I sospiri del mio cuore è la prima opera dello Studio Ghibli diretta da Yoshifumi Kondō. Con una sceneggiatura a cura di Hayao Miyazaki, il film ci porta nei meandri delle insicurezze adolescenziali attraverso lo splendido personaggio di Shizuku.
I libri, si sa, sono un tonico per il cuore, almeno per chi li ama, come la nostra protagonista Shizuku Tsukishima, una giovanissima divoratrice seriale di opere di ogni genere che fa entrare il suo mondo esterno nei libri e i suoi libri nel mondo esterno, cercando costantemente di far combaciare le due cose.
Shizuku si reca in biblioteca anche quando questa è chiusa pur di prendere un altro libro. Ad un certo punto si accorge della firma di un certo Amasawa, presente su tutti i libri che prende in prestito. Chi è questa persona misteriosa? Come sarà? Avranno qualcosa in comune?
All’inizio Shizuku non si focalizza pienamente sulla scoperta di questo mistero, divide le sue giornate tra lettura, scuola, amici. Un giorno nota che un gatto la segue fin dentro il treno, così all’uscita dalla stazione, incuriosita dall’animale, vede dove vuole condurla, ed è così che la nostra protagonista scopre un posto che diventerà per lei molto caro: un negozio di antiquariato di un anziano signore che mostra a Shizuku alcuni tesori grandi, in particolare un orologio e il signor Baron, quest’ultimo è un gatto antropomorfo con gli occhi che diventano pietre preziose al sole.
L’anziano signore, proprietario del negozio, presenta suo nipote a Shizuku e si scopre che il ragazzo è l’uomo misterioso che la fanciulla cercava da tempo. Tra i due nascerà una forte corrispondenza, Amasawa, seppur distaccato, si rivela innamorato di Shizuku da molto tempo, ma, come vedremo, saranno i sogni e le prospettive di vita a mettere alla prova il loro percorso.
I sospiri del mio cuore – La storia di Baron
Un giorno l’anziano signore legge per primo I sospiri del mio cuore, il libro scritto da Shizuku. L’uomo resta a bocca aperta quando comprende che la storia che lei aveva scritto (utilizzando Baron come protagonista) corrispondeva pienamente alle vicende reali della vita dell’anziano signore. Egli racconta a Shizuku la storia del gatto antopomorfo, il quale amava alla follia la sua gatta sposa, ma fu costretto ad allontanarsi da lei, così si promise di aspettarla per tutta la vita, contando i giorni fino al momento in cui l’avrebbe rivista.
La vicenda racconta la reale storia d’amore dell’anziano signore che aveva tenuto Baron per sé e aveva dato la gatta alla sua amata, ma è anche la storia di Shizuku ed Amasawa: innamorati, ma costretti a dividersi perché Shizuku sogna di scrivere un romanzo, mentre Amasawa vuole apprendere l’arte dell’artigianato per costruire violini e vuole imparare ad essere un bravo musicista.
E così Yoshifumi Kondō spiega cosa vuol dire prendere delle decisioni quando si è grandi, ma anche quando si è piccoli. Amasawa e Shuziku sono infatti due adolescenti, nel pieno della scoperta di loro stessi e dei loro sogni e desideri. Tuttavia affrontano la complicità che li contraddistingue con una certa maturità che mai ci aspetteremmo in un’età così delicata. E alla fine il tempo ripaga chi è paziente, la nostra cara protagonista un giorno si affaccerà alla finestra e vedrà Amasawa ad aspettarla. Dopo la salita sulla collina, difficile, ma metaforica per il loro percorso, i due si godranno una splendida alba.
I sospiri del mio cuore, come recita il titolo del romanzo di Shuziku, rappresentano la delicatezza della ragazza, la grinta e perché no, anche i suoi mille libri i quali sono sospiri della sua esistenza che le hanno permesso di esprimersi attraverso la scrittura.
Kondō al suo primo lavoro con lo Studio Ghibli, ci dà l’idea di sapere bene qual è il filo che tesse la tela dell’enorme ricchezza tematica di questi cartoni, il regista sa stare bene al passo con i colleghi Miyazaki, Takahata e altri più rari che mano mano incontreremo. Nonostante le tematiche sentimentali non sono una novità (abbiamo visto anche Si sente il mare), qui troviamo la riflessione sulle scelte vita fatte da una fanciulla, coinvolta anche in un forte sentimento. E’ importante lanciare un messaggio di dedizione alla proprie passioni e sogni, soprattutto quando c’è una generale mortificazione delle vocazioni di ogni essere umano.
I sospiri del mio cuore – Curiosità
Il tema musicale principale, reinterpretato nel film da Shizuku con la sua voce dolce e soave, è la famosa ballata di John Denver Take Me Home, Country Roads, ricantata in giapponese con un testo che presenta alcune differenze nel significato. Inoltre la versione home video del film è stata campione di incassi in Giappone. Infine, I sospiri del mio cuore è stato inserito da Timeout London e Terry Gilliam al 21esimo posto della classifica dei migliori lungometraggi animati di sempre.