Abbiamo parlato di Rob Marshall proprio la settimana scorsa, quando nella nostra rubrica dedicata al mondo della Musica nel Cinema abbiamo pensato di portarvi nel bosco incantato e misterioso di Into the Woods. Stavolta, cambiando decisamente tono, ci trasportiamo virtualmente negli anni ’20, anni in cui a farla da padrone sono i gangster, il proibizionismo e… tutto quel Jazz! E’ l’anno in cui due donne affamate di successo salgono alla ribalta, più che per i loro numeri spettacolari, per la loro fama di assassine ed è l’anno in cui Bob Fosse ha ambientato il suo musical teatrale più discusso, che di lì a qualche anno sarebbe diventato un successo, dapprima teatrale e poi cinematografico a livello internazionale. Stiamo parlando, naturalmente, di Chicago.
Tutto nasce nel 1975. Bob Fosse, già autore di Cabaret con protagonista un’indimenticabile Liza Minnelli, decide di produrre una trasposizione teatrale di Chicago, basata a sua volta su uno spettacolo teatrale omonimo che raccontava la storia di due donne killer degli anni ’20. Fosse decide di tradurre il tutto in un controverso spettacolo musicale, affidando a John Kander e Fred Ebb la scrittura delle musiche e delle canzoni. C’è solo un piccolo problema: negli anni ’70 gli spettacoli teatrali e i musical in generale raccontano storie piene di gioia e ottimismo. Le vicende di due killer che salgono al successo per i loro efferati omicidi e grazie ad un avvocato corrotto, non convincono per nulla il pubblico dell’epoca, totalmente impreparato ad assistere ad un’opera dai toni così cinici. Tutt’altra storia sono gli anni ’90, quando con la messa in scena dello spettacolo a Broadway nel 1996, e i tempi decisamente maturati, lo show diventa uno dei più famosi e riconosciuti di tutti i tempi. Trascorrono solo pochi anni perchè Hollywood decida di farci un film.
Chicago racconta la storia di Velma Kelly e Roxie Hart. La prima già sulla ribalta, diventa famosa per essere stata arrestata, subito dopo il suo numero musicale, e accusata di duplice omicidio le cui vittime sono la sorella e il marito, trovati a letto assieme. La seconda, una ragazza alla ricerca del successo, finisce nello stesso carcere per aver ucciso l’amante, tentando peraltro di convincere il marito Amos a difenderla e assicurandogli che si trattava di un ladro. Le due si conosceranno in prigione e Roxie, che grazie alla sua “bravata” ha avuto modo di assaggiare un po’ di celebrità, assumerà l’avvocato più facoltoso, e allo stesso tempo più corrotto, della città. Grazie ad un piano ben costruito e a menzogne di notevole fantasia, Roxie acquisirà sempre più pubblico e allo stesso tempo, utilizzando i trucchi raccontati proprio da Velma, si inimicherà la star che tanto ammirava all’inizio e che non sopporta di veder soppiantato il suo nome da una persona qualunque.
Incredibili colpi di scena intervallati da spettacolari numeri musicali si susseguono nelle quasi due ore di questa pellicola affascinante. Sullo sfondo, gli anni ’20 e una fedele ambientazione della Chicago dell’epoca, con tutti i suoi vizi. Splendide le canzoni, interpretate da un cast di altissimo livello. Catherine Zeta Jones e Renée Zellweger interpretano le due protagoniste, Velma e Roxie, mentre il cinico avvocato Flynn ha il volto di Richard Gere che si dimostra anche un eccellente ballerino di tip tap. John C. Reilly interpreta l’ingenuo marito di Roxie, mentre Queen Latifah presta volto e voce alla secondina Mama Morton. I brani rimangono quelli del musical originale, mentre la colonna sonora strumentale è curata da Danny Elfman in un’insolita veste Jazz (anche se è facile riconoscere lo stile dedicato alla canzone di Mister Bau Bau di Nightmare Before Christmas).
Rob Marshall porta al cinema una pellicola dalla fotografia straordinaria, curata da Dion Beebe che assieme a lui lavorerà anche in futuro in Memorie di una Geisha e Il Ritorno di Mary Poppins. Il film, la cui sceneggiatura è scritta da Bill Condon, regista della versione live-action de La Bella e la Bestia, è influenzato da entrambe le versioni del musical teatrale, quello del ’75 e quello del ’94 e il film che ha incassato oltre trecento milioni di dollari, fa incetta di premi. Vince ben sei premi Oscar, tra cui quello di Miglior Film e vengono premiati anche costumi, montaggio, sonoro e scenografia. Catherine Zeta Jones, invece, guadagna la statuetta come Miglior Attrice non Protagonista, mentre Renée Zellweger e Richard Gere, seppure in nomination agli Oscar, si sono “accontentati” del Golden Globe, rispettivamente per la Migliore attrice protagonista e il Miglior Attore Protagonista.
Il cinismo, la corruzione, lo spettacolo e la fama. Tutto questo è Chicago e il risultato di chi vive la vita… a ritmo di Jazz!