Una giornata piovosa, divano, coperta e un bel film che, in casi del genere, è un film drammatico. Ebbene sì, perché i film drammatici sono l’ideale nelle nostre “giornate particolari”, come direbbe il nostro caro Ettore Scola. Il genere in questione si ramifica in tantissime storie, fondendosi con tanti altri generi, come l’horror, thriller, sentimentale, noir e così via.
Proprio per questo motivo, è difficile stilare una lista di quali siano i migliori film drammatici, però oggi sicuramente scoprirai quelli che non puoi assolutamente perdere se sei un amante del genere. Iniziamo!
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Jules et Jim (1962)
Iniziamo con un viaggio in Francia, quando François Truffaut crea la storia di un triangolo amoroso che al tempo destò particolare scalpore. Interpreti di questa particolare storia sono Oscar Werner ed Henri Serre che interpretano rispettivamente Jules e Jim, a sconvolgere la loro amicizia tanto spirituale quanto terrena, in quanto avevano il vizio di scambiarsi le ragazze, sarà Catherine (una splendida Jeanne Murnau).
Jim negherà il proprio amore per non deludere il suo amico, di riflesso Jules vivrà un triste e monotono matrimonio con Catherine che verrà stravolto dall’arrivo di Jim.
Un dramma di cui il cinema ci ha parlato in diverse occasioni, basti pensare a Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen, ma negli anni Sessanta un plot simile faceva storcere in naso a parecchi. Infatti in Italia possiamo vederlo solo grazie a Roberto Rossellini e Dino De Laurentiis.
2. 8 1/2 (1963)
Al secondo posto non c’è solo uno tra i migliori film drammatici, c’è uno dei film più belli della storia del cinema. 8 1/2 di Federico Fellini è metacinema, è sogno e realtà mescolata, è un viaggio interiore nella vita del protagonista Guido Anselmi (Marcello Mastroianni) che via via va sgretolandosi sempre di più. La sua vita privata e i suoi personaggi gli si ritorcono contro durante una crisi esistenziale da cui hanno preso spunto i migliori registi contemporanei. Basti pensare alla celebre scena del ballo che è stata riprodotta da Quentin Tarantino in Pulp Fiction o a Stardust Memories di Woody Allen in cui l’ispirazione è estremamente evidente.
3. Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975)
Miloš Forman dirige la trasposizione del grande romanzo omonimo di Ken Kesey con una performance spettacolare di Jack Nicholson insieme a Will Sampon e Loiuse Fletcher. Qui si snoda uno dei drammi per eccellenza: la terribile ed alienante condizione di chi si ritrova rinchiuso all’interno di un ospedale psichiatrico (o nido del cuculo, come suggerisce il gergo americano).
La sublimazione della posizione avversa e ostinata che prendono i pazienti è percepibile con la ribellione del protagonista e con il finto mutismo del Grande Capo. Un film che porta a grandi riflessioni, vincitore di ben cinque premi Oscar, tra cui quello a Jack Nicholson come migliore attore protagonista.
4. Taxi Driver (1976)
La solitudine secondo Martin Scorsese: un tassista che, pur parlando e vedendo molte persone, sente una solitudine tanto profonda che non può essere spiegata se non guardando attentamente questo film che si cataloga a mani basse tra i film drammatici più belli nato dalle mani di Paul Schrader. Un Robert De Niro che incarna tutto il disagio provato da Travis Bickle, in particolare ricordo la scena allo specchio che verrà ripresa da Vincent Cassel in La Haine di Mathieu Kassovitz.
5. Sinfonia d’autunno (1978)
Beh, dopo il dramma della solitudine, dei manicomi, delle crisi esistenziali e quant’altro, è arrivato il momento di parlare del luogo in cui si consumano i primi drammi della vita: la famiglia. E chi, se non Ingmar Bergman, sa raccontare meglio l’animo umano e i suoi demoni interiori? Diciamo che se vuoi fare un viaggio nei film drammatici, non puoi assolutamente prescindere dalla sua filmografia, ricordiamo Sussurri e grida, Il posto delle fragole, Il settimo sigillo, giusto per fare qualche nome. Ebbene, Sinfonia d’autunno, che vede come protagonista la dolce Liv Ullman insieme a Ingrid Bergman in quello che è, probabilmente, il ruolo più gelido affidatole, è un film che ti spezzerà il cuore.
