Léa Seydoux: tutto sull’affascinante e talentuosa attrice parigina
Nata a Parigi il 1 luglio 1985, Léa è figlia dell’imprenditore Henri Seydoux e dell’ex attrice e filantropa Valérie Schlumberger, ha sei fratelli ed è la nipote di Jérôme Seydoux, presidente della casa di produzione cinematografica Pathè e la pronipote di Nicolas Seydoux, presidente della casa di produzione cinematografica Gaumont.
Dopo essersi laureata, Léa Seydoux segue i corsi di teatro all’École de théâtre Les Enfants Terribiles e già dal 2005 comincia a lavorare nel mondo dello spettacolo facendo qualche apparizione in videoclip, spot pubblicitari e conquistando la notorietà con un’interpretazione ampiamente apprezzata dalla critica col personaggio di Junie nel film La Belle Personne di Christophe Honoré.
Carriera
Fu proprio grazie alla sua interpretazione di Junie che nel 2009 Quentin Tarantino la notò e la scritturò per il piccolo ruolo di Charlotte LaPadite nel suo film Bastardi senza gloria facendola ufficialmente approdare ad Hollywood.
Da qui la sua carriera è stata tutta in discesa, o salita, dipende dai punti di vista.
Nel 2010 compare al fianco di Russell Crowe in Robin Hood di Ridley Scott, dove interpreta Isabella d’Angoulême la consorte del Principe Giovanni, interpretato da Oscar Isaac.
Sempre nel 2010 è protagonista nel film Belle épine di Rebecca Zlotowski, presentato alla 49ª Settimana della Critica al festival di Cannes.
Successivamente nel 2011 Léa Seydoux interpreta Gabrielle, la ragazza che lavora al mercato delle pulci in Midnight in Paris di Woody Allen al fianco di Owen Wilson, Adrien Brody e Rachel McAdams, e l’assassina Sabine Moreau in Mission: Impossible – Protocollo Fantasma di Brad Bird al fianco di Tom Cruise e Jeremy Renner.
Nel 2012, ha recitato in Addio mia regina. Il film ha aperto il 62° Festival Internazionale del Cinema di Berlino dove è stato accolto con favore dalla critica che ha elogiato la decisione del regista Benoît Jacquot di scegliere Seydoux per il ruolo chiave di Sidonie, affermando che “i suoi occhi luminosi ma attenti suggeriscono un’anima saggia oltre i suoi anni”. Kenneth Turan del Los Angeles Times ha scritto che Seydoux è stata una scelta eccellente per la parte riferendosi a lei come una giovane attrice straordinariamente versatile e indicando la netta differenza tra i suoi personaggi rispetto ai suoi ruoli precedenti in Midnight in Paris e Mission: Impossible.
Nello stesso anno è apparsa nel film drammatico svizzero Sister. Il film ha partecipato in concorso al 62° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove ha vinto il Premio Speciale, l’Orso d’argento, ed è stato selezionato come rappresentante svizzero a l’Oscar per il miglior film in lingua straniera all’85° Academy Awards. I critici ancora una volta hanno elogiato Seydoux per aver portato una forte gamma di emozioni in una parte altamente antipatica e hanno definito la sua performance intensamente commovente.
Nel 2013 a Cannes, La vita di Adele (Blue Is the Warmest Colour) vinse la Palma d’Oro e la giuria, guidata da Steven Spielberg, prese l’insolita decisione di assegnare il premio non solo al regista Abdellatif Kechiche, ma anche alle due stelle del film, Seydoux e Adèle Exarchopoulos.
Léa Seydoux ha recitato insieme a Vincent Cassel in La bella e la bestia (2014), un film fantasy romantico franco-tedesco diretto da Christophe Gans. Sempre nel 2014 compare in The Grand Budapest Hotel, un film di Wes Anderson in cui interpreta Clotilde, una domestica di Madame D.
Nel 2015 recita al fianco di Daniel Craig come Madeleine Swann, la Bond girl nel film Spectre di Sam Mendes, il 24° film di James Bond. Ruolo che riprenderà nel 2021 nel 25° film di James Bond No Time To Die di Cary Fukunaga.
Nel maggio 2018 è stata membro della giuria del 71° Festival di Cannes, presieduta dall’attrice Cate Blanchett.
Sempre nel 2018 tramite un trailer è stata confermata la sua presenza nel videogioco Death Stranding di Hideo Kojima. Ha fornito la sua voce, le movenze e le fattezze al personaggio di Fragile, il capo della ditta di spedizioni Fragile Express.
Death Stranding è stato rilasciato nel novembre 2019 e Seydoux ha ricevuto numerose recensioni positive in cui i critici l’hanno definita una “meraviglia” e hanno descritto la sua performance come una delle “performance capture più sfumate mai viste nel medium”.
Nel 2021 torna in un film di Wes Anderson, The French Dispatch, recitando al fianco di Benicio Del Toro, dove lei interpreta Simone, una guardia carceraria del penitenziario Ennui.
Curiosità
Da bambina sognava di diventare una cantante d’opera.
Nel settembre 2016 ha annunciato che lei e il suo ragazzo André Meyer stavano aspettando il loro primo figlio. Il 18 gennaio 2017 ha dato alla luce Georges.
Seydoux ha dichiarato che le riprese di La vita di Adele le hanno fatto mettere in dubbio la sua sessualità: “Certo che l’ho fatto [l’ho messo in dubbio]. Io come persona, come essere umano[…] Ovviamente m’interrogo, ma non ho avuto rivelazioni”.
Ha espresso la preferenza per definirsi con il termine “attore” piuttosto che “attrice”.
È molto attenta all’alimentazione e alla sua forma fisica ed è per questo che si allena regolarmente.
Dal 2016 è Brand Ambassador per Louis Vuitton e nello stesso anno il ministro della Cultura Fleur Pellerin l’ha nominata Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere (Ordre des Arts et des Lettres).
Nel luglio 2021 è risultata positiva al COVID-19, era asintomatica e si stava isolando nella sua casa di Parigi. La diagnosi le ha fatto saltare il Festival di Cannes di quell’anno.
Questo per ora è tutto, dovremmo rivedere Léa Seydoux sul grande schermo nei prossimi giorni con due sue nuove interpretazioni in Storia di mia moglie di Ildikó Enyedi, adattamento del romanzo di Milán Füst (dal 14 aprile), e in Tromperie – Inganno di Arnaud Desplechin, adattamento del romanzo di Philip Roth (in uscita il 28 aprile). Nonché in Crimes of the Future, il nuovo attesissimo progetto di David Cronenberg in concorso al Festival di Cannes di quest’anno e in programma nelle sale per quest’estate.