L’ultima tendenza cinematografica sembra essere quella di evitare ogni contenuto erotico, ogni scena di sesso nei film. Perché? veramente si sta ribaltando la tradizionale ottica maschilista o c’è dell’altro?
La prima a interrogarsi su questo neo puritanesimo cinematografico è stata Ann Hornday dalle colonne del prestigioso The Washington Post. Secondo la giornalista la società sta cambiando anche sotto l’impulso di movimenti come Me too o Time’s up, ma, benché donna, non ne sembra soddisfatta; cita, infatti, il critico Joseph Rosebaum che rimpiange quel “brivido tanto catartico e gratificante come una risata o un bel pianto“.
Dalla Spagna continua Elsa Fernández Santos dalle pagine del País che cita, invece, il produttore spagnolo Enrique López-Lavigne: “Si tratta di una politica commerciale incentrata sullo sfruttamento della famiglia come principale unità di consumo. A livello tematico e formale è questo che è cambiato. Non credo sia conseguenza diretta del Me Too, che nasce come movimento per l’eguaglianza dei diritti e per denunciare gli abusi e che, come conseguenza, ha avuto solo una maggiore pulizia a Hollywod. Spesso accade che gli agenti degli attori rimandino indietro le sceneggiature con nudi parziali o integrali. E questo solo per la paura che si percepisce nel mondo. Oggi nessuno vuole essere un proscritto e il cinema è la specchio della società. Negli anni ’70 il sesso era rivoluzionario e ora viviamo in un’epoca conservatrice e puritana che affronta contraddizioni che suppurano ipocrisia“.
Ovviamente ci sembra molto più sensato il punto di vista di López-Lavigne, però, anche noi vorremmo dire la nostra. Vero è che le due giornaliste scrivono in paesi che non sono l’Italia, ma la globalizzazione ha reso il mondo molto più piccolo e più uniforme di quanto lo fosse solo vent’anni fa. Forse perché in Italia i venti anni di berlusconismo hanno spazzato via tutte le conquiste delle donne degli anni ’70 e neppure l’attuale governo scherza con gli atteggiamenti maschilisti sessisti; forse perché le donne che si espongono politicamente e socialmente vengono continuamente insultate sui social con commenti sessisti, ma tutta questa delicatezza a seguito del Mee Too non sta in piedi.
Perché si vedono sempre meno scene di sesso nei film?
A parte l’ipocrisia “suppurante”, come dice López con un aggettivo estremamente calzante, io cercherei anche altrove i motivi. Prima di tutto non riesco a immaginare qualcuno che smani per vedere le attrici nude, si vede di meglio o di peggio, a seconda del punto di vista, con estrema facilità. Si potrebbe ipotizzare il feticismo di qualcuno che vuol vedere proprio quella specifica persona nuda, ma ormai tutti sanno che le scene di nudo sono spesso eseguite da controfigure. Anche la schiena di Anita Ekberg nella fontana di Trevi nella Dolce vita, in realtà, era quella di un uomo con la parrucca, per evitare che la protagonista femminile si raffreddasse. Lo spettatore medio ormai non ha più questo stimolo per cui perché mai affannarsi per battere la concorrenza?
Soprattutto negli anni ’60 e ‘70, il sesso era usato soprattutto come provocazione e funzionava, eccome. Basti ricordare che Ultimo tango a Parigi, con sentenza del 29 gennaio 1976, fu condannata alla distruzione; il produttore Alberto Grimaldi, il regista Bernardo Bertolucci, lo sceneggiatore Franco Arcalli e Marlon Brando vennero condannati a due mesi di prigione con la condizionale. Per fortuna furono salvate alcune copie come “corpo del reato”, altrimenti addio Ultimo tango.
Ma se cinquant’anni fa aveva un senso sbattere davanti al viso del piccolo borghese il suo immaginario rigorosamente nascosto, oggi in che modo potrebbe provocare il sesso? Provoca quando esce dagli schemi. Avete fatto caso a quanti film si stanno girando in tema Lgbt? Si vede che quello ancora riesce a épater le bourgeois, il resto, a quanto pare, non tira più. Il film che provoca, verrà anche bruciato sul rogo, ma fa parlare (non importa come) e si va a vedere. In parole povere, il sesso non fa più fare soldi, perciò è stato abbandonato.
Per un freudiano la causa di tutto è il sesso, per un marxista sono i soldi. Il problema nasce quando uno è sia freudiano che marxista. Di solito, visto che sono materialisti tutti e due, il problema non si pone, ma per questa volta, diciamo che ha vinto Marx.