E’ stato annunciato ufficialmente che Matt Shakman sarà alla regia per il prossimo capitolo cinematografico di Star Trek; Shakman è reduce dal recente successo della serie targata Disney Plus WandaVision (se l’hai vista ti suggerisco di leggere questo nostro articolo sulla scena post credit del finale di stagione che ha subito una modifica; se invece sei in arretrato con qualche episodio è meglio evitare perché l’articolo potrebbe contenere spoiler).
Ma questo è solo il più recente dei suoi lavori; Matt Shakman (oltre ad essere produttore e regista della dissacrante It’s always sunny in Philadelphia – C’è sempre il sole a Philadelphia) ha avuto modo di dirigere vari episodi in alcune delle serie più famose degli ultimi anni: Six Feet Under, Ugly Betty, Chuk, Dr. House – Medical Division, The Good Wife, The Game of Thrones – Il trono di spade… Giusto per citarne qualcuna.
E così la produzione del prossimo film della saga cinematografica di Star Trek, ad opera della Bad Robots di J. J. Abrams per conto di Paramount, pare stia per partire “a velocità di curvatura” (per citare la rivista Deadline) nella prossima primavera, con una previsione di uscita nelle sale per il 2023. E’ proprio ad Abrams che si deve l’inizio di quella che viene definita la “Kelvin timeline“, a cui appartengono tre film: Star Trek – the Future Begins, Into the Darkness – Star Trek (questi due appunto per la regia di Abrams) e Star Trek Beyond (che invece è stato diretto da Justin Lin).
Si parla di Kelvin Timeline dal nome della USS Kelvin, la nave stellare della Federazione distrutta nel primo film di questa trilogia nel conflitto con l’astronave Romulana Narada (in concomitanza con la nascita del capitano James Tiberius Kirk). E dopo aver letto questa frase, i Trekkie staranno combattendo per decidere quale sia il miglior capitano di sempre, gli Whovian avranno avuto un brivido per la schiena pensando all’assonanza tra il nome della nave ed i temibili Vashta Nerada e i non nerd si staranno facendo un sacco di domande.
Comunque, per i primi due gruppi: sappiate che esiste un fumetto con un crossover fra la Next Generation del capitano Picard e l’undicesimo dottore (portato sul piccolo schermo da Matt Smith); potete trovarlo cliccando qui.
Un’altra particolarità di questo film in lavorazione è che alla sua scrittura stanno pensando Lindsey Beer e Geneva Robertson-Dworet, e ciò comporta che questo nuovo capitolo sarà il primo ad essere scritto da un team integralmente al femminile; in tutta onestà si è un po’ perso il conto delle sceneggiature e degli sceneggiatori proposti per questa pellicola, però, e già qualche mese fa era stata ingaggiata con un contratto blind deal (o come diremmo noi “a scatola chiusa”) Kalinda Vazquez.
La scrittrice ha già lavorato in passato con il franchise nella serie Discovery ed è uno di quei casi per cui vale il detto latino nomen omen: i suoi genitori, infatti, hanno scelto il suo nome prendendolo da un personaggio interpretato da Barbara Bouchet in un episodio della serie classica.
Sembrerebbe comunque che i lavori per la realizzazione di questo quarto capitolo siano finalmente in partenza, dopo un burrascoso periodo in cui ci si è chiesti se avesse senso continuare con la saga (considerando gli esiti al botteghino non proprio entusiasmanti per Star Trek Beyond nel 2016), chi avrebbe interpretato i ruoli principali (date le liti per i cachet di Chris Pine e Chris Hemsworth, rispettivamente Kirk figlio e Kirk Senior) e se davvero i due personaggi si sarebbero incontrati.
Si è pensato infatti per un attimo che il prossimo film non prendesse in considerazione questa trama quando sul tavolo delle trattative è apparsa la sceneggiatura originale di Noah Hawley. Per un breve momento pare si fosse offerto lo stesso Quentin Tarantino (fan storico della saga) per dirigere questo nuovo capitolo: ammetto che mi sarebbe piaciuto molto vedere Samuel L. Jackson interpretare un Klingon alla Worf, ma temo il mondo non sia ancora pronto per questo.
Non ci resta quindi che aspettare pazientemente l’uscita di questo nuovo film e confidare nelle già dimostrate capacità di Matt Shakman di lavorare con la fantascienza: chissà se potrà portarci là dove nessuno è mai giunto prima.