Mi basterebbe pronunciare la celebre frase “Au revoir Shoshanna” e già sapresti di chi sto parlando (e per i tarantiniani la strada sarebbe ancor più in discesa). Ebbene sì, il nostro caro, amato Christoph Waltz occupa lo spazio di oggi per la rubrica Ritratto di un attore.
La prima cosa che si può apprezzare di questo personaggio hollywoodiano e che salta immediatamente all’occhio è la sua spiccata versatilità; Waltz ha infatti interpretato ruoli molto eterogenei, anche se quasi sempre seguendo il filo rosso del “cattivo”, che gli hanno permesso di emergere in modo sublime nello scenario cinematografico. Ma prima di arrivare alla gloria, c’è sempre un passato… andiamo a scoprire quello di uno degli attori da me più amati!
Christoph Waltz – Dall’infanzia agli inizi della carriera
Waltz nasce a Vienna il 4 ottobre del 1956, da padre e madre tedeschi e fin da subito ottiene sia la cittadinanza austriaca sia quella tedesca. I genitori e i nonni lavoravano in teatro e senza dubbio riuscirono a trasmettere la passione per la recitazione al piccolo Christoph che, già in tenera età, cominciò a prendere parte in piccoli spettacoli teatrali per poi passare, successivamente, a recitare anche in televisione; pare infatti che abbia recitato in un episodio del commissario Rex. Da quel momento la carriera di Christoph Waltz non si è mai fermata e l’attore si è cimentato col teatro, la televisione e, ovviamente, il cinema.
I film prima della gloria
Sapevi che il nostro attore ha interpretato il ruolo del filosofo Friedrich Nietzsche?
Se diamo uno sguardo alla sua filmografia, vedremo che buona parte è riferita a film parzialmente o totalmente sconosciuti; sto parlando del “periodo europeo”, con pellicole girate principalmente in Germania. Ahimè, nessuna di queste è servita a far conoscere il suo nome al grande pubblico e anche dei film stessi si sa ben poco. Tra questi troviamo Wahnfried, uscito nel 1986 e diretto da Peter Patzak. La trama racconta la vita del compositore Richard Wagner, interpretato da Otto Sanders. Waltz, come detto, prestava invece il volto nientemeno che a Nietzsche. Eccolo nei panni del celebre filosofo tedesco.
Il suo primissimo film, Kopfstand, risale invece al 1981, quando l’attore aveva 25 anni. Il suo ruolo era quello di Markus Dorn, un ragazzo tormentato e in continuo conflitto con la madre, impegnata con un uomo mal tollerato da Markus. La madre, da parte sua, è convinta che il figlio faccia uso di droghe e decide di denunciarlo alla polizia che, in seguito alla mancata collaborazione del giovane, lo rinchiude in un istituto di recupero mentale. Verrà sottoposto anche all’elettroshock e soltanto con l’arrivo di un nuovo medico, che lo prende a cuore, riuscirà ad uscire dalla clinica. Riscatterà poi la sua esistenza grazie a un preziosa amicizia. Nel video possiamo vedere un tributo all’attore con alcune scene del film.
Scavando tra questi “ghost movies” troviamo un film di Thaddeus O’ Sullivan del 2009 con Kevin Spacey dal titolo Un perfetto criminale in cui Waltz ha un ruolo abbastanza marginale. Qui in una scena del film, lo avreste riconosciuto?
Potremmo pensare che aver raggiunto il successo tutto insieme, improvvisamente, abbia giocato a favore di Christoph Waltz, ma così non è stato; poco prima che arrivassero i primi grandi film e la gloria che ne è seguita, l’attore era scontento e convinto che la sua carriera fosse finita. Sapeva di essere sceso a compromessi dal momento in cui aveva accettato delle parti solo per portare avanti la famiglia e che questo comunque non gli era servito per emergere. Le cose, fortunatamente, cambiarono e in un’intervista riguardo all’esser diventato famoso dopo tanti anni Waltz dichiara:
“Meglio così. Adesso posso godermi tutto perché ho un po’ di distacco, posso addirittura vedere l’effetto che il mio lavoro ha su di me. A 25 anni non puoi. L’aspetto che mi fa più piacere comunque è che adesso la gente, soprattutto a Hollywood, è aperta, registi e produttori mi guardano negli occhi, mi ascoltano. In Europa c’è più condiscendenza.”
Questo grande attore, tra film più o meno noti, ha una carriera di ben 30 anni alle spalle, ma il suo talento è stato riconosciuto solamente nel 2009, quando aveva superato già la soglia dei 50. Chi è stato a notarlo? So che sai la risposta! Sì, perché proprio Quentin Tarantino lo scelse per quella che poi si è rivelata una strepitosa interpretazione: il folle e spietato colonnello nazista Hans Landa in Bastardi senza gloria. Grazie mille Quentin, abbiamo un altro motivo per adorarti!
