Work It è un film sulla danza, una commedia romantica sulla danza moderna, per essere precisi. L’ennesima.
Interpretato da Sabrina Carpenter (Tall Girl) e Jordan Fisher (P.S. Ti amo ancora) nei panni dei protagonisti, è diretto da Laura Terruso, scritto da Alison Peck e prodotto da Alicia Keys, Leslie Morgenstein e Elysa Koplovitz Dutton.
Work It sembra uscito da un mix di vari film sulla danza, un impacciato tentativo di raccogliere gli avanzi di un genere usato ed abusato all’inverosimile.
La storia ruota intorno a Quinn Ackerman, studentessa modello con il desiderio di iscriversi allo stesso college frequentato dal suo defunto padre. Il colloquio con una responsabile delle ammissioni, però, la costringerà a spostare l’attenzione dallo studio alla danza per la quale non è affatto portata.
Inutile dire che sarà provvidenziale l’aiuto di un bel ragazzo, Jake Taylor, ex ballerino costretto al ritiro dalle scene a causa di un infortunio, che in breve tempo diverrà l’interesse sentimentale della giovane.
Non spoilererò il finale del film, ma non posso evitare di assicurare che si tratti di un finale banale, prevedibile e noioso. Un’americanata in piena regola, la pessima copia di tante altre commedie romantiche adolescenziali sul mondo della danza.
Non è certo colpa degli interpreti che sono talentuosi a sufficienza, ma è proprio il modo in cui è stato concepito Work It a non funzionare. I momenti danzanti non sono niente di speciale, molto scenografici e poco coreografici, le musiche intrattengono quanto basta, ma neanche il contributo alla produzione delle conoscenze artistiche di Alicia Keys salva dalla noia totale.
Il film rende inevitabile il paragone con altre pellicole dello stesso genere e ne esce decisamente sconfitto. E’ godibile giusto da chi non ha mai visto Step Up, Save The Last Dance, Il ritmo del successo e chi più ne ha, più ne metta.
Work It è decisamente bocciato. Va ad unirsi ai banali prodotti con contenuto di bassa qualità di cui Netflix ultimamente sta facendo incetta.