Il Trieste Science+Fiction festival 2020 ha accolto più di 26.000 persone da tutta Italia. Ovviamente si tratta di un’accoglienza online, per la 20° edizione della principale manifestazione italiana dedicata alla fantascienza, che si è rivelata un successo: al suo debutto online su MYmovies ha registrato oltre 20.000 ore di visione con 250.000 pagine viste da utenti di tutta Italia. In particolare, ti abbiamo raccontato la nostra esperienza attraverso le recensioni dei film visti al festival: Skylin3s, pellicola d’apertura della manifestazione, Mortal, che ha ricevuto la menzione speciale di Rai4, e 2067, storia di viaggi nel tempo ricca di speranza. Ora vediamo insieme tutti i premi assegnati alla conclusione del festival.
Trieste Science+Fiction festival 2020: tutti i vincitori
Sputnik, horror- sci-fi russo di Egor Abramenko, vince il premio del pubblico MYmovies, dopo aver ricevuto anche il Premio Asteroide e il Premio della Critica Web. Il Premio Asteroide elegge il miglior film di fantascienza, horror e fantasy riservato alle opere prime, seconde o terze di registi emergenti, raggruppate nella sezione Neon del festival. Il premio è stato assegnato da una giuria internazionale composta dal fumettista e scrittore Bepi Vigna, dallo sceneggiatore e scrittore Javier S. Donate e dal produttore e sceneggiatore Brendan McCarthy. Ecco la motivazione per l’assegnazione del premio al Trieste Science+Fiction di quest’anno:
“Ad una notevole opera prima che con intelligenza e scene autenticamente spaventose osserva con perizia la burocrazia egocentrica e oppressiva dell’Unione Sovietica negli anni ’80, nel fallimento di riconoscere i pericoli dell’arrivo di una creatura aliena”.
The Trouble with Being Born di Sandra Wollner ha ricevuto il Premio Méliès d’argent – Lungometraggi al Trieste Science+Fiction 2020. Il concorso è organizzato in collaborazione con la Méliès International Festivals Federation (MIFF) ed è riservato ai lungometraggi di genere fantastico di produzione europea. La Giuria 2020 del premio Méliès d’argent è formata dal compositore Pino Donaggio, dalla direttrice del Far East Film Festival Sabrina Baracetti e dal regista Martin Turk.
Ecco cosa ha spinto la giuria ad assegnare questo premio al Trieste Science+Ficiton 2020: “Un film poetico e controverso, un’opera che parte da una spunto fantascientifico per presto dirottarsi al di fuori delle coordinate del genere inserendosi in un ambito decisamente “d’autore”. Complesso, allusivo, pone molte domande su temi quali la solitudine e soprattutto l’amore in tutte le sue forme (anche quelle più morbose) riuscendo a creare un ritmo e un’atmosfera che affascinano e inquietano allo stesso tempo. Dopo aver apprezzato tutti i film in concorso, i giurati hanno indicato come vincitore del Méliès d’argento il film diretto dalla regista Sandra Wollner The Trouble with Being Born”.
Al Trieste Science+Fiction Festival 2020 The Recycling Man dell’italiano Carlo Ballauri vince, invece, il Premio Méliès d’argent – Cortometraggi. Il concorso è organizzato in collaborazione con la Méliès International Festivals Federation (MIFF) ed è riservato ai cortometraggi di genere fantastico di produzione europea. Il premio è assegnato al cortometraggio che riceve il maggior numero di voti dal pubblico. Leggiamo la sinossi del corto: “In un quartiere suburbano, affollato ma solitario, un ragazzo immobilizzato su una sedia a rotelle combatte la noia spiando i suoi vicini e conosce Sarah. La nuova amicizia viene interrotta quando un uomo minaccia la ragazza con un cacciavite”.
RAI4, media partner di Trieste Science+Fiction Festival 2020, ha assegnato il Premio RAI4 al miglior film della selezione ufficiale Neon. Il vincitore di quest’anno è Post Mortem di Péter Bergendy. Ecco la motivazione della scelta:
“La ricostruzione storica impeccabile nello scenario della pandemia ‘Spagnola’ che ha travolto il Mondo nel 1919, è potente e sconvolgente per la casuale analogia con l’attuale presente. Il tema di fondo coniuga brillantemente l’immaginario folclorico, la superstizione contadina, l’universo magico-religioso con l’esperienza tecno-scientifica d’inizio 900 tra fotografia e fonografia, per produrre un horror di grande qualità tra realismo ed echi del cinema espressionista. Con questi presupposti, per aver attualizzato sapientemente un genere classico come quello dei fantasmi, il premio RAI4 è assegnato a “Post Mortem” di Péter Bergendy”.
Il Premio Nocturno Nuove Visioni è un riconoscimento assegnato ad un’opera significativa e originale per l’evoluzione del cinema di genere da Nocturno, la principale rivista italiana dedicata al cinema di genere. Al Trieste Science+Fiction 2020 è stato premiato Meander perché “Ci sono film che ti conquistano perché sanno proiettarti in un’atmosfera claustrofobica e di grande tensione, ci sono film che ami per la bellezza dei loro mostri, quelli che giocano con le aspettative e dagli incubi ti trasportano in un sogno….e poi c’è il film che sa essere tutte queste cose insieme”.
Infine, il Premio CineLab Spazio Corto è organizzato in collaborazione con il DAMS (Discipline delle arti della musica e dello spettacolo), Corso di studi interateneo Università degli Studi di Udine e Università degli Studi di Trieste, ed è riservato al miglior cortometraggio italiano presentato nella sezione Spazio Italia | Spazio Corto. Il premio è stato assegnato da una giuria composta dagli studenti Davide Beraldo, Mattia Cantarutti e Alessandro Dambrosi. Al Trieste Science+Fiction è stato premiato Guinea Pig di Giulia Grandinetti e Andrea Benjamin Manenti.
Ecco la motivazione del premio del Trieste Science+Fiction 2020: “Dopo una lunga discussione e analisi di tutti i cortometraggi presentati si è deciso di premiare “Guinea Pig” di Giulia Grandinetti e Andrea Benjamin Manenti. Secondo la giuria il cortometraggio spicca per maggior completezza rispetto alle altre opere presentate, ciò si è deciso prendendo in considerazione l’ottima fotografia, un compartimento di design audio e colonna sonora davvero ottimi e delle interpretazioni notevoli. Non si manca di sottolineare l’apprezzamento nei confronti dell’idea, molto buona e perfettamente in linea con lo spirito fantascientifico del Festival. È stato inoltre apprezzato lo spirito artistico con cui si è deciso di procedere”.