Agente 007 – Licenza di uccidere, conosciuto in patria come Dr. No, rappresenta il primo storico capitolo di James Bond. La saga più longeva della storia del cinema inizia con la pellicola diretta da Terence Young, che nonostante il basso costo, riscuote grande successo: partendo da un budget di un milione di dollari, ne ottiene 16 solo negli USA. Presentato in anteprima a Londra il 5 Ottobre 1962, il film arriva in Italia dal 17 Gennaio dell’anno seguente. Inizialmente, la critica non diede molto importanza a Dr. No, ma lo rivalutò negli anni con l’affermarsi della serie di film.
Aspettando l’uscita di No Time to Die, ho apprezzato Licenza di uccidere cercando di immedesimarmi nello spettatore del 1962, che per la prima volta scopriva il personaggio di James Bond al cinema e i suoi caratteri distintivi: Maurice Binder crea la famosa sequenza gunbarrel e elabora i primi particolari titoli di testa, senza una canzone ad accompagnarli, ma divisi in tre fasi, di cui l’ultima si confonde con la prima scena del film; Monty Norman cura la colonna sonora del film, ma soprattutto inventa l’indimenticabile James Bond Theme, che scandisce le avventure dell’agente segreto dagli inseguimenti ai più perfidi villain ai corteggiamenti con stupende Bond Girl:
Licenza di uccidere: James Bond arriva sul grande schermo
Se la penna di Ian Fleming ha creato il personaggio letterario, la macchina da presa di Terence Young ha dato vita al cinema al mito dell’agente 007. Dopo aver ricevuto rifiuti da diversi registi, il produttore Albert Broccoli chiamò il regista con cui aveva già lavorato per No Time to Die, pellicola ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Il primo cineasta a dirigere Cristopher Lee (ne Il mistero degli specchi) parteciperà anche ad altri due capitoli della saga (A 007, dalla Russia con amore e Agente 007 – Thunderball), plasmando la figura di James Bond come abile corteggiatore: addestrò Sean Connery per il ruolo e si narra che gli chiedeva di dormire con lo smoking per abituarsi.
L’ingresso in scena di James Bond, aiutato dall’accurata regia di Young, è perfetto e la famosa battuta di presentazione in Licenza di uccidere è diventata indimenticabile e inserita nelle 100 migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi. Molti identificano il personaggio di 007 con Sean Connery, che compare al 3° posto dei 100 eroi più famosi del cinema. Non fu la prima scelta della produzione, che cercava un attore affermato Cary Grant, ma avrebbe firmato solo per un film, mentre si preannunciava una saga; altre proposte erano David Niven e Roger Moore il leggendario concorso per il ruolo vide trionfare il modello Peter Anthony. Infine, un attore scozzese poco conosciuto all’epoca, Sean Connery, diventa James Bond.
L’attore aveva già lavorato con Young nel 1957 in Il bandito dell’Epiro ed aveva partecipato a A 077, dalla Francia senza amore; inoltre, il suo molto somigliava molto a quello del Bond disegnato da John McLusky nella sua trasposizione a fumetti dei romanzi di Ian Fleming. La grande performance di Sean Connery in Licenza di uccidere rappresenta uno dei punti a favore di Licenza di uccidere.
Un’altra scena memorabile di Licenza di uccidere è rappresentata dall’uscita dalle acque di Honey Ryder: armata di coltello e in cerca di conchiglie, la prima Bond girl troverà James e un mare un di guai ad attenderla sulla terraferma. Per questo ruolo l’attrice svizzera Ursula Andress ha vinto il Golden Globe nel 1964 come migliore attrice debuttante, ma non è stata l’unica donna di 007 in questo film: all’inizio James si presenta a Sylvia Trench (Eunice Gayson) e poi la incontra di nuovo in hotel; non cade nella trappola di Miss Taro (Zena Marshall), che viene prima sedotta e poi fatta arrestare dall’agente segreto.
In Licenza di uccidere conosciamo anche Miss Moneypenny, la segretaria di M (Bernard Lee) che è stata interpretata da Lois Maxwell in 14 film. Il maggiore Boothroyd (Peter Burton) non è ancora chiamato ‘Q’ e fornisce a 007 solo una pistola Walther PPK, in sostituzione della Beretta, preferita da Bond. Compare per la prima volta anche Felix Leiter (Jack Lord), agente della CIA e alleato di Bond, che in ogni film cambia volto fino ad arrivare al turno di Jeffrey Wright (Casino Royale, Quantum of Solace, No Time to Die).
Joseph Wiseman interpreta l’antagonista principale in Licenza di uccidere, il primo villain cinematografico di James Bond: Dr. No è un eccentrico scienziato germano-cinese con delle protesi di acciaio al posto delle mani e detiene Crab Key, un’isola dove escogita i suoi piani per conquistare il mondo. Oltre ad aver ucciso il padre di Honey, Julius No lavora per SPECTRE e ha ordinato l’uccisione di Bond dopo che ha scoperto che stava intralciando i suoi piani.
Dr. No è anche il titolo originale di Licenza di uccidere, tradotto bene in italiano però perché si ispira all‘omonimo romanzo di Ian Fleming del 1958. La storia è stata adattata da Richard Maibaum, Johanna Harwood e Berkeley Mather e il film è stato prodotto da Harry Saltzman e Albert R. Broccoli. Harry Saltzman acquistò i diritti dei romanzi di James Bond, ma non sapeva ancora come portarli sul grande schermo; dopo aver resistito alle richieste di acquisto di Albert R. Broccoli, fondò con lui due compagnie: la Danjaq (dai nomi delle due mogli dei produttori, Dani e Jacqueline), proprietaria dei diritti, e la EON Productions, per la produzione dei film di 007.
La sceneggiatura di Licenza di uccidere presenta una storia densa di eventi e ricca di battute perfette per le varie occasioni, solo il finale risulta meno coinvolgente. Considerando le moderne pellicole della saga, come per esempio Skyfall, qui James Bond compie un solo viaggio, dall’Inghilterra alla Giamaica, e si cimenta in meno inseguimenti; anzi l’inseguimento in auto denota proprio la carenza di effetti speciali dell’epoca. I segni del tempo si notano anche nella traduzione italiana: alcuni termini ormai in disuso:, come “indipendente” anziché freelance o “transistòri” per i transistor, mentre il giornale giamaicano The Daily Gleaner è chiamato “Telegraf”.