Uscita su Netflix il 17 settembre, Squid Game è una nuova serie sudcoreana che sta riscuotendo un successo immenso in brevissimo tempo, diventando una delle serie più popolari in assoluto sulla piattaforma, la più vista in ben 90 Paesi in tutto il mondo, seconda soltanto a Bridgerton. Squid Game sta facendo parlare di sé, e non soltanto positivamente. La serie e gli autori sono stati infatti accusati di plagio e sono vari i problemi che sono stati e dovranno essere affrontati al riguardo.
Ma prima di tutto, di cosa parla Squid Game?
Squid Game tratta essenzialmente di un survival game. 456 persone ai margini della società, accomunate da problemi familiari o professionali, vengono invitate a partecipare ad una competizione, apparentemente semplice: i concorrenti dovranno sfidarsi in alcuni giochi classici dell’infanzia. Tuttavia le cose non sono così semplici come sembrano e ben presto i poveri malcapitati scopriranno che in palio c’è la loro stessa vita. Se infatti le persone sono indotte a giocare per la cospicua somma di danaro che si può vincere, ovvero 45.6 miliardi di won coreani (circa 39 milioni di dollari), coloro che perdono dovranno pagare con la propria vita: chi perde, muore.
Scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk (noto per Silenced e The Fortress), Squid Game ha immediatamente riscosso un enorme successo, grazie anche ad un rapido passaparola che ha reso la serie virale, specie su Twitter.
In un periodo in cui siamo sopraffatti da remake e sequel, siamo sempre alla ricerca di un qualcosa di innovativo, di una nuova storia che sappia sorprenderci. Non è però il caso di Squid Game: nonostante la serie sia stata ampiamente apprezzata dal pubblico, infatti, non possiamo negare che non si tratti del primo prodotto d’intrattenimento che mostra la dinamica del survival game, che comunque resta efficace ed intrattenente.
I fan su Twitter si sono però spinti oltre, sviscerando scena per scena delle nove puntate che compongono la serie, e rivelando come ci siano più che delle semplici similitudini con altri prodotti televisivi e cinematografici preesistenti. Se in più persone, specie in occidente, hanno constatato una similitudine con Parasite nel trattare il tema della disparità sociale, i fan giapponesi e coreani hanno notato che Squid Game potrebbe aver plagiato altri titoli che da noi non sono poi così conosciuti.
Squid Game accusata di plagio: scene a confronto
In particolare in molti hanno rilevato che Squid Game potrebbe aver plagiato un film intitolato As The Gods Will, un inquietante film giapponese del 2014 diretto da Takashi Miike, regista conosciuto da noi forse per altri titoli quali in particolare Audition e che presenta una filmografia davvero ricca, con vari alti ma anche con molti bassi.
As The Gods Will, a sua volta tratto dall’omonimo manga scritto da Muneyuki Kaneshiro e disegnato da Akeji Fujimura, vede come protagonista Shun Takahata, un normale studente liceale la cui giornata però inizia in modo diverso dal solito: la testa del suo professore esplode e al suo posto appare da una bambola daruma, che obbliga Shun e i suoi compagni a sfidarsi ad una serie di giochi per bambini dove però in palio ci sono le loro vite.
그리고 오징어게임 일본작품 표절입니다 https://t.co/5kS1oZL5Su pic.twitter.com/rAfQEWXAm3
— 7 (@Fra77777777) September 19, 2021
Questa storia non ti ricorda nulla? Le similitudini con Squid Game sono evidenti. In particolare i fan hanno notato un vero e proprio parallelismo tra le scene del film e della serie. In entrambi infatti viene riproposto il gioco Red Light, Green Light, in Italia più comunemente conosciuto come Un, due, tre, stella!, in entrambi compare la testa di una bambola ed un countdown. Insomma, le sequenze sono pressappoco identiche!
Contro le accuse di plagio, l’autore Hwang Dong-hyuk si è difeso dichiarando che la sceneggiatura di Squid Game è in realtà pronta da più di dieci anni. Sembra infatti che l’autore avesse iniziato a lavorarci già nel 2008, per concludere la fase di scrittura nel 2009. Tuttavia, originariamente, nessuno si era mostrato interessato a produrre quella serie, fino a quando Netflix non ha bussato alla porta negli ultimi anni.
Al contrario, As The Gods Will è stato scritto nel 2010, per poi essere trasposto nel 2014. Quindi, nonostante sia uscito prima di Squid Game, il film di Takashi Miike è stato scritto dopo la serie e, secondo Hwang Dong-hyuk, questo sarebbe sufficiente a provare l’originalità del suo prodotto. L’autore ha infatti affermato che eventuali somiglianze sono una pura casualità e che non c’era alcuna intenzione di copiare altri titoli.
Nonostante ciò, Dong-hyuk ha tenuto a ribadire che, qualora le persone non accettino il fatto che si tratti di semplici coincidenze, perlomeno bisognerebbe riconoscere l’originalità del suo script alla luce del fatto che è stato realizzato prima sia di As The Gods Will sia del manga da cui è tratto il film del 2014.
I fan tuttavia non sono soddisfatti della giustificazione di Hwang Dong-hyuk, anche perché Squid Game è comunque uscito nel 2021 e, data la presenza di queste “coincidenze”, nulla poteva impedire all’autore di tornare sulla sua sceneggiatura ed apportare alcune modifiche.
Come se il riferimento a As The Gods Will non fosse abbastanza, in molti hanno notato anche un’ulteriore scena ripresa da un programma televisivo coreano, sempre del 2014. Nello specifico stiamo parlando della scena del tiro alla fune dove, ancora una volta, le somiglianze sono evidenti.
오징어게임 보고 싶으신 분 그냥 이 영상 보세요 pic.twitter.com/ujisnkJteu
— 전드 (@h0nonokokyu) September 18, 2021
Altre questioni
Tra l’altro la questione del plagio non è l’unica ad essere insorta da quando Squid Game è sbarcato su Netflix. Ricordiamo infatti che il numero di telefono che si vede all’inizio della serie, da chiamare per entrare nel gioco, è un numero reale! Si è trattata di una sfortunata coincidenza, ancora una volta. Lo riporta il The Korea Times, spiegando che un 40enne residente nella provincia di Gyeonggi si è trovato improvvisamente tempestato da migliaia di chiamate di utenti che desideravano partecipare al gioco!
L’uomo ha tentato di farsi valere contro Netflix, rifiutandosi di cambiare numero e piuttosto chiedendo al gigante dello streaming di porre rimedio a questa svista. Nel frattempo, il politico coreano Huh Kyung-young sta cercando di lucrare sull’accaduto e ha proposto all’uomo l’acquisto del numero di telefono per 85.000 dollari.
Comunque, ritornando al caso di plagio, può davvero definirsi tale? Nonostante le evidenti somiglianze è innegabile che ad oggi sia sempre più difficile creare un qualcosa di nuovo. Certamente questo non deve essere una scusante per copiare il lavoro altrui, ma non è illecito ispirarsi semplicemente agli altri, anche solo citandoli. Sarà il caso di Squid Game? Oppure l’autore ha davvero plagiato quanto riportato qui sopra?