Il boom del suo talento: l’Oscar al primo colpo
C’è poco da dire, quando un uomo è talentuoso la sua potenza diventa incontenibile. Il connubio Waltz/Hans Landa è ormai leggendario. Tutto l’impegno messo nell’interpretazione è stato tale da conferire al nostro genio un Oscar al primo colpo come miglior attore non protagonista per Bastardi senza gloria nel 2010, oltre ad un Golden Globe, un SAG Award ed un BAFTA. Possiamo tranquillamente dire “buona la prima”, no?
Non è finita qui! L’appuntamento di Waltz con Tarantino e con gli Oscar ritorna dopo tre anni, nel 2013, quando con Django Unchained si becca la seconda statuetta come migliore attore non protagonista per il ruolo del dottor Shultz.
I tre anni trascorsi tra un premio e l’altro non sono aridi. Nel 2011 infatti lavorerà con Roman Polanski in Carnage, commedia drammatica in cui Waltz interpreta l’avvocato affermato Alan Cowan. Tra l’altro il film di Polanski ha un cast stellare, sebbene ristretto, che vede protagonisti Kate Winslet, Jodie Foster e John C. Reilly. Come dimenticare i tulipani gialli di Carnage?
Christoph Waltz ha preso parte anche a The Green Hornet di Michael Gondry, I tre moschettieri di Paul W. S. Anderson e in Come l’acqua per gli elefanti di Francis Lawrence.
Nell’ultimo decennio il suo enorme talento e il suo irresistibile carisma hanno conquistato tutti i più grandi registi contemporanei: Tim Burton l’ha voluto in Big Eyes, Sam Mendes in Spectre e Wes Anderson per il suo nuovo film The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun, in arrivo a luglio, che racconta la storia di una testata giornalistica francese.
Gli amori e le curiosità di Christoph Waltz
Pare che il nostro attore sia molto riservato riguardo la sua vita privata, ma sappiamo che si è sposato due volte. Dalle prime nozze con una psicoterapeuta di nome Jackie ha avuto tre bambini: Leon, Miriam e Rachel. Dopo il divorzio, si è risposato con la costumista Judith Holste con cui ha avuto un’altra bambina.
Come se non avesse già abbastanza pregi, Waltz è anche un abile poliglotta! Sa infatti destreggiarsi molto bene tra il tedesco, l’inglese e il francese, molto probabilmente questo è uno dei motivi per cui tarantino l’ha scelto per il ruolo del colonnello Hans Landa. Infatti della versione originale del film possiamo ammirare la fantastica maestria con cui Christoph passa da una lingua a un’altra… tra cui non manca l’italiano! Si tratta di quando Landa incontra il tenente Aldo Raine (Brad Pitt) e il sergente Donnie Donowitz (Eli Roth), che si fingono due uomini di provenienza italiana. Notiamo che anche la pronuncia della nostra lingua non è niente male!
Christoph è, oltre che attore fantastico e poliglotta, anche un grande appassionato dell’Opera, una passione possiamo dire anticonvenzionale, infatti proprio lui dichiara:
“Il campo della musica che suscita il mio interesse potrebbe non essere più popolare“
Nel 2020, per festeggiare i 250 anni dalla nascita di Beethoven, numerose capitali si sono adoperate per dedicare uno spettacolo al grande compositore. Si era partiti dalla Francia per poi passare a tutto il mondo e, in particolare, a Vienna, nel Theater an der Wien, dove venne riprodotta una rivisitazione del Fidelio messa in scena proprio da Waltz!
Caro lettore, le sorprese non sono finite qui!
Sai cos’è questa? Penso che sia difficile che tu riconosca la medaglia per la scienza e per arti austriaca: un’onorificenza data ogni anno dal 1955. In realtà risale al 1887, anno in cui l’imperatore Francesco Giuseppe D’Austria istituì tale premio per coloro che si distinguevano nei campi artistici.
Indovina chi vinse la medaglia nel 2012? Anche in questo caso sarà facile indovinare. Abbiamo abbondantemente constatato che Christoph non è solo un attore, ma un completo uomo di cultura, è trasversalmente interessante e grazie al suo impegno e alla sua passione eccelle in ogni singolo campo. Dunque questa medaglia gli sta proprio bene addosso!
In conclusione, possiamo dire che nonostante i suoi 63 anni, Waltz ci sorprende sempre e riesce a tenerci incollati allo schermo con il suo enorme fascino, un fascino dalla doppia valenza: Christoph è sì affascinante per natura, ma i ruoli che interpreta lo rendono ancora più ammaliante, perché si sa, il fascino del cattivo è un paradigma senza tempo!