Devo dire che è la prima volta che recensisco un cartone animato anche se ammetto che nonostante l’età spesso li guardo e apprezzo… ma poi esiste un’età specifica per guardare un film d’animazione? Penso proprio di no, e non solo per i cartoni, per tutto non esiste un’età giusta, esiste solo quello che fa stare bene in un determinato momento. Ma torniamo in tema, ho visto con piacere Toy Story 4. Ero un po’ titubante perché sapevo di essere distratta dal fatto che mancasse Fabrizio Frizzi a dare la voce al personaggio dolcissimo di Woody, invece passati i primi dialoghi dove cercavo la simpatia del grande Fabrizio, ho lasciato che la storia mi prendesse e me lo sono gustato fino alla fine. Il nuovo Woody ha la voce di Angelo Maggi, che va detto, è stato bravo, Buzz ha la voce di Massimo Dapporto, Bo Peep è Cinzia De Carolis, mentre la voce di Luca Laurenti è la new entry della saga ovvero Forky. La trama è molto carina e se vuoi anche un po’ nostalgica; Woody, che nella versione originale è Tom Hanks (Forrest Gump; Salvate il soldato Ryan; Cast Away), sempre più spesso resta chiuso nell’armadio perché la nuova bambina preferisce altri giocattoli a lui. Bellissima la scena quando gli altri giocattoli avvezzi a rimanere inutilizzati trovano il primo batuffolino di polvere attaccato a Woody e gli vogliono dare il nome, fantastici! Comunque non per questo il nostro amico cambia il suo affetto per Bonnie e quando arriva il momento del suo primo giorno di asilo, anche andando contro ogni opinione, il cowboy dal cuore tenero e protettivo si nasconde nello zainetto della piccola per aiutarla nelle piccole difficoltà scolastiche. Sarà proprio lui a collaborare alla costruzione di un nuovo amichetto di giochi, Forky, che però è recuperato con pezzi che sono stati nella spazzatura e crede quindi a sua volta di essere spazzatura e cerca in tutto il film di lasciare la bambina per tornare nell’immondizia; gag divertentissime per cercare di far stare Forky vicino a Bonnie che sembra non vedere nessun altro gioco all’infuori della forchettina di plastica scussa scussa con due braccetti fatti di fil di ferro e due occhi attaccati in malo modo. E poi si parte! Un viaggio dove tutti i giocattoli possono partecipare perché sul camper di famiglia c’è posto per tutti. Avventure a più non posso, reunion con Bo Peep, vecchio amore di Woody, cattivi che assomigliano a Chucky il bambolotto malefico, un vero spasso; la storia di Gabby Gabby, bambola cattivella che però ritrova la strada del bene diventando il gioco di una bambina spersa, un crescendo di emozioni e risate fino al finale commovente per la scelta di Woody, che non ti racconto ovviamente, ed il gesto d’amicizia di Buzz nei suoi confronti. Insomma da vedere assolutamente, un film d’animazione garbato ed educativo; davvero carino tanto da non avere ancora stancato e indurci a dire: verso Toy Story 5 e oltre!!!
Toy Story 4 commuove nel finale, ma anche perché manca Fabrizio Frizzi
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