Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli (Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings)
Regia: Destin Daniel Cretton; sceneggiatura: David Callaham, Destin Daniel Cretton; fotografia: William Pope; costumi: Kym Barrett; musiche: Joel P. West; interpreti: Shang-Chi (Simu Liu), Katy (Awkwafina), Xialing (Meng’er Zhang), Jiang Li (Fala Chen), Razor Fist (Florian Munteanu), Wong (Benedict Wong), Jiang Nan (Michelle Yeoh), Wenwu / Il Mandarino (Tony Leung), Trevor Slattery (Ben Kingsley); produzione: Kevin Feige, Jonathan Schwartz, Victoria Alonso, Charles Newirth, Louis D’Esposito; Compagnia di produzione: Marvel Studios; paese di produzione: Stati Uniti d’America-2021; durata: 132’.
Shang-Chi vive negli Stati Uniti e pensa di essersi lasciato il passato alle spalle, quando viene colpito dall’organizzazione dei Dieci Anelli. Mostrerà il suo potenziale e ritroverà la sua famiglia per scoprire nuovi poteri.
Arti marziali, magia e oscurità in stile Marvel con Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli
Dal 2008 con Iron Man il Marvel Cinematic Universe si è espanso ogni anno sempre di più presentando sul grande schermo i supereroi dei fumetti e nuove fantastiche ambientazioni. Questo processo di espansione segue quello dei Marvel Comics che, dopo aver mostrato i personaggi principali, si rivolge anche ad altre etnie, con Black Panther e Shang-Chi. Quest’ultimo è stato creato da Steve Englehart e Jim Starlin sulle pagine di Special Marvel Edition n. 15 nel dicembre 1973 ed è spesso chiamato “Maestro del Kung-Fu”: in ogni tipo di combattimento Shang-Chi adopera la sua straordinaria abilità nelle arti marziali, in particolare il wushu.
Inizialmente la Casa delle Idee voleva trasporre la serie tv Kung Fu, ma trovò l’opposizione della Time Warner che ne deteneva i diritti di pubblicazione; acquisì poi i diritti del criminale dei pulp di Sax Rohmer Fu Manchu che diventò antagonista e padre segreto di un nuovo supereroe, Shang-Chi. Questa costituisce la prima grande differenza tra i fumetti e il nuovo film dei Marvel Studios, in cui il padre del protagonista è il Mandarino.
Si tratta sicuramente di un miglioramento rispetto alla versione fantoccio usata in Iron Man 3, ma qui spunta un’altra evidente differenza, che notiamo già dai trailer: nella versione cartacea non vediamo bracciali che cambiano colore a seconda della persona che li indossa, ma dieci anelli tradizionali dotati ognuno di un potere smisurato. Nel film del 2013 Aldrich Killian (Guy Pearce) aveva “rubato” il nome dell’organizzazione dei dieci anelli e del Mandarino per spaventare Tony Stark e gli Stati Uniti. All’epoca il Mandarino si è rivelato un attore, Trevor Slattery (Ben Kingsley), non il vero capo terrorista; come vediamo dalla puntata di Legends su Disney Plus, questo personaggio è tornato in Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli.
Oltre ai collegamenti con i film di Iron Man, la scena di combattimento tra Abominio e Wong è stata inserita nel trailer per incuriosire i fan più scettici. Infatti, Shang-Chi non è un personaggio molto conosciuto e non si nutrivano grandi aspettative verso il suo film. Arrivato nelle sale dal 1 settembre, la venticinquesima pellicola del Marvel Cinematic Universe ha subito conquistato il pubblico: dopo aver chiuso il primo week-end con un esordio da 94 milioni di dollari, il film ha registrato il guadagno più alto per un lunedì dall’inizio della pandemia con circa 19 milioni di dollari incassati il 6 settembre.
Anche la critica approva Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli, come denota il 92% su Rotten Tomatoes. Il merito del successo risiede soprattutto nelle ottime scenografie, nei fantastici costumi, nelle attente coreografie e negli efficaci effetti speciali. In particolare ho apprezzato anche la regia che spesso si mostrava con inquadrature da lontano; per le scene d’azione Destin Daniel Cretton (Il diritto di opporsi) si è ispirato allo stile cinetico dei film di Jackie Chan e a quello “quasi etereo” de La tigre e il dragone (2000).
Il regista ha anche scritto la sceneggiatura di Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli insieme a David Callaham (Zombieland – Doppio Colpo). Ho apprezzato la presentazione della storia tramite flashback che lasciano scoprire man mano il passato del protagonista. Inoltre, la caratterizzazione dei diversi personaggi è abbastanza approfondita: dall’ostinato Wenwu (Tony Leung) all’eroico protagonista interpretato da Simu Liu, non dimenticando la nutrita quota rosa del film con l’amichevole Katy (Awkwafina) e la cinica Xialing (Meng’er Zhang).
Shang-Chi e i dieci anelli entrano a far parte del vasto universo del MCU e con le scene post credit si aprono nuovi misteri e nuove avventure.