico e irresistibile susseguirsi di battute alla melassa (“Amore significa non dover mai dire mi dispiace”, ricordi?), raggiunge incassi stratosferici e gli guadagna una nomination all’Oscar e al Golden Globe, vinto dalla sua partner Ali MacGraw, oltre al David di Donatello 1972 come miglior attore straniero.
Gli anni ’70 sono un periodo dorato per la carriera di Ryan O’Neal che recita in due film di Peter Bogdanovich, come l’esilarante commedia con Barbra Streisand Ma papà ti manda sola? e soprattutto Paper Moon – La luna di carta dove recita con l’undicenne figlia Tatum O’Neal, orfanella sfruttata dal truffatore da quattro soldi Moses Pray, cui poi s’affeziona. La ragazzina a sorpresa vince l’Oscar, mentre il padre conquista il Golden Globe e consolida la propria reputazione venendo scelto da Stanley Kubrick per il film meglio accolto dalla critica del vulcanico regista, lo splendido Barry Lyndon (1975).
Nei panni di un giovane arrampicatore sociale del Settecento, di modeste origini, che aspira ad arricchirsi come nobile Ryan O’Neal risulta ancora una volta espressivo e convincente. Oltre ai successi bisogna però anche menzionare alcuni ruoli prestigiosi mancati per un soffio. Nel 1971 ad esempio la Paramount lo considerava la prima scelta per interpretare Michael Corleone ne Il Padrino di Francis Ford Coppola. Solo l’opposizione del regista che impone Al Pacino come protagonista (una scelta felice c’è da dirlo), gli impedisce di partecipare al progetto.
Nel 1976 il copione si ripete quando Sylvester Stallone presenta agli studios la sceneggiatura di Rocky. O’Neal, da ottimo boxeur, sarebbe perfetto per la parte se non fosse per il rifiuto di Stallone, che pretende di interpretare il protagonista del film. Viene scelto per prendere parte al kolossal Quell’ultimo ponte (1977) nel quale può recitare accanto a mostri sacri del cinema internazionale quali Sean Connery, Robert Redford ed Anthony Hopkins. Nel 1978 affianca Isabelle Adjani in Driver l’imprendibile e l’anno successivo torna a recitare con Barbra Streisand in Ma che sei tutta matta?
La storia d’amore con Farrah Fawcett e il declino
Nel corso della sua vita, dopo il divorzio dalla seconda moglie, O’Neal si è sempre accompagnato a donne bellissime, quali Ursula Andress. Melanie Griffith, Diana Ross. La relazione più nota e duratura l’ha avuta però con la Charlie’s Angel più famosa d’America, Farrah Fawcett, vera e propria icona erotica del periodo. Biondissima e bellissima, la sua frangetta sbarazzina impazza sulle copertine delle riviste patinate e la storia clandestina con O’Neal (al tempo l’attrice era sposata con il collega Lee Majors, che non rivolgerà più la parola all’ex amico) fa la felicità dei rotocalchi scandalistici.
Per una volta però la storia d’amore regge ed è coronata dalla nascita di un figlio, Redmond. Negli anni ’80 O’Neal lavora poco. Lo troviamo accanto ad una giovanissima Sharon Stone ne Irreconcilable Differences (1984), poi con Liza Minnelli nel film tv Sam Found Out – A Triple Play (1988) e con Katharine Hepburn in The Man Upstairs (1992), apparizioni tutt’altro che memorabili, che lo spediscono più volte nella lista dei nominati per i tanto temuti Razzie Awards.
Torna al cinema negli anni 2000, anche se nel 2001 gli viene diagnosticata una leucemia. Recita in un ruolo secondario accanto ad Al Pacino in People I Know (2002), entrando poi nel serial televisivo con Alicia Silverstone Miss Match (2003-2005), seguito da qualche apparizione in Desperate Housewives – I segreti di Wisteria Lane(2005). Nel febbraio 2007 viene arrestato per possesso di un’arma da fuoco.
Il rapporto coi figli si deteriora e finisce ancora una volta nel mirino dei tabloid, ma il colpo più duro lo riceve quando a Farrah Fawcett viene diagnosticato un cancro al colon, che la porta alla morte nel 2009. Fa in tempo ad apparire, come personaggio ricorrente, nelle dodici stagioni di Bones, dove è Max, il padre assente di Emily Deschanel/Temperance Brennan.
Nell’aprile 2012, O’Neal dichiara che gli è stato diagnosticato un cancro alla prostata. Muore l’8 dicembre 2023, all’età di 82 anni.