La Mostra del cinema di Venezia è al suo secondo giorno e possiamo affermare che è partita col botto
In questo secondo giorno noi di icrewplay siamo andati all’anteprima stampa del nuovo film di Noah Baumbach che vede tra gli attori principali Adam Driver, Scarlett Johansson e Laura Dern.
Il film ha tutte le carte in regola per poter andare ai prossimi Oscar e portarsi a casa qualche statuetta, su questo siamo disposti a mettere la mano sul fuoco. Marriage Story racconta un divorzio, le sue evoluzioni, e parla di tutti quei cambiamenti che per forza di cose la famiglia deve affrontare. Baumbach ci mostra, con una serie di alternanze, i due punti di vista della storia: quello di Nicole, la moglie (Scarlett Johansson) e quello del marito, Charlie (Adam Driver). Ritorna il tema della famiglia, già affrontato in Mistress America (2015), dove la narrazione è incentrata sul rapporto che si crea tra due sorellastre e la capacità che esse hanno di conoscersi a fondo, andando oltre le apparenze, e nel più recente The Meyerowitz Stories (2017), che ci introduce una famiglia disfunzionale ebraica che vive a New York. Anche in Marriage Story, con cui Baumbach collabora per la seconda volta con Netflix, la famiglia ritratta è disfunzionale e sta affrontando un momento decisamente critico. Se Nicole rinfaccia a Charlie di essere un egoista e di non riuscire ad amare nessuno più di se stesso, Charlie pensa che la sua ormai ex moglie abbia il solo desiderio di volersi lamentare. I problemi tra i due, come spesso accade, coinvolgono dentro questo grande caos, fatto di avvocati, burocrazia e assistenti sociali, il figlio.
Il regista, fortunatamente, non ci impone una visione ben precisa, non c’è un cattivo e nemmeno una vittima in questa storia: guardando il film non patteggiamo per nessuna delle due fazioni, ma riusciamo a percepire i motivi e i bisogni di entrambi. Baumbach ci dona una visione di un divorzio più vera e più naturale delle molte altre che abbiamo potuto vedere nel piccolo e nel grande schermo. In esse si passava da un amore assoluto e da un rapporto idilliaco e felice durante gli anni del matrimonio, all’odio più tossico alla fine del rapporto, rappresentato da narrazioni forti e violente, fatte di soli bianchi e neri e poche sfumature. Anche in Marriage Story sono presenti tutti questi elementi, ma ci vengono mostrati in tinte più tenui e decisamente più variegate. Dalle liti senza freni si passa ad attimi di comprensione per quello che l’altro sta passando e la cura e le attenzioni che si avevano per l’altra persona non vengono cancellate con un colpo secco dai fogli del divorzio appena firmati. Marriage Story ci vuole ricordare che i sentimenti che abbiamo provato un tempo, anche se non hanno più i tratti nitidi di una volta, rimangono impressi dentro di noi, mutano ma permangono.
Di grandi film nel panorama americano sul divorzio ce ne sono stati, basti pensare a Kramer contro Kramer, e sicuramente Baumbach ne ha fatto tesoro. Il regista si diverte a cambiare continuamente il tono del racconto ed è qui che probabilmente sta il vero punto forte della pellicola: è inarrestabile, riesce ad essere una commedia nei punti giusti, ma anche un dramma in cui è difficile trattenere le lacrime (te lo assicuro).
Se Adam Driver si fa decisamente notare per la sua interpretazione, non è da meno Laura Dern che con il suo discorso sui ruoli che la donna deve assumere riesce a rendere il suo personaggio enormemente rilevante. Marriage Story riesce a profilare in maniera diretta e a dir poco perfetta i personaggi e i sentimenti che si nascondono tra le pieghe di un divorzio. Marriage Story è quindi uno di quei film che ti consiglio di tenere sott’occhio nei prossimi mesi perché sicuramente avrà una lunga vita anche dopo il festival.
Il film sarà al cinema e poi su Netflix dal 6 dicembre. Qui i trailer (dopotutto sono due punti di vista diversi…):
Charlie
Nicole