All’apparenza Franz Rogowski non rispecchia le normali caratteristiche del divo; non possiede i lineamenti da star di Hollywood e non ha una voce perfetta da Sex Symbol, eppure il suo enorme potenziale sta nella spiccata sensibilità che aggiunge ad ogni personaggio a cui presta il volto.
Tramite la sua determinazione ed energia che fuoriescono dallo schermo in modo così naturale e spontaneo, è riuscito a guadagnarsi il rispetto ed il plauso da parte dei più importanti registi europei, dalla Germania fino ad arrivare all’Italia. Ma chi era Franz Rogowski prima di diventare attore? E come ha fatto a ricevere un così tale successo? Continua a leggere per scoprirlo.
Chi è Franz Rogowski?
Franz Rogowski nasce il 2 febbraio del 1986 a Friburgo in Brisgovia, ma cresce in una città chiamata Tubinga con la famiglia composta da suo padre, di professione pediatra, sua madre, un’ostetrica e sei tra fratelli e sorelle. Da piccolo nasce con il labbro leporino, per questo motivo affronta un’operazione che però lo porterà ad avere dei lievi difetti di pronuncia.
La scuola per lui è sempre stata un grosso ostacolo. Fin dai tempi del liceo era restio a materie come la fisica e la matematica, le respingeva prediligendo le lezioni di ginnastica finché un giorno non gli dissero di cambiare direzione, cosi come ha affermato in un’intervista:
Ho provato a finire il liceo, non ha funzionato. Ho cercato di essere un attore, e dopo un anno mi hanno detto che forse sarei dovuto passare al teatro fisico. E cosi ho fatto, ho iniziato la danza contemporanea a Berlino e poi in Austria. Credo che sia stato un periodo abbastanza produttivo ma anche abbastanza frustrante.
Per continuare a proseguire quella strada non rinuncia ai lavori più umili come il corriere, pur di guadagnare qualcosa indipendentemente dalle ricchezze familiari e pagarsi i corsi di danza. Questa disciplina lo spingerà, nel 2007, a calcare le scene del teatro underground con spettacoli come Almoust e Almoust you. Da lì a palcoscenici più canonici, il salto è veramente breve; si esibisce al Thalia Theater di Amburgo, allo Schauspiel Hannover e allo Schaubühne di Berlino. Da ballerino passa a coreografo e da quello alla recitazione.
I primi ruoli sul grande schermo
A scoprirlo è il regista berlinese Jakob Lass che, impressionato dalla sua dedizione ed impegno nel teatro, lo sceglie per il ruolo da protagonista nel suo primo lungometraggio; Frontalwatte (2011).
Il ruolo di giovane scapestrato alla ricerca di una sua identità tra visite a case troppo care per i suoi standard e relazioni con donne più grandi di lui, è interpretato da Rogowski in modo così convincente che il regista Lass decide di usufruire del suo talento per altri due film: Love Steaks nel 2013 e Tiger Girl nel 2017. Il sodalizio con questo regista spinge il giovane attore tedesco a passare ufficialmente al mondo del cinema.
Tra il 2015 ed il 2016 entra anche a far parte della compagnia teatrale del teatro Münchner Kammerspiele di Monaco di Baviera in cui riceve grande successo grazie ad una trasposizione del film Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti. Col tempo raccoglie il consenso di altri importanti registi tedeschi tra cui Sebastian Schipper nel suo Victoria (2015) ed il premio oscar Michael Haneke che nel 2017 lo sceglie per interpretare Pierre Laurent, il figlio del personaggio interpretato da Isabelle Huppert in Happy End con il quale partecipa per la prima volta al festival di Cannes.
Nello stesso anno ha recitato nell’adattamento di Christian Petzold del romanzo di Anna Segher; Transit (La donna dello scrittore), che ha debuttato in Concorso alla Berlinale 2018. Successivamente viene scelto come attore protagonista nel dramma tragi-comico di Thomas Stuber, In den Gängen (Un Valzer tra gli Scaffali), anche con quest’ultimo entra in concorso alla Berlinale 2018 e la giuria rimane talmente colpita dalla sua interpretazione, definita dalla critica come essenziale e d’impatto, che gli fa ricevere sia il premio Deutscher Filmpreis che lo Shooting Stars Award.
Per Franz Rogowski il destino è chiaro, per lui la settima arte non è più un mistero.
Dalla Germania al successo internazionale
Il 2019 si apre con due film; il primo è diretto dalla regista Angela Schanelec e s’intitola Ich war Zuhause, aber (Ero a casa, ma), un dramma misterioso e poetico che però non lascia molto spazio al giovane Franz. Neanche per il secondo riceve un ruolo cardine, ma è importante perché gli dà la possibilità di lavorare con il regista americano Terrence Malick nel suo A Hidden Life (La Vita Nascosta), film che segna il suo primo rapporto con un regista non tedesco.
Nel 2020 torna a lavorare con Christian Petzold nel film Undine (Un amore per sempre) in cui il folklore si mischia al dramma romantico e Franz interpreta la parte di Cristoph, un subacqueo industriale, riuscendo ad incarnare tutta la meraviglia dell’innamoramento ed il dolore della perdita. Ancora una volta Rogowski incanta la critica tramite la sua passione e delicatezza.
Un altro grande successo arriva nel 2021 con il film Große Freiheit (Great Freedom) di Sebastian Meise. L’opera racconta la storia di Hans Hoffman, interpretato da Rogowski, un carcerato la quale unica colpa è quella di essere omosessuale, in prigione incontra Viktor e con lui nascerà un profondo rapporto di amicizia che sfocerà in qualcosa di più grande.
Inutile dire che l’interpretazione dolce e a tratti amara di Franz Rogowski convince e fa guadagnare al film altrettanti premi tra cui Miglior fotografia e Miglior colonna sonora agli European Film Awards ed il premio della giura al 74° Festival di Cannes. Anche lui però non è esente da premi, infatti riceve il premio Miglior attore al 39° Torino Film Festival.
Dopo Great Freedom, Rogowski torna al cinema con il secondo film di Gabriele Mainetti; Freaks Out che gli ha permesso di interpretare un ruolo per lui del tutto nuovo, quello dell’antagonista. Questo per lui non è affatto un problema, anzi con grande e spaventosa maestria si trasforma, assumendo le sembianze del diabolico nazista Franz, direttore del Berlin Zircus.
La sua interpretazione spiazza tutti e viene nuovamente riempito di lodi dalla critica, ma sfortunatamente ciò non basta a fargli ricevere dei premi se non una candidatura ai David di Donatello 2022, il che se posso permettermi è stata un’ingiustizia.
Nel 2023 è diretto di nuovo da un italiano, Giacomo Abruzzese nel suo film d’esordio: Disco Boy. Un’opera psichedelica, ribelle ed efficace nella quale Franz sfoggia tutta la sua bravura attraverso il suo corpo, strumento che ha sempre contraddistinto la sua recitazione e che anche sta volta si dimostra più potente di qualsiasi altra parola.
Gli spettatori potranno rivedere Franz Rogowski nel nuovo film di Ira Sachs; Passages dove interpreterà un regista omosessuale di nome Tomas che un giorno intreccia una inaspettata relazione con una donna, la quale gli farà vivere un’esperienza eccitante e mai provata prima.