Lasciami Andare di Stefano Mordini è stato presentato fuori concorso come film di chiusura alla settantasettesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con protagonisti Stefano Accorsi, Valeria Golino, Maya Sansa e Serena Rossi, è prodotto da Roberto Sessa. Una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Picomedia che sarà disponibile per l’acquisto in digitale a partire da oggi, 21 Gennaio e a noleggio da giovedì 28 Gennaio. Tratto dal romanzo You came back di Christopher Coake e da un soggetto di Stefano Mordini, la sceneggiatura di Lasciami Andare è firmata sempre dallo stesso Stefano Mordini, Francesca Marciano e Luca Infascelli. Nel cast troviamo anche Antonia Truppo, Lino Musella. Lasciami andare è da oggi disponibile per l’acquisto digitale su Amazon Prime Video (se invece vuoi accedere ad Prime Video per contenuti esclusivi clicca qui per iniziare la prova gratuita), Apple Tv, Chili, Timvision, Google Play, YouTube, Rakuten Tv, PlayStation Store e Microsoft Film & TV. Dal 28 Gennaio il film sarà disponibile anche a noleggio su Sky Primafila e Infinity.
Lasciami andare è già disponibile su:
Amazon Prime Video: http://bit.ly/360yn2K
Apple TV: http://apple.co/3iEZJk8
Google Play: http://bit.ly/3qRANsD
Chili: http://bit.ly/391msn6
Youtube: https://bit.ly/2M7T6uj
Rakuten Tv: http://bit.ly/2MbdyKI
Timvision: http://bit.ly/2Mbdsmk
Lasciami andare – SINOSSI
Marco (Stefano Accorsi) e Anita (Serena Rossi) scoprono di aspettare un figlio. Finalmente un raggio di luce nella vita di Marco, messa duramente alla prova dal dolore per la scomparsa di Leo, il suo primogenito avuto con la prima moglie Clara (Maya Sansa).
Improvvisamente però, nella vita di Marco e della sua ex moglie, irrompe Perla (Valeria Golino), la nuova proprietaria della casa dove la coppia abitava fino al tragico incidente. La misteriosa donna sostiene di sentire costantemente una strana presenza e la voce di un bambino che tormenta sia lei che suo figlio. Marco si ritrova così combattuto tra i legami del passato e un futuro ancora da scrivere. Se vuoi invece ascoltare il nostro punto di vista ti lascio alla recensione della mia collega Rosanna Guasco cliccando su questo link.
Lasciami andare – Note di regia
Acqua, luce, ricorsi e ciò che resta imprigionato nella rifrazione sono gli elementi che segnano la strada di questa storia. Storia raccontata attraverso il desiderio di scoprire l’invisibile e accennare l’indicibile. La domanda è: dove finiscono le anime di coloro che muoiono? Dove converge tutta quell’energia? in cosa si trasforma e nel caso come possiamo comprenderla? Con la fede forse, con la scienza magari. Le risposte sono affidate alla capacità di credere a ciò che si vede sperando che non sia solo un ricordo ma che invece sia un momento di un presente infinito che usa il tempo quantico passando da una realtà all’altra fissando quel momento. Ciò che è successo è terribile, irrecuperabile, ciò che ci viene prospettato impossibile. Ma perché rinunciarci? Perché non spingerci sino al limite.
Il dolore della perdita di un figlio è devastante, l’energia che sprigiona quel dolore è così forte che potrebbe portarci sulla luna e allora perché non cavalcarla sino a colpirgli l’occhio come fece Méliès. Questo è un po’ ciò che pensa Marco, il nostro protagonista di circa 45 anni, durante le sue corse mattutine in una Venezia di coloro che ci abitano, che cercano di sopravvivere alle orde di turisti che confondono. Non ci crede non vuole credere a ciò che gli viene prospettato, “forse c’è un modo per rincontrare tuo figlio” gli dicono.
Forse c’è un modo per chiedergli scusa, forse c’è un modo per andare avanti, forse c’è un modo meno violento per essere di nuovo felici. Ma quando si è deboli si è sacrificabili. Allora è necessario proteggersi. Marito e moglie, Marco e Clara tornano insieme cercando di riunire una famiglia perché un figlio li sta chiamando e gli sta chiedendo di ritornare insieme. Non è vero dice lui, nostro figlio è morto. E se ci fosse una sola possibilità su un miliardo perché non riprovarci, dice lei. Ma, di loro figlio che li rivuole in casa, nella loro vecchia casa, lo dice una donna, Perla, che promette ciò che non ha, ma che vuole tutto. Ci sono delle case a Venezia dove il sole passando attraverso delle fessure trattiene l’immagine di ciò che incontra e lo riflette nei muri. Il processo è quello della camera oscura.
In una di queste case Marco e Clara hanno vissuto e in quell’immagine di un canale d’acqua attraversato da barche in legno e qualche gondola si riflette qualcosa di più di un semplice paesaggio. Guardandoci più attentamente si può scoprire nelle pieghe della luce qualcosa di più. È da lì che la macchina da presa si è mossa alla ricerca del piccolo Leo per aiutarlo ad andare.