Via Don Minzoni n.6, film diretto da Andrea Caciagli, sarà presentato in anteprima il 22 febbraio alle 20:30 e in replica il giorno dopo alle 18:00, presso il Cinema delle Provincie, situato in via delle Province 41 a Roma. Dopo tale data, la pellicola attraverserà l’Italia come in un tour, con la Toscana come prima tappa di questo viaggio, dove il film è stato girato.
Prodotto da 8 Production e distribuito da Emerafilm, il film di Caciagli è un racconto autobiografico tra nostalgia, formazione e consapevolezza, ispirato ai trascorsi del regista, quando fu costretto a lasciare casa sua in via Don Minzoni n.6, a seguito della morte della nonna. Nel film, tale passaggio rappresenta un momento cruciale per il protagonista, in cui riflettere sul passato e aprirsi a un nuovo momento della vita.
La pellicola, che annovera alla direzione della fotografia Luca Galasso, è stata presentata nelle selezioni ufficiali del Florence International FIlm Festival, dell’Ostia International Film Festival e del Rome Indie Film Festival.
La sinossi ufficiale di Via Don Minzoni n.6
Andrea, 28 anni, deve passare l’ultima notte nella casa in Via Don Minzoni n.6 in cui è cresciuto, venduta dopo la scomparsa della nonna, con il compito di consegnare le chiavi ai nuovi proprietari la mattina successiva. Le ultime ventiquattr’ore tra le mura che hanno segnato la sua infanzia sono un lungo amarcord dove gli spazi, i colori e gli oggetti della casa gli riportano alla mente il suo passato e mettono in dubbio il suo futuro. In questo percorso di metabolizzazione della perdita, prima della nonna e poi della casa del suo cuore, Andrea cerca una misteriosa scatola blu che contiene qualcosa per lui molto prezioso.
In quest’ultima notte è accompagnato dal suo gruppo storico di amici, che in Via Don Minzoni hanno condiviso esperienze e momenti della loro adolescenza e che decidono di passare la serata con lui per un’ultima partita di poker tutti insieme, una lunga tradizione che morirà con la vendita della casa. Tra la scomparsa della donna che lo aveva cresciuto, il conflitto con i propri genitori e la gioia e l’amarezza di un gruppo di amici ritrovato per il commiato alla casa e alle serate insieme, Andrea attende l’alba della mattina successiva con la consapevolezza che la sua vita sta cambiando per sempre.
Descrizione dei personaggi e cast ufficiale di Via Don Minzoni n.6
Andrea, 28 anni, malinconico, legato agli affetti, appassionato di letteratura e di cinema. La casa di Via Don Minzoni, dov’è cresciuto con la nonna, è il luogo in cui è diventato la persona che è. Per lui è l’ultima notte prima di lasciarla per sempre. È interpretato dall’attore cinematografico e televisivo Francesco Gaudiello (Il peccato – Il furore di Michelangelo).
Silvia, 28 anni, amica di lunga data di Andrea e parte del trio storico insieme a Matteo. Intelligente, brillante, realista, è l’unica del gruppo a cercare di costringere Andrea ad affrontare la perdita della casa. È interpretata dall’attrice teatrale e cinematografica Lia Grieco, al cinema con Tapirulàn (2022) di Claudia Gerini e protagonista della serie Netflix Luna Park.
Matteo, 28 anni, migliore amico di Andrea. È ironico e disincantato, il sarcasmo è la sua arma contro le difficoltà della vita e contro ogni aspetto della società su cui ha qualcosa da ridire. È interpretato dall’attore Mirko Risaliti, allievo di Stefano Massini.
Gina, 80 anni, vicina di casa della famiglia Ceccanti da sempre. Per lei Andrea è un nipote acquisito che ha cresciuto come fosse il suo, e viene da lui ricambiata con lo stesso affetto. È interpretata da Giusi Merli, attrice di lunga esperienza teatrale al cinema con La grande bellezza (2013) di Paolo Sorrentino, nel ruolo de “La Santa”, e in Dune – Parte due (2024) di Denis Villeneuve.
Via Don Minzoni n.6, il commento del regista
In merito al suo film, Caciagli ha dichiarato che “L’idea del film nasce dall’esigenza di raccontare il momento del distacco dall’età dorata dell’infanzia attraverso il luogo che più la rappresenta: la casa. Un contenitore in cui vivono non soltanto gli spazi della propria crescita, ma una serie di tempi sovrapposti, intrecciati, che si raccontano attraverso il cuoio rovinato di un vecchio pallone, un rullino di fotografie, la spaccatura di una mattonella.
Quando abbiamo venduto la casa di famiglia, mi sono scontrato con la necessità di affrontare la perdita di tutte queste memorie, memorie che definiscono chi siamo. Così ho scelto di raccontare con un film il significato di questa perdita, il momento di questo distacco, un momento di lutto sì, ma anche di metabolizzazione e di crescita.
Il protagonista porta il mio nome perché il suo passato si intreccia con il mio, si intreccia con le lettere, le videocassette, le fotografie, con i semplici spazi di quelle stanze che hanno accolto la vita di tre generazioni. Fino all’ultima, la più giovane, che ho scelto di riunire nella forma di un gruppo di amici attorno ad una partita di poker che è anche un racconto generazionale, e una tradizione che in tanti hanno portato avanti nella casa di famiglia”.
“Il film – spiega Andrea Caciagli – è un commiato e un dialogo con dei luoghi reali, la cui verità, la cui storia si percepiscono attraverso lo schermo. Nel metterlo in scena, ho scelto di raccontare con uno sguardo misurato e movimenti di macchina ridotti al minimo che non enfatizzassero il dolore del distacco, ma che accompagnassero con pudore il pubblico nell’intimità della perdita. Sono stato un passo indietro per mostrare le vicende alla giusta distanza, per lasciare ai volti dei personaggi, al dinamismo delle parole e agli oggetti della casa il compito di raccontare la storia del protagonista”.
Andrea Caciagli, chi è il regista di Via Don Minzoni n.6?
Andrea Caciagli nasce nel 1991 a Fiesole e, nel corso della sua giovane carriera, ha assunto ruoli di rilievo come direttore di alcune importanti riviste di approfondimento culturale, tra cui L’Eco del Nulla e Duemilauno.
Tra i suoi lavori cinematografici più significativi, spiccano il cortometraggio Origami del 2012 e il documentario La Bussola del 2023, quest’ultima un’opera che ha saputo richiamare l’attenzione del pubblico e della critica.
Al momento, è impegnato nella fase di post-produzione del suo nuovo progetto, un documentario autobiografico intitolato La leggerezza, che promette di essere un viaggio emozionante nella sua vita e nelle sue esperienze.
Via Don Minzoni n.6 rappresenta il suo primo lungometraggio.