Dei giovani contestatori italiani e stranieri occupano il red carpet di Venezia 76; Mike Jagger e Donald Shuterland tifano per loro
L’ultima giornata del 76° Festival del Cinema di Venezia si apre con un nutrito gruppo di giovani contestatori i quali, fin dalle prime ore dell’alba, hanno occupato pacificamente il red carpet. Nel giorno in cui viene assegnato il prestigioso Leone D’oro i giovani del Comitato No Grandi Navi, Venice Climate Camp e Friday for Future Venezia hanno occupato il tappeto rosso con una manifestazione pacifica che si è protratta per molte ore, documentata per iCrewPlay dalla nostra Laura presente all’evento.
Mike Jagger e Donald Sutherland, entrambi protagonisti del film di Giuseppe Capotondi The Burnt Orange Heresy che chiuderà la kermesse dedicata al cinema, hanno voluto dire la loro riguardo alla protesta, dichiarandosi d’accordo con le ragioni che hanno spinto i giovani a questo atto pacifico ma importante. Infatti Shuterland ha dichiarato a la Repubblica:
“Sono felice che i giovani protestino, sono loro che erediteranno il pianeta. Ci troviamo in una situazione difficilissima, negli Stati Uniti i controlli ambientali che avrebbero forse migliorato la situazione nei prossimi 10 anni sono stati ritirati o cancellati dalla attuale amministrazione. Gli Usa dovrebbero essere i primi a impegnarsi in quel senso. Bene che le persone protestino sul red carpet e altrove. Viviamo un tempo dove c’è molta polarizzazione, meno civiltà nella vita politica in tanti paesi a partire dal mio, in questa ultima settimana in particolare. Ma il discorso vale anche per gli Stati Uniti, sta avvenendo un cambiamento rispetto a quello cui eravamo abituati e ci chiediamo tutta questa brutalità, queste menzogne e inciviltà dove ci porteranno?. Mick ha ragione a dire che le riforme attuate durante l’amministrazione Obama erano appena sufficienti e sono state annullate e lo stesso sta accadendo in Brasile e succederà in Inghilterra. Questi giovani devono ottenere più appoggio possibile, so che sul tappeto rosso ci sono anche persone che parlano di migrazione anche questo tema ha bisogno di attenzione. Quando si arriva a 85 anni come me si ha figli, nipoti e ci si rende conto che non lasceremo niente se non butteremo fuori certa gente dai propri uffici. Anche noi abbiamo contribuito a questa rovina ma l’attuale classe dirigente lo sta perpetrando”.
In tarda mattinata i manifestanti hanno deciso di abbandonare la protesta per evitare “qualunque scontro con le forze dell’ordine, anche se delusi dalla mancanza di risposte dalla Biennale e di un appoggio che speravamo da parte di qualche attore militante”, come è stato dichiarato da un’attivista.
Certe manifestazioni di importanza mondiale come il Festival del Cinema di Venezia offrono un ottimo riflettore per puntare il dito contro una problematica che dovrebbe realmente interessare ognuno di noi. Se mi permetti un piccolo pensiero personale, le attuali politiche ambientali intraprese da molte nazioni non danno molte speranze per un futuro green, rendendo queste proteste ancora più importanti e degne di considerazione. Il ragionamento di Shuterland è di una semplicità disarmante che non si può non condividere, il pensiero che dovrebbe essere naturale in ogni essere umano che ha come istinto primordiale il riprodursi e la conservazione della specie umana, quello di preservare l’ambiente in cui le future generazioni possano continuare a prosperare, in cui i nostri figli e i nostri nipoti possano VIVERE. Un ragionamento semplice, ma che non arriva alle orecchie di chi lucra su questo pianeta, convinto che la terra abbia risorse e salute ancora per molti secoli…bhè, ormai non è più così, il tempo scorre e ne rimane più poco, ed è evidente ogni giorno di più.
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