Sir Thomas Sean Connery nasce a Edimburgo il 25 agosto 1930 da un padre contadino e poi camionista di origini irlandesi e dalla madre Euphemia McBain, cameriera scozzese. Lascia gli studi in tenera età, a 16 anni, per arruolarsi nella Marina Militare Britannica ma a soli 20 anni viene congedato a causa di una grave ulcera gastrica. Alto (quasi 1,90 m) di bell’aspetto e dotato di un fascino ammaliatore, a 23 anni partecipa al concorso di Mister Universo come rappresentante della Scozia, classificandosi al terzo posto.
La grande occasione nel cinema arriva all’inizio degli anni ’60: il produttore italo-americano Albert R. Broccoli sceglie Sean Connery per interpretare l’agente segreto James Bond, protagonista di una popolare serie di romanzi scritti dall’inglese Ian Fleming.
Qui comincia la sua carriera, che lo porta a recitare in grandi film come Il giorno più lungo, La donna di paglia e Assassinio sull’Orient Express. Parleremo però dei ruoli che lo hanno reso un’icona indimenticabile del Cinema, a partire dal primo, che avrebbe ripreso altre 5 volte.
James Bond, Agente 007
Agente 007 – Licenza di uccidere (1962);
Agente 007 – Dalla Russia con Amore (1963);
Agente 007 – Missione Goldfinger (1964);
Agente 007 – Thunderball (Operazione Tuono,1965);
Agente 007 – Si vive solo due volte (1967);
Agente 007 – Una cascata di diamanti (1971);
Mai dire Mai (1983).
In un mondo spaccato dalla cortina di ferro che divide il blocco sovietico da quello atlantico, James Bond alias 007 è il miglior agente dell’MI6, il servizio segreto di sua Maestà britannica. Con sagacia e sprezzo del pericolo riesce in più occasioni a salvare il mondo, non solo dall’Unione Sovietica ma anche dall’organizzazione criminale nota come S.P.E.C.T.R.E. Non rinuncia per questo alla classe e all’eleganza, unite a una virilità che lo rende irresistibile per le belle donne, soprattutto quelle pericolose. Grazie al suo fascino le conquista quasi tutte, a partire da Ursula Andress, fino all’esordiente Kim Basinger. Per le sue partner femminili nei film viene coniata la definizione di ‘Bond Girl‘, usata ancora oggi.
Mark Rutland (Marnie 1964)
Marnie di Alfred Hitchcock rappresenta un’occasione di uscire dal ruolo di James Bond del quale, sebbene lo avesse reso ricco e famoso, Connery si sente prigioniero. Alto e prestante, Connery somiglia fisicamente agli attori prediletti dal regista inglese, James Stewart e Cary Grant, ma è dotato di un sex-appeal molto più aggressivo rispetto ai due. Pare che sia stata la sceneggiatrice del film, Jay Presson Allen a suggerirlo per il ruolo. Mark Rutland è un uomo d’affari vedovo che s’innamora della cleptomane e frigida Marnie (Tippi Hedren) e s’impegna per risolverne i traumi psicologici. In questa parte egli dimostra tutto il suo valore e la sua reputazione – sebbene il film si riveli un insuccesso – ne esce consolidata.
Joe Roberts (La collina del disonore 1965)
Questo film di Sidney Lumet rappresenta un esordio per Connery nel genere del film carcerario. Joe Roberts è un soldato accusato di codardia e degradato per aver aggredito un ufficiale. In realtà l’alterco era nato dal rifiuto di Roberts di tentare un secondo assalto contro il nemico dopo che la sua compagnia era stata decimata nella prima sortita. Joe Roberts è un personaggio altamente drammatico, vessato durante la prigionia dal bieco sergente Williams: inizialmente disprezzato dagli altri prigionieri perchè ritenuto un vile, Roberts non si tira indietro dagli scontri, conquistandosi la loro lealtà fino all’estremo sacrificio.
Robin Hood (Robin e Marian, 1976)
In questo film di Richard Lester, Sean Connery veste i panni di Robin Hood. Sono passati vent’anni dalle avventure che ben conosciamo, un periodo che ha trascorso combattendo in Terra Santa al fianco di Re Riccardo Cuor di Leone. Al ritorno in patria scopre che lo Sceriffo di Nottingham ha arrestato Lady Marian che, durante la sua lontananza, è entrata in convento. La libera e fugge nella foresta. Mortalmente ferito, Robin beve insieme con Marian una coppa avvelenata: la donna gli rivela che non ha mai smesso di amarlo, nonostante egli l’abbia abbandonata partendo per le Crociate. Un film struggente nel quale i due amanti (Audrey Hepburn è Lady Marian) divisi dal destino in vita si ritrovano insieme nella morte.
