Dal 1970, quando guadagnò i suoi primi 150 dollari recitando nel film The Party at Kitty and Stud’s, il film erotico del quale abbiamo già parlato, sono passati 50 anni, anche se la sua consacrazione cinematografica inizia sei anni dopo, con Rocky, col quale ottenne la nomination come miglior attore e miglior sceneggiatore nel 1976. Da allora è sempre stato un eroe di film di azione ma se, arrivato ai 50 anni di carriera, volesse autocelebrarsi in un film autobiografico, probabilmente il genere sarebbe drammatico. Infatti, Sylvester Stallone non ha avuto vita facile fin dalla nascita, quando dovette essere estratto col forcipe che, usato in maniera maldestra, gli ha danneggiato un nervo che gli ha causato una paralisi nella parte inferiore del viso. Quindi, quando si dice che Stallone ha un’unica espressione e che parla a monosillabi, sappiamo anche perché. Questa difficoltà a parlare e la particolare espressione del viso, da bambino, gli procurarono le molestie dei suoi compagni. «Me lo ricordo come se fosse ieri» ha dichiarato durante un’intervista «Quando uno è bullizzato il ricordo non se ne va mai, è una cicatrice che rimane nell’anima, ma qualche volta può aiutarti perché poi decidi che non ti succederà più».
I genitori sono stati abbastanza ingombranti. La madre Jackie è stata: trapezista, ballerina, hostess, parrucchiera, impresaria, presentatrice, astrologa, lettrice del culo (sic!) e concorrente del Grande Fratello VIP inglese. Attualmente ha 97 anni, ma è ancora attivissima sui social. Frank, il padre è stato sicuramente meno esuberante, ma negli anni ’90 i due iniziarono una guerra mediatica che sfociò in episodi tristi e squallidi; per esempio, durante una trasmissione radiofonica diretta da Howard Stern, Jackie infilzò un rosario di insulti e parolacce degne di una pescivendola (anche se probabilmente meritate): “Lasciati ricordare, figlio di puttana, che mi picchiavi e mi hai spedito all’ospedale più di una volta. E ora vieni qui alla radio a dire che sei un grand’uomo? Non hai mai mantenuto nemmeno i tuoi figli! Non te ne è mai importato un cazzo!”. Nel 1985 la vita artistica di Stallone andava a gonfie vele (l’anno di Rocky IV e Rambo II), ma lo stesso anno i medici diagnosticarono a suo figlio minore Seargeoh una forma grave di autismo. Da allora Sylvester ha usato la sua fama e le sue sostanze per raccogliere fondi per la ricerca ed è riuscito a tenere Sargeoh lontano delle riviste scandalistiche.
Dopo la sua turbolenta relazione con l’attrice Brigitte Nielsen, ben documentata dalla stampa rosa dell’epoca, ebbe una denuncia dalla modella Janice Dickinson per un riconoscimento di paternità. Le prove del DNA lo scagionarono, ma dovette penare per difendersi da un’accusa infondata. Il 2012 fu l’anno nero di Stallone. Il 13 di luglio muore a 36 anni il figlio Sage di un arresto cardiaco. Sage era apparso, ancora bambino, in alcune pellicole col padre. Aveva studiato all’Accademia per diventare regista. “Soffrirò per questa perdita irrimediabile per tutto il resto della mia vita. Sage era il mio primo figlio e il centro del mio universo e chiedo umilmente a tutti che lascino che la memoria e l’anima di mio figlio possano riposare in pace”. Disse l’attore in una intervista alla CNN. Cosa che, invece, non fecero molti portali sensazionalistici nordamericani che specularono sulla morte di Sage, insinuando che fosse morto di overdose, cosa che si dimostrò assolutamente falsa. Nello stesso anno, il 26 agosto, muore anche l’attrice Toni D’Alto, 48 anni, sorella di Sylvester Stallone per parte di madre, per un tumore ai polmoni. Come se non bastasse, l’ineffabile Jackie trovò il modo di speculare sulla morte di sua figlia, rilasciando un intervista al Daily Mail e dicendo che Toni aveva estorto circa quattro milioni di euro al fratello: “Fu un vero e proprio ricatto – disse Jackie – Toni stava prendendo 65 pastiglie di OxyCotin al giorno e minacciava Sylvester di denunciarlo per aver abusato di lei. Un drogato sa quello che fa. Sylvester provò ad aiutarla, ma poi si arrese. In quel periodo era molto famoso e i suoi avvocati gli dissero che era meglio pagarla per evitare uno scandalo che gli avrebbe potuto rovinare la carriera”.
E speriamo che sia tutto e che Stallone possa finire d’invecchiare serenamente. Comunque, fossi in lui un pensierino a fare un film sulla mia vita lo farei.