L’attrice Gal Gadot, regina delle amazzoni in Wonder Woman, si schiera contro la discriminazione della minoranza araba in Israele propugnata dal primo ministro Benjamín Netanyahu
Eroine sullo schermo, non si rassegnano a essere da meno nella vita.
Un anno fa, circa, fu Natalie Portman, la regina Amidala di Star Wars, nata a Gerusalemme, a rifiutare i due milioni di dollari del Premio Genesi, una sorta di Nobel israeliano, pur di non incontrare Netanyahu. Precisando che sua precisa intenzione era quella di “criticare i leader di Israele, senza boicottare l’intera nazione. Ho deciso di non partecipare perché non voglio che sembri che io appoggi Netanyahu, che avrebbe pronunciato un discorso durante la cerimonia”.
Oggi è la regina delle amazzoni Gal Gadot, attrice israeliana, che si unisce al movimento che si sta schierando contro l’ultima manovra elettorale del primo ministro israeliano, a dichiarare: “Lo Stato di Israele non appartiene a tutti i suoi cittadini, ma solo al popolo ebreo”.
Il movimento di opposizione preoccupa Netanyahu che vede in pericolo la sua supremazia più che decennale; quindi sta agitando lo spauracchio di un’alleanza dei suoi oppositori coi partiti arabi “per minare la sicurezza nazionale”.
Da parte sua, Gal Gadot non si lascia impressionare dagli scenari apocalittici paventati dal primo ministro: “Non è una questione su destra o sinistra, su ebrei o arabi, laici o religiosi; è una questione di dialogo per la pace e la sicurezza e di tolleranza. Quando diavolo sentiremo dire a un membro del governo davanti alle telecamere che Israele è un paese per tutti i suoi cittadini e che ogni persona nasce uguale, inclusi gli arabi?“
Il 9 aprile Netanyahu affronterà le elezioni legislative e, questa volta, la riconferma del leader del Likud non sembra essere scontata. Per evitare una sconfitta, a Netanyahu, come fanno tutti i leader di destra, non resta che incrementare la paura. Come spesso accade in certi casi, a reagire sono persone che fanno parte del mondo della cultura che, magari, non hanno mai preso posizioni politiche. A questo proposito il deputato arabo Ahmad Tbi ha avuto modo di dichiarare: “Il fatto che famose personalità pubbliche debbano armarsi di coraggio per poter affermare che gli arabi sono esseri umani ci fa capire in che tempi oscuri ci tocca vivere”.
Tutto il mondo è paese.