Ricorderemo tutti la settimana Santa di questo 2020,perché mai come in questo periodo, solo la fede può consolarci. Per noi credenti e praticanti, questa settimana rappresenta la possibilità di rivivere e ricordare, una parte fondamentale della vita di Gesù Cristo, la più importante direi, perché culmina con la sua resurrezione. Mai come quest’anno ci sentiamo partecipi alla sua Passione, e attendiamo anche noi il momento in cui questa pandemia terminerà, proprio come una resurrezione.
La storia delle ultime ore della via di Nostro Signore, ci è stata raccontata in molti film, ma uno fra tutti lo ha fatto in maniera particolarmente cruenta, raccontando momenti che mai prima erano stati rappresentati cinematograficamente, come l’immagine di Cristo risorto e senza vesti tre giorni dopo la crocifissione. Parliamo di La Passione di Cristo, uscito nelle sale nel 2004 diretto da Mel Gibson e tratto dai Vangeli secondo Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
Il film fu girato interamente in Italia, tra gli studi di Cinecittà, la città di Matera e Craco, paese fantasma della provincia materana e recitato dagli attori in lingua latina e aramaica.
Anche il cast del film era in prevalenza italiano: compaiono infatti Monica Bellucci, Sergio Rubini, Claudia Gerini, Rosalinda Celentano, Sabrina Impacciatore e caratteristi del piccolo e grande schermo nostrano come Mattia Sbragia, Toni Bertorelli e Davide Marotta.
Nonostante la violenza inaudita di alcune scene che sicuramente ricorderemo, con scene talmente cruente da ricevere il divieto R (Restricted) negli Stati Uniti, ossia il divieto di ingresso in sala ai minori di 17 anni non accompagnati, la pellicola vincitrice nel 2005, di due Nastri d’Argento, per costumi e scenografia e candidata a tre nomination agli Oscar per l’anno successivo, ebbe un successo enorme ai botteghini.
Finì infatti per incassare circa 612 milioni di dollari nel mondo a partire da un budget di 30.
370 di quei milioni vennero incassati in Nord America, il che fa de La passione il film R-Rated (vietato ai minori di 17 anni non accompagnati) di maggior successo della storia.
Ad interpretare Gesù, era un intenso e appassionato Jim Caviezel che durante le riprese del film, dovette anche affrontare non pochi incidenti di percorso.
Durante le riprese infatti l’attore sperimentò la sua personale passione quando venne accidentalmente frustato per due volte (cosa che gli ha lasciato una cicatrice da 14 pollici sulla schiena) e si ruppe una spalla nel tentativo di trasportare la croce, che pesava 150 libbre e gli cadde addosso (la scena, che venne filmata, fu mantenuta nel film).
Come se non bastasse, lo stesso Caviezel raccontò di essere stato colpito ben due volte da un fulmine (durante le riprese del sermone su un monte nei pressi di Matera e durante la crocifissione) e di aver sperimentato anche il disagio dell‘ipotermia, girando praticamente mezzo nudo nel rigido inverno italiano.
Per le scene più cruente, così tanto criticate e che tanto sdegno avrebbero suscitato anche nell’allora Pontefice Giovanni Paolo II, che dopo aver visionato la pellicola, avrebbe commentato
“It is as it was“,
lasciando probabilmente trapelare un giudizio non proprio positivo, fortunatamente fu utilizzato un fedele sosia robotico costato circa 350mila dollari, un animatronic realizzato in ecopelle in grado di muovere la testa e gli arti, ansimare e far uscire fiotti di sangue. Un vero gioiello tecnologico, creato dal maestro degli effetti speciali Keith Vanderlaan, il quale aveva già esibito le sue truculente qualità in altri film come Dracula e Hannibal.
La passione di Cristo, terzo lungometraggio diretto da Mel Gibson, raccontava le ultime ore di vita (terrena) del figlio di Dio senza nulla lasciare all’immaginazione dello spettatore. La via Crucis che affronta il protagonista Jim Caviezel è ricostruita in maniera cruenta e fedele nel suo percorso: dalla scarnificazione del corpo di Cristo alla sua crocifissione, con gli arti trapassati da chiodi giganteschi (sono le mani di Gibson quelle che inchiodano Cristo alla croce durante la scena della crocifissione. Gibson ebbe modo di dire:
“Sono stato io a metterlo sulla croce, sono stati i miei peccati”).
La trama de La passione di Cristo si concentrava quindi sulle ultime dodici ore della vita di Cristo. Iniziava con la preghiera nell’orto dei Getsemani, dove Gesù si era diretto al termine dell’Ultima Cena e dove resiste alle tentazioni di Satana. Tradito da Giuda Iscariota, viene arrestato e portato dinanzi ai capi dei Farisei che lo condannano alla flagellazione e alla morte.
Gesù viene flagellato dai soldati romani e riportato dinanzi a Ponzio Pilato. Mani e piedi trafitti sulla croce davanti agli occhi straziati della madre Maria e delle pie donne, tra cui Maria Maddalena (Monica Bellucci), Gesù muore mentre il cielo viene squarciato dai fulmini e si strappa la tenda del tempio di Gerusalemme.
Bene, ed è proprio da qui che il regista intende riprendere il racconto della storia.; si perché Mel Gibson sta lavorando dal 2016, non a tempo pieno evidentemente, per portare al cinema il sequel della storia che come è facile immaginare si ambienterà nei tre giorni dopo la morte di Gesù, sempre con Jim Caviezel nelle vesti del protagonista. L’attore ha recentemente fornito un aggiornamento sulla lavorazione, durante un’intervista con Fox News.
“Al momento siamo alla quinta stesura della sceneggiatura”
ha detto Caviezel, aggiungendo che
“sarà il più grande film della storia del cinema. Ora stanno facendo film Marvel e DC, non vedrete ancora Gesù… ma sarò io a interpretare il più grande supereroe mai esistito”.
Al momento la data di uscita del sequel de La passione di Cristo è fissata per Pasqua 2021, ma è molto probabile che si dovrà attendere di più perché, vista la situazione attuale di emergenza sanitaria, le riprese slitteranno più avanti del previsto (sempre a fronte di una versione approvata e definitiva della sceneggiatura).
Non sarà facile eguagliare il successo della pellicola precedente, per questo motivo Gibson ha chiesto, per la sceneggiatura, la collaborazione di Randall Wallace, autore dell’epico Brave Heart, – cuore impavido, che fu insignito di 5 premi oscar.
Intanto preparandoci alla prossima uscita, attendiamo di capire se la location delle riprese sarà sempre Matera, dal momento che, da alcune indiscrezioni, sembrerebbe che il regista sia stato visto di recente aggirarsi tra i sassi, forse in perlustrazione.
Se così fosse, saremo sicuramente felici di rivedere protagonista, una delle nostre città più belle.