In Robin Hood – Principe dei Ladri (1993) Sean Connery appare nel finale proprio nei panni di Re Riccardo, forse il migliore delle Storia del Cinema.
Guglielmo da Baskerville (Il nome della Rosa, 1986)
Ne Il nome della Rosa, tratto dal best-seller di Umberto Eco, recita nell’impegnativo ruolo di Gugliemo da Baskerville. Nel 1327 il frate francescano è un investigatore carismatico che indaga su una misteriosa serie di morti. Al contrario di altri non è arso dal furore inquisitorio ma è pronto ad accogliere con comprensione le debolezze dell’essere umano, fino alla soluzione del mistero. Per il film di Jean-Jacques Annaud, Connery vince il premio BAFTA come miglior attore dell’anno.
Juan Sánchez Villa-Lobos Ramírez (Highlander – l’ultimo immortale, 1986)
Highlander II – Il ritorno (1991)
All’inizio degli anni ’80 Connery partecipa a diversi film di fantascienza con scarso successo, ma ritrova il grande pubblico con Highlander. Nei panni dello spadaccino immortale che insegna l’arte della scherma a Christopher Lambert, protagonista della saga, Sean Connery si trova perfettamente a suo agio e accetta di ritornare nel primo seguito del film.
Jimmy Malone (The Untouchables – Gli Intoccabili 1987)
“Lui tira fuori il coltello, tu tiri fuori la pistola. Se lui manda uno dei tuoi all’ospedale, tu mandi uno dei suoi all’obitorio: è così che si fa la guerra a Chicago. Solo così puoi prendere Capone.”
Jimmy Malone
Nella Chicago del proibizionismo Al Capone è a capo di un impero criminale. Nel film di Brian De Palma il poliziotto di origini irlandesi Jimmy Malone, che aiuta Elliott Ness/Kevin Costner a costruire una squadra di agenti federali per fermare il boss, è uno Sean Connery memorabile: grazie a questo ruolo vince il premio Oscar come miglior attore non protagonista, trovando a 57 anni la consacrazione definitiva.
Professor Henry Jones Sr. (Indiana Jones e l’ultima crociata, 1989)
James Bond e Indiana Jones insieme alla ricerca del Santo Graal? Steven Spielberg e George Lucas lo rendono possibile nel terzo film sull’archeologo dell’avventura. Qui Sean Connery interpreta Henry Jones Sr. , padre di Indiana Jones, anche lui illustre studioso. A colpi di battute, fughe rocambolesche e irresistibili duetti i due riusciranno a impedire che i Nazisti s’impossessino del Graal, ma soprattutto ritroveranno il loro rapporto come padre e figlio.
Comandante 1 rango Marko Ramius (Caccia a Ottobre Rosso 1990)
Per una volta Sean Connery veste i panni del capitano sovietico Marko Ramius, chiamato “Vilnius Nastavnik” (traduzione errata[2] de “Il maestro di Vilnius”) in riferimento alla sua origine lituana e alle sue funzioni di addestratore dei comandanti dei sottomarini sovietici. Nel film egli è al comando di un nuovo tipo di unità navale sovietica, il sottomarino nucleare della classe Typhoon Ottobre Rosso. A causa di un ripensamento decide di disertare per consegnare il sottomarino agli americani, ma dovrà convincere questi ultimi che non si tratta di un tranello ed evitare che i russi lo distruggano. Grande carisma e sangue freddo per un personaggio decisamente atipico, nella carriera dell’attore scozzese.
William Forrester (Scoprendo Forrester 2000)
Si tratta del suo penultimo ruolo. Uno scrittore che vive ormai recluso da anni, autore di un unico singolo romanzo passato alla storia della letteratura conosce un ragazzo di colore e gli fa da mentore. Gus Van Sant è un regista che sa affrontare il confronto generazionale e lo dimostra ancora una volta. Il finale alla ‘Attimo fuggente‘ nulla toglie all’interpretazione di Connery, convincente e particolare soprattutto nell’interpretare un uomo che si è volontariamente estraniato dal mondo.