Quando si viene colpiti al cuore, nella propria terra, e ci si rialza, allora si colpisce più duro e senza esclusione di colpi come citerebbe un film di Van Damme. E’ così che reagì l’America, è così che reagì tutto il mondo contro un attentato a persone colpevoli solo di essere nella ormai nota Ground 0, dopo aver scoperto chi c’era dietro l’attentato alle torri gemelle dell’undici settembre 2001. Il lato di questa storia narrata nel film non è l’attentato in sé, ma la reazione che ci fu da parte della CIA, incaricata della detenzione dei potenziali terroristi. Il regista Scott Z. Burns ha dato spazio a una figura che voleva tirar fuori una verità che non piaceva a nessuno, trovando nell’investigatore Daniel J. Jones un abile segugio. La senatrice Dianne Feinsten, interpretata da Annette Bening, darà l’incarico ad Adam Driver, D.J.Jones, che metterà in atto una serie di inchieste che dureranno per ben sette anni, non senza un aiuto dall’interno della CIA.
Mese dopo mese, anno dopo anno, i documenti prodotti riveleranno al mondo intero le tecniche perpetrate per ottenere informazioni. “Le tecniche di interrogazione avanzate” erano vere e proprie torture attuate nei confronti dei detenuti e hanno lasciato segni indelebili; è grazie a un’azione scrupolosa e metodica che verrà allo scoperto ciò che è stato autorizzato dall’amministrazione Bush. Il cast è ben architettato, sono presenti attori eccezionali, tra cui troviamo Jon Hamm, Sarah Goldberg, Michael C. Hall, Douglas Hodge, Fajer Kaisi, Ted Levine, Jennifer Morrison, Tim Blake Nelson, Linda Powell, Matthew Rhys, T. Ryder Smith, Corey Stoll e Maura Tierney. La pellicola è stata oggetto di contesa con Netflix e alla fine i diritti sono stati acquistati da Amazon che trasmetterà il film sulla piattaforma Prime Video, appena undici giorni dopo l’uscita ufficiale, prevista in Italia per il 18 Novembre. E’ un film di denuncia in cui non c’è bisogno sapere da che parte stare. Purtroppo per l’essere umano è facile giudicare e condannare; la cosa più difficile è cercare di rivalutare chi il male lo ha fatto, anche se non è sempre facile perdonare chi ha ucciso la tua gente.