Will Smith, dal palcoscenico più ambìto del cinema, perde le staffe e fa sfoggio di violenza nei confronti di Chris Rock.
Nella notte che, data la drammatica e delicata situazione internazionale, doveva rivelarsi non soltanto pensata ed organizzata per l’assegnazione dei premi Oscar deliberata dall’Academy, ma anche un’occasione per chiedere la pace, il cessate il fuoco in Ucraina e la sensibilizzazione nei confronti del popolo ucraino, è alquanto deprimente assistere ad uno scambio violento.
Attenzione ho deliberatamente utilizzato il termine “scambio”, perché Chris Rock non è certo esente da colpe. La violenza si manifesta in molteplici e variegate forme e proprio nell’era dell’attenzione alle parole e al discusso ruolo della satira, rivolgere un commento ironico ad una persona affetta da alopecia, che si tratti di Jada Pinkett Smith, moglie di Will Smith o di una perfetta sconosciuta, non è esattamente un’uscita di classe.
Se non altro, Chris Rock sa bene di non essere in un locale o in un teatro qualsiasi a far ridere un po’ di spettatori, è comunque sul palco degli Oscar e avrebbe dovuto dare una “lustratina” più approfondita al suo monologo.
D’altro canto dobbiamo totalmente ed incondizionatamente condannare il gesto di Will Smith. C’erano modi, momenti e luoghi decisamente più appropriati per manifestare a Chris di non aver gradito il riferimento a sua moglie Jada che, diciamocelo, al netto della sacrosanta sensibilità che ha diritto sia rispettata, non è certo affetta da una malattia mortale e sa bene che in queste occasioni i comici hanno carta bianca.
Tra i due comportamenti discutibili, quello di Will Smith è decisamente il peggiore. Perché la violenza non può mai e poi mai essere giustificata, neanche come ha precisato l’attore con il meritato premio come Miglior Attore Protagonista tra le mani, perché ‘l’amore fa fare cose folli‘.
Se l’Academy è tanto rigida da non consentire il collegamento con il presidente ucraino Zelensky e da interrompere il vincitore del premio a Miglior Film Internazionale prima che avesse terminato il suo discorso di ringraziamento, forse avrebbe potuto chiedere a Will Smith di allontanarsi dalla sala e magari, nello spirito della tanto desiderata (ma poco praticata) pace, dare un saldo esempio del fatto che tutti pagano le conseguenze delle proprie azioni, anche se si chiamano Will Smith.