Presentato in anteprima al Toronto Film Festival il 12 settembre, alla 15esima Festa del Cinema di Roma il 20 ottobre, premio del pubblico al London Film Festival e nella lista delle opere candidate agli Oscar, Un altro giro, in originale Druk, è il nuovo film del regista danese Thomas Vinterberg.
L’idea per il film nasce da una particolarissima quanto provocatoria teoria dello psichiatra e psicoterapeuta norvegese Finn Skårderud, che sostiene come l’uomo nasca con una carenza di alcol nel sangue pari allo 0,5%, un difetto naturale che, se eliminato, renderebbe l’essere umano perfetto e decisamente più funzionante.
Il regista, in un’intervista a Rai News 24, ha cercato di spiegare tale teoria e come abbia influenzato l’idea per il suo film: “la teoria esiste davvero da 20 anni e proviene da uno psichiatra norvegese. Credo sia nata soprattutto per polemica. Essa sostiene che si diventa più creativi e più presenti bevendo un po’ d’alcol: è come ammettere che qualcosa ci manchi nella vita quotidiana, ma il nostro film va oltre questa teoria sull’alcol. La parola “spirit” non significa soltanto alcol, è la radice della parola “ispirazione” e, in tutta umiltà, noi abbiamo cercato una pellicola che fosse qualcosa di più di un racconto d’ebrezza alcolica“.
Di cosa parla Un altro giro
Martin (Mads Mikkelsen), Tommy (Thomas Bo Larsen), Nikolaj (Magnus Millang) e Peter (Lars Ranthe) sono quattro annoiati insegnanti delle superiori di mezz’età che, quasi per gioco, decidono di mettere alla prova la teoria di Finn Skårderud e intraprendono un esperimento per mantenere un livello costante di ubriachezza durante tutta la giornata lavorativa. Inizialmente ottengono risultati davvero positivi e decisamente sorprendenti; le loro lezioni migliorano, gli alunni sono più partecipativi e tutti sembrano molto più felici e vivi. Ben presto, però, alcuni di loro cominceranno a presentare effetti negativi e quella piccola percentuale di alcol assunta ogni giorno li porterà a dover affrontare serie conseguenze.
Le parole del regista e dell’attore protagonista, Mads Mikkelsen
Alla Festa del Cinema di Roma Thomas Vinterberg ha risposto così ha chi ha sostenuto che Un altro giro fosse un film sottilmente provocatorio: “Non è affatto un’apologia dell’alcol. Abbiamo fatto un’inchiesta con alcuni giovani che hanno visto il film e tutti hanno detto che non lo considerano provocatorio. È piuttosto un lavoro sulla vita che pone molte domande“.
Anche Mads Mikkelsen sembra essere sulla stessa linea d’onda: “Mi auguro che non abbiate visto questo film come un’apologia dell’alcol. Certo l’alcol può aiutare. Se giochi ad esempio con le freccette due bicchieri ti possono far fare sempre centro, ma se ne bevi sette neppure prendi più il bersaglio. D’altronde ci sono tanti film sui pericoli dell’alcool, ma questa non è la mission di Un altro giro anche se poi facciamo capire che il pericolo c’è”.
Thomas Vinterberg e Mads Mikkelsen hanno già collaborato ne Il sospetto, un film tanto bello quanto duro uscito nel 2012 (qui il link per acquistare il dvd). La pellicola era stata presentata al Festival di Cannes, dove l’attore aveva vinto il premio per la miglior interpretazione maschile. Il film aveva anche ricevuto la nomination a miglior film straniero sia ai Premi Oscar, sia ai Golden Globes, che ai Bafta.