Signora per un giorno

I grandi sconfitti degli Oscar: Signora per un giorno (1933)

In questa rubrica ti abbiamo raccontato dei film trionfatori, dei vincitori del premio cinematografico più ambito: l'Oscar. La storia però non è fatta solo di vittorie, ma anche di successi annunciati che si sono trasformati in cocenti delusioni

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Signora per un giorno (Lady for a Day)

Regia: Frank Capra; soggetto: Damon Runyon (dalla storia Madame la Gimp); sceneggiatura: Robert Riskin; fotografia (B/N)Joseph Walker; scenografia: Stephen Goosson; costumi: Robert Kalloch; musiche: Howard Jackson; montaggio: Gene Havlick; interpreti: May Robson (Apple Annie), Warren William (David “lo sciccoso”), Guy Kibbee (giudice Blake), Glenda Farrell: “Missouri” Martin; Ned Sparks (“Sorriso”), Walter Connolly (conte Romero), Jean Parker (Louise),  Barry Norton (Carlos), Nat Pendleton (“Shakespeare”), Halliwell Hobbes (maggiordomo), Hobart Bosworth (governatore dello Stato di New York), Robert Emmett O’Connor (ispettore di polizia); produzione: Frank Capra (con Stanley Kramer e Harry Cohn) per Columbia Pictures; origine: USA – 1933; durata: 96′.

Trama

New York, anni ’30. David (William), detto “Lo Sciccoso” per la sua eleganza, si arricchisce truccando le corse di cavalli. Svelto di mano e lingua tagliente, David ha un’unica debolezza: è superstizioso. Prima di ogni affare importante compra le mele da una mendicante, Annie (Davis), convinto che gli portino fortuna. Quest’ultima ha mantenuto agli studi la figlia Louise in un prestigioso collegio spagnolo. La ragazza non ha mai visto la madre, con la quale si tiene in contatto per lettera.

Nella sua ultima missiva, la giovane (cui Annie ha fatto credere di essere una dama della buona società) le annuncia di essersi innamorata del figlio del conte Romero. Il nobiluomo, insieme col figlio e Louise stanno per arrivare a New York, per conoscerla. Annie è disperata ma David, convinto dalla sua fidanzata ‘Missouri’ Martin, proprietaria di un night club  decide di aiutarla. Con l’aiuto della sua banda di fuorilegge, capeggiata dal brontolone “Sorriso”(Sparks), si fa prestare un appartamento, con tanto di maggiordomo inglese.

Ingaggia a poco prezzo il giudice Blake per recitare come marito di Annie, mentre ‘Missouri’ si occupa di trasformare la malmessa e anziana mendicante in una distinta signora. Intanto il conte Romero è ansioso di conoscere gli altolocati amici di quella che crede una gran dama e propone di dare una festa per annunciare il fidanzamento tra Louise e Carlos. David e Missour tentano allora il tutto per tutto, vestendo a festa i membri della banda di David e le ballerine del night club, nel tentativo di farli passare per esponenti dell’alta società.

La polizia però, messa in allarme dalla scomparsa dei reporter, arresta David. Tutto sembra perduto ma quest’ultimo raccontando l’incredibile e disarmante verità, riesce a convincere il capo della polizia, il sindaco e il governatore dello Stato a partecipare al ricevimento di Annie. A mezzanotte il transatlantico per l’Europa è in partenza e il conte Romero, Carlos e Louise, visibilmente impressionati, sono accompagnati al porto da una scorta di decine di agenti della polizia che attraversano la città a sirene spiegate.

Signora per un giorno
Al centro Annie, attorniata da David e dalla sua banda in una scena di Signora per un giorno.

Il racconto del redattore

“Alzati e vieni a prenderlo Frank!”. Quando il presentatore della serata pronuncia questa frase, un fascio di luce illumina per un attimo Frank Capra. Il suo Signora per un giorno è una commedia di grande successo e avrebbe tutte le carte in regola per vincere l’Oscar al miglior film. Così non è, perchè miglior film dell’anno è l’opera di un altro Frank: Cavalcata di Frank Lloyd porta a casa anche i trofei per il migliore regista e la migliore scenografia, mentre le quattro candidature di Signora per un giorno vanno in fumo. Il regista siciliano dovrà aspettare l’anno successivo per assaporare il suo trionfo con l’irresistibile Accadde una notte.

Commedia frizzante di un maestro del genere: i più giovani avranno più familiarità col suo remake del 1961, ma con questo film il siciliano Frank Capra entra di diritto nella storia di Hollywood. Le 4 nomination vanno in fumo ma il regista si rifarà.

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