Due truffatori, un pollo e un’indemoniata animano la cerimonia degli Oscar in un’annata memorabile
La Stangata (The Sting)
Regia: George Roy Hill; soggetto e sceneggiatura: David S. Ward; fotografia (Technicolor): Robert Surtees; scenografia: Henry Bumstead; colonna sonora: Scott Joplin; arrangiamenti musicali: Marvin Hamlisch; costumi: Edith Head; montaggio: William Reynolds; interpreti: Paul Newman (Henry Gondorff), Robert Redford (Johnny Hooker), Robert Shaw (Doyle Lonnegan), Charlie Durning (ten. William Schneider), Ray Walston (J.J. Singleton), Eileen Brennan (Billie), Harold Gould (Kid Twist), John Hefferman (Eddie Niles), Dana Elcar (agente Polk), Jack Kehoe (Joe Eric), Dimitra Arliss (Loretta), Robert Earl James (Luther Coleman), James J. Sloyan (Mattola), Cahrles Dierkop (Floyd), Lee Paul (guardia del corpo); produzione: Tony Bill, Michael S. Philips per Universal Pictures; origine: USA – 1973; durata: 130′.
https://youtu.be/vyUJ6qubOgA
La Trama
Chicago, 1936. Johnny Hooker (Redford) è un truffatore che sbarca il lunario con piccoli imbrogli, aiutato dal vecchio nero Luther. Un giorno nella loro rete finisce un tirapiedi della banda di Lonnegan, un pericoloso gangster, importante boss della malavita della Windy City., che si vendica mandando i suoi tirapiedi ad uccidere Luther e Johnny. Johnny riesce a scappare ma Luther viene freddato dai malviventi. Braccato anche dalla polizia e costretto a darsi alla macchia, Johnny chiede aiuto e asilo a Henry Condorff (Newman), vero artista della truffa e vecchio amico di Luther. Saputo della triste fine del suo antico compare, Condorff si lascia convincere da Johnny a preparare un tiro mancino all’arrogante Lonnegan, per fargliela pagare. I due aprono una fasulla agenzia di scommesse, della quale Condorff si autonomina direttore e si occupa di attirare Lonnegan, fingendo di incontrarlo casualmente sul treno e facendogli perdere una fortuna a poker. Per dargli l’opportunità di rifarsi, Johnny propone allora al boss un grosso affare: una corsa di cavalli truccata sulla quale puntare una somma di denaro così ingente da mandare in bancarotta la sala scommesse: 500.000 dollari. La corsa però non finisce come previsto e il boss è costretto a lasciare i propri soldi per sfuggire a un’irruzione dell’FBI, mentre la sua banda viene sgominata: il pollo è caduto nella rete. Gondorff finge di lasciarci la pelle e se la squaglia.
Il Commento del Redattore
Dopo il successo di Butch Cassidy (1969) il regista George Roy Hill rimette insieme la squadra e soprattutto la coppia di attori che ha fatto la sua fortuna: Paul Newman e Robert Redford. Il brillante sceneggiatore David S. Ward, autore anche del soggetto oltre che del copione, mette al loro servizio una sceneggiatura frizzante, ricca di colpi di scena e continui rivolgimenti: un meccanismo perfetto al pari dell’elaborata truffa ordita dal duo di interpreti, in evidente stato di grazia. La ricostruzione della Chicago della Grande Depressione è da manuale, la colonna sonora di Scott Joplin è proverbiale, i costumi della grande Edith Head perfetti. Il cattivo della storia è un detestabile Robert Shaw, convincente e a tratti terrificante nella parte del boss Lonnegan. Il film è una grande messa in scena, costruita intorno alla figura del “gangster” che negli anni ’20 e ’30 il cinema americano aveva contribuito a diffondere, qui ammantata da un alone pseudoeroico. I suoi antieroi delinquono per vendicare un torto, in una sorta di giustizia poetica. George Roy Hill è abile e spregiudicato nel capovolgere gli stilemi del genere, mostrando un gusto della dissacrazione che poche volte si è visto nella Storia del Cinema. Successo strepitoso e 7 Oscar: Film, regia, sceneggiatura, scenografia, costumi, montaggio e colonna sonora. Ancora una volta a mani vuote Newman e Redford (il secondo questa volta almeno è nominato) che tuttavia rinforzano la propria immagine di sex symbol: quell’anno Redford è protagonista anche di Come Eravamo, film romantico che farà epoca. William Friedkin vede le 10 nomination ricevute per L’Esorcista, primo horror ad essere nominato come miglior film ridursi a due premi, per la sceneggiatura dello scrittore William Peter Blatty e per il suono. Tra gli attori si impone Jack Lemmon, mentre attrice protagonista è l’inglese Glenda Jackson, futuro ministro del governo Blair. Nella cinquina dei film finalisti c’è anche l’Ingmar Bergman di Sussurri e Grida, nominato alla regia, che però si deve accontentare della statuetta alla fotografia del maestro svedese Sven Nykvist.
Voto 8 su 10
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