Bohemian Rhapsody, il film vincitore di 4 premi Oscar dedicato alla storia di Freddie Mercury e i Queen, potrebbe avere un sequel.
Lo ha detto
, chitarrista della band, che al momento è alla ricerca di nuove idee, nella speranza di scrivere un gran copione.
Parlando durante una diretta su instagram con i fan, scrive il Daily Mirror, May ha spiegato:
“Lo stiamo valutando. Stiamo cercando idee. Sarà difficile, perché nessuno di noi poteva prevedere il successo che ha avuto. Ma sì , ci stiamo pensando, e in ogni caso dovrà avere un gran copione”.
May ha anche prodotto Bohemian Rhapsody, che ha decretato anche il trionfo di Rami Malek, che interpretava Mercury, che per quella parte ha vinto l’Oscar.
Il film includeva la performance del Live Aid e raccontava la battaglia del frontman con la malattia, però lasciava anche fuori tanti capitoli della storia della band. Nei sei anni che vanno dal 1985 al 1991, i Queen fecero il loro ultimo tour nel 1986 e pubblicarono altri due album, The Miracle nel 1989 e Innuendo nel 1991.
Lo stesso Brian May all’epoca del successo del primo film aveva commentato dicendo che il Live Aid era un buon punto per interrompere la storia, continuando:
“Chissà ci potrebbe essere un sequel”.
Brian May, 74 anni, ammette che sarà un’impresa ardua realizzare un film che possa riscuotere il medesimo successo di Bohemian Rhapsody, ma ci proverà.
Da quando ha raggiunto nuovi livelli di fama con la sua interpretazione di Freddie Mercury invece, Rami Malek è molto richiesto a Hollywood e nel suo orizzonte c’è anche un possibile secondo film biografico musicale.
L’anno scorso è stato rivelato che è in fase di lavorazione un film sulla vita dei Bee Gees e l’attore americano è in cima alla lista dei desideri per interpretare il compianto Robin Gibb, scomparso nel 2012 all’età di 62 anni a seguito di una battaglia contro il cancro. Il figlio di Robin, RJ, sta sviluppando il progetto con il produttore di Bohemian Rhapsody, Graham King.
La leggenda dei Queen Brian May è stato ospite della DJ Leona Graham, per Absolute Radio, per parlare di due anniversari importanti: nel 2021, infatti, ricorrono i cinquant’anni dalla nascita dei Queen e i quarant’anni dall’uscita del loro storico Greatest Hits che, tra l’altro, sarà ripubblicato per l’occasione.
L’intervista, però, è stata un’occasione anche per parlare di Freddie Mercury e della complessità del suo carattere, oltre che della ambivalenza tra il personaggio pubblico, la rockstar, e quello privato, timido e insicuro.
“Da un certo punto di vista”
– ha raccontato il chitarrista –
“Freddie è sempre stato una rockstar… Si comportava come se fosse Robert Plant, talvolta, e a nessuno importava, perché aveva quel tipo di aura attorno a lui… ma sotto un altro punto di vista c’erano enormi insicurezze, un’enorme timidezza, che sono sempre state con lui fino alla fine. Aveva un lato molto privato e ha affrontato le sue insicurezze costruendosi un altro se stesso, nel modo in cui voleva essere.
Freddie era una creatura che si è fatta da sé. Se togliessimo tutti gli strati della cipolla, troveremmo molta complessità, molta della quale lui stesso negava, cosa che trovo molto intelligente, a dire il vero. La gente dice sempre che la sua musica è importante, ma lui risponderebbe ‘No no, è solo della carta da giornale con cui incarti il tuo fish and chips, no non penso che le mie canzoni valgano niente’. Ma sotto sotto sentiva di avere delle cose da dire. Freddie si esprimeva sempre in modi piuttosto audaci, ma dentro c’era questa persona piuttosto insicura. Solo fuori c’era un guerriero”.
Nella lunga intervista May ha parlato, fra le altre cose, anche di Bohemian Rhapsody, il film del 2018 che ha raccontato la storia di Mercury fino al successo planetario con i Queen, vincitore di quattro Oscar, più di 900 milioni di dollari di incasso: il film più visto del 2018.
“Nel film c’è molta verità e anche se né io né Roger Taylor vi abbiamo preso parte, abbiamo passato anni a guardare le sceneggiature e a cercare di capire come avremmo potuto rendere giustizia a Freddie, senza farlo apparire eccessivo o troppo fantasioso”.
Missione compiuta drei, visto che la pellicola diretta da Bryan Singer e con Rami Malek nei panni di Freddie ha battuto il record di incassi di un film musicale.
Mercury, che oggi avrebbe 75 anni, è morto nel 1991 per le complicazioni legate all’Aids.