Occhiali neri è il titolo dell’ultima fatica del maestro del brivido Dario Argento, regista che da tempo mancava dal grande schermo: ricordiamo infatti che il suo ultimo lungometraggio, Dracula 3D, risale a ben otto anni fa. Proprio oggi Dario Argento è a Berlino per presentare il suo ultimo lavoro, in occasione della Berlinale 2022, festival a cui il regista, all’età di 81 anni, prende parte per la prima volta, dopo avervi partecipato in precedenza nel 2001 nel ruolo di giudice.
Occhiali neri, di cosa parla?
La protagonista di Occhiali neri è Diana, una escort che una notte finisce coinvolta in un grave incidente che la rende cieca e a seguito del quale un’intera famiglia viene sterminata, rimanendo in vita soltanto un bambino di dieci anni. Proprio in quest’occasione la donna si troverà faccia a faccia con un serial killer. Sarà un film fatto di atmosfere e continui colpi di scena che (si spera) terranno incollati noi spettatori allo schermo, tesi come corde di violino. Così riporta la sinossi ufficiale:
Roma. L’eclissi oscura il Sole in una torrida giornata di estate. È il presagio del buio che avvolge Diana quando un serial killer la sceglie come preda. La giovane escort, per sfuggire al suo aggressore, va a schiantarsi contro una macchina, perdendo la vista. Dallo shock Diana riemerge decisa a combattere per la sua sopravvivenza, ma non è più sola. A difenderla e a vedere per lei adesso ci sono Nerea, il suo cane lupo tedesco, e il piccolo Chin, sopravvissuto all’incidente.
Il bambino cinese con i suoi grandi occhi, la voce dolce dall’accento straniero, il carattere di un ometto indipendente e indifeso allo stesso tempo, la accompagnerà nella fuga. Ossessionati dal sangue che li circonda, saranno uniti dalla paura e dalla disperata ricerca di una via di scampo, perché l’assassino non vuole rinunciare alle sue prede. Chi si salverà?
Cosa sappiamo del nuovo film di Dario Argento?
Come numerose produzioni degli ultimi tempi, anche Occhiali neri ha subito un arresto a causa della pandemia, rendendone la lavorazione abbastanza travagliata. Un anno fa Dario Argento ha rilasciato alcune dichiarazioni al riguardo per La Repubblica:
“Sarà il mio ritorno al giallo, perciò non voglio anticipare troppo. È l’avventura, nella Roma notturna, di una ragazza e di un bambino cinese. Nella seconda parte la fuga li porta nella campagna laziale rocciosa, cespugliosa. Diversa dalla dolcezza delle valli toscane, ma per me bella. Dovevo girare a maggio, forse si partirà a settembre. Con il direttore della fotografia Luciano Tovoli passiamo pomeriggi a discutere su colori e atmosfere”.
Nel cast vediamo protagonista Ilenia Pastorelli, che ricordiamo in particolare per Lo Chiamavano Jeeg Robot. Accanto a lei ci sarà Asia Argento, figlia del regista che in Occhiali neri interpreterà il ruolo secondario di un’assistente sociale, e che ha avuto inoltre una parte anche come regista accanto a suo padre. È stata proprio Asia Argento a ritrovare la sceneggiatura di Occhiali neri, scritta ormai vent’anni fa ma che per svariati motivi non aveva mai trovato realizzazione. Cogliendone qualcosa di interessante ne ha proposto dunque la lavorazione. Lo script è stato steso da Dario Argento e Franco Ferrini. Il bambino protagonista sarà invece interpretato da Andrea Zhang. Dario Argento ha così dichiarato per Variety:
“Avrei dovuto girare il film nel 2002, prodotto dal magnate di Italo Vittorio Cecchi Gori, che è fallito mentre stavano facendo lo scouting delle location. Così ho messo la sceneggiatura in un cassetto. Poi un giorno Asia stava cercando a casa mia alcuni fogli e quaderni per la sua autobiografia e ha trovato questa sceneggiatura di cui non aveva mai sentito parlare. L’ha letta, le è piaciuta molto e mi ha detto ‘Papà, devi fare il film'”.
Il regista ha poi aggiunto:
“Vent’anni dopo Occhiali neri è un po’ diverso dall’originale, ma ha lo stesso spirito selvaggio e pazzo”.
Tra i nomi coinvolti in Occhiali neri ricordiamo anche quello di Sergio Stivaletti, addetto agli effetti speciali e da molti definito l’erede di Carlo Rambaldi (storico effettista italiano di fama internazionale). Stivaletti è uno storico collaboratore di Dario Argento, ha di fatto lavorato dietro la maggior parte delle sue produzioni italiane, a partire da Phenomena (1985), preservando l’artigianato proprio di quest’arte, senza però dimenticare l’utilizzo del digitale per restare al passo coi tempi, come da lui dichiarato:
“Ne La sindrome di Stendhal (1996) di Argento sono stato il primo in Italia a utilizzare la computer grafica in un film girato in 35 millimetri. C’era Asia Argento che veniva ‘catturata’ ed entrava dentro un grande quadro con una fontana dipinta. In un’altra scena, lei nuotava nel dipinto Tempesta sul mare di Bruegel il Vecchio, incontrando un enorme pesce. Il mio obiettivo è sempre il risultato finale, non ho problemi a mescolare effetti classici e digitali, se è la soluzione migliore”.
Sergio Stivaletti è attualmente al lavoro anche su altri film italiani, tra cui ricordiamo un film di Pupi Avati e gli altri due capitoli della trilogia di Diabolik dei Manetti Bros.