Accuse e scuse si susseguono tra madre e figlia che, dopo aver suonato l’incantevole preludio n.2 di Chopin, si rendono conto di quanto le loro vite siano legate l’una all’altra e di quanti errori hanno commesso a causa di questo legame mai saldato realmente negli anni.
6. The Elphant Man (1980)
Ed eccoci con uno dei maestri del dramma, il contorto ed indecifrabile regista David Lynch in uno dei suoi film (fortunatamente) più lineari, The Elephant Man. Qui si parla di una storia vera, quella di John Merrick, un uomo nato con una terribile malformazione causata da una malattia molto rara, chiamata sindrome di Proteo. Le sue vicissitudini, tra scherni ed entrare nella nobiltà, vengono dirette dal regista in un’opera favolosa che mostra anche un grande Anthony Hopkins nei panni del Dottor Treves, unico in grado di aiutarlo e trattarlo come una persona normale.
7. C’era una volta in America (1984)
La vita di strada raccontata da Sergio Leone in questo intramontabile dramma della storia del cinema che mostra gli aspetti invivibili e oscuri della criminalità americana. Ancora troviamo Robert De Niro insieme a James Woods ed Elizabeth McGovern. Un dramma che non si può raccontare in poche righe, considerando che anche la durata del film è molto prolissa. Tuttavia è fondamentale affermare quanto sia stato e sia ancora importante questo film nell’immaginario cinematografico, per tanti registi. Quarant’anni raccontati in quattro ore di una vita vissuta non a pieno, ma nella speranza di trovare ogni giorno qualcosa di migliore, o una via di fuga.
8. Il petroliere (2007)
Paul Thomas Anderson scrive e dirige uno dei film considerati tra i migliori dal 2000 ad oggi raccontando la storia di Daniel Plainview, un magnate del petrolio che si ritrova a convivere con molti scheletri nell’armadio, tra i più gravi, quello legato al figlio. Il protagonista è Daniel Day-Lewis in una delle sue migliori performance che, non a caso, gli ha fruttato l’Oscar come migliore attore protagonista. Il film è grandioso non solo per quanto riguarda la sceneggiatura, ma raggiunge le vette in tutto: fotografia, regia, scenografia e montaggio. Alcune inquadrature sono da togliere il fiato per la bellezza e non c’è nemmeno un motivo per perderti un gioiello del genere.
9. Melancholia (2011)
Dalla regia di Lars Von Trier, un altro regista dei film drammatici per eccellenza, Melancholia è un dramma tendente alla vera e propria tragedia che il regista fa “allegramente” (facendolo apposta, lo sappiamo) iniziare in durante un matrimonio, dove la sposa non esita a tradire il marito a causa dei suoi disturbi psichici. L’inizio di Melancholia è un susseguirsi di immagini che lo spettatore metterà a posto solo a fine visione. La catastrofe interna dei personaggi si unisce a quella esterna poiché la Terra è minacciata dalla caduta di un enorme meteorite. Da non vedere assolutamente se ti appresti al matrimonio!
10. Oslo, August 31st
Concludo con un film meno conosciuto, diretto dal regista norvegese Joachim Trier (Thelma). Un dramma che fino ad ora non abbiamo preso in considerazione: la tossicodipendenza. Nonostante molti siano i film validi sotto questo punto di vista, l’opera di Trier è spiazzante, seguiamo la vicenda del protagonista, un uomo sulla trentina in crisi esistenziale che tenta un suicidio non riuscito che si rialza e vaga per le strade di Oslo in cerca del senso della vita, di un motivo per vivere e soprattutto astenendosi da quella che è la sua totale dipendenza, la droga. Il regista ci fa comprendere che non è tutto così semplice e nel finale si resta talmente straziati e sconvolti da non riuscire a compiere una seconda visione in breve tempo. Un grande e meraviglioso film che, sebbene poco considerato, è senza dubbio tra i migliori film drammatici.