Three Thousand Years of Longing ha incantato il pubblico della Promenade de la Croisette che l’ha salutato con un lungo applauso di sei minuti dopo la proiezione in anteprima al Palais Theater di Cannes. Presentato fuori concorso alla 75ª edizione del Festival di Cannes il 20 maggio 2022, l’ultimo film di George Miller uscirà nelle sale americane dal prossimo 31 agosto e sarà vietato ai minori di 17 anni per contenuti sessualmente espliciti, violenza e nudità. Non sappiamo ancora quando arriverà in Italia, per ora il trailer è solo in lingua originale:
Idris Elba e Tilda Swinton sono i due protagonisti del film, rispettivamente il Genio e Alithea Binnie, e durante la standing ovation si sono abbracciati affettuosamente. Nel cast troviamo anche Aamito Lagum, Burcu Göldegar e Matteo Bocelli, figlio di Andrea, in ruoli secondari. George Miller ritorna da regista dopo Mad Max: Fury Road (clicca qui per acquistare il blu-ray su Amazon) e ritrova diversi collaboratori di quel capolavoro, come la montatrice Margaret Sixel, il direttore della fotografia John Seale e il compositore Junkie XL. Il regista ha così commentato la proiezione di Three Thousand Years of Longing: “È la prima volta che vedo il film col pubblico ed è stato toccante. Sono molto, molto grato”.
La trama di Three thousand years of longing
Three Thousand Years of Longing si ispira a Il genio nell’occhio d’usignolo (The Djinn in the Nightingale’s Eye), uno dei racconti della raccolta del 1994 scritta da Antonia Susan Byatt. Della trama sappiamo solo che Alithea trova una vecchia bottiglia nel bazar di Istanbul, la compra e, quando a casa la spazzola nel lavandino, fuoriesce un Genio che può esaudire i suoi desideri. Ecco la sinossi ufficiale:
“La dottoressa Alithea Binnie (Tilda Swinton) è un’accademica, contenta della vita e creatura della ragione. Mentre si trova a Istanbul per partecipare a una conferenza, incontra un Djinn (Idris Elba) che le offre di esaudire tre suoi desideri in cambio della sua libertà. Questo presenta due problemi. In primo luogo, la donna dubita che lui sia reale e in secondo luogo, poiché è una studiosa di storie e mitologia, conosce tutti i racconti relativi a geni e desideri andati male. Il Djinn è costretto dunque a perorare la propria causa raccontandole storie fantastiche del suo passato, fino a convincerla a esprimere un desiderio che li sorprenderà entrambi”.