“Wonder Woman”, una triste recensione

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Zeus creò l’uomo per pregare gli Dei, ma il figlio Ares corruppe i loro cuori…

…per questo motivo il re degli dei creò le Amazzoni, le eroiche donne guerriere per mandarle in mezzo agli uomini ad instillare pace e armonia. La rabbia di Ares fu così grande che uccise tutti gli dei costringendo Zeus ad affrontarlo e sconfiggerlo, ma non riuscendo uccidere il proprio figlio, donò alle Amazzoni la magica isola di Themyshira e un arma che avrebbe potuto sconfiggere Ares se fosse tornato a portare discordia tra gli umani.

La piccola Diana, figlia dell’eroica regina Ippolita, cresce al sicuro nella pacifica isola desiderando di diventare una potente guerriera come sua madre e sua zia Antiope, la quale la allena di nascosto. Una volta adulta Diana salva il capitano Steve Trevor da un ammaraggio, ma così facendo porta sulle coste di Themyshira un nutrito gruppo di soldati tedeschi armati i quali vengono sconfitti dopo aver subito numerose perdite da parte delle Amazzoni, compresa Antiope. Convinta che Ares sia tornato sulla terra, Diana segue Trevor in Inghilterra con l’intenzione di trovare il dio che sta causando la grande guerra per ucciderlo. Seguendo la sua indole e le sue convinzioni durante la sua ricerca di Ares, presto Diana Prince dimostrerà il suo valore e la sua tenacia mentre aiuterà persone in difficoltà o accompagnerà i soldati in guerra, rivelando al mondo la sua vera natura di Amazzone guerriera.

“Se vedi qualcosa che va male nel mondo puoi intervenire e puoi non fare niente. Con niente ho già tentato.”

Nel frattempo, mentre la Germania si appresta a firmare l’armistizio che porrà fine alla Prima Guerra Mondiale, la scienziata dal volto sfigurato Isabel Maru soprannominata “Dottor Poison” ha creato una bomba contenente un gas letale per conto del generale tedesco Erich Ludendorff il quale non vuole la fine della guerra, ma anzi prevede che usando quell’arma il fato del conflitto potrebbe solo volgere a favore della Germania. Quando la potente bomba sta per essere usata, il capitano Steve Trevor dimostrerà tutto il suo valore, mentre Diana riuscirà a sconfiggere il suo nemico Ares nascosto in vesti davvero insospettabili. Alla fine la giovane Amazzone si renderà conto che l’essere umano nasconde dentro di se un lato negativo che lo porta a compiere brutte azioni, e la colpa non è purtroppo sempre imputabile a divinità violente, ma alla natura stessa dell’uomo.

“Non credo che desidererei avere un cattivo a cui dare la colpa. È nostra la colpa.” 

“Wonder Woman” del 2017, per la regia di Patty Jenkins, con Gal Gadot nei panni di Diana, Chris Pine è il capitano Steve Trevor, Robin Wright interpreta Antiope, Connie Nielsen è la regina Ippolita e David Tewlis è il dio Ares. Nei ruoli dei tre strambi accompagnatori di Diana Sameer, Charlie e “il Capo” troviamo nell’ordine Said Taghmaoui, Ewen Bremner e Eugene Brave Rock.

“Ciò che uno fa di fronte alla verità è più complicato di quello che si pensi.”

Comprendo che questo film è un prequel, quindi la nostra eroina è ben lontana dalla donna forte e matura che ci veniva mostrata da Lynda Carter nella serie tv degli anni 70, ma questo film non mi ha convinto. Diana Prince è stata la mia prima eroina femminile ad accompagnarmi nelle mie giornate infantili, donna che io vedevo come un esempio per la sua determinazione e forza in un mondo, quello degli anni 80, in cui la società era ancora marcatamente maschilista e le eroine femminili alla tv si contavano su di una mano, e non serviva nemmeno tutta. Per questo motivo ho affrontato questa recensione con tristezza, dovendo “parlare male” dell’ Amazzone che mi ha tenuto tanta compagnia. Ma questa versione moderna di “Wonder Woman” mi ha lasciato l’amaro in bocca, con una Gal Gadot poco espressiva seppur bellissima ed atletica. Un film che non ha saputo coinvolgermi e parecchie volte mi ha annoiato, mentre attendevo che Diana diventasse quello che era destinata ad essere, ma che c’è voluto quasi tutto il film per far si che il suo fato si avverasse e che cominciasse a mostrare la sua forza diventando finalmente la “Wonder Woman” che ricordavo.

Speriamo che “Wonder Woman 1984”, il sequel in uscita nel 2019, mi riporti alla memoria la mia cara eroina alla quale ero affezionata fin dalle prime sequenze